martedì 4 giugno 2013

Un parco eolico da 500 milioni minaccia il mare della Sicilia

GASPARE GIACALONE
Il sindaco di Petrosino: “Non permetterò
avvenga quest’altro scempio”. Ma oggi
la conferenza dei servizi darà il via libera
di Enrico Fierro il fatto quotidiaino 5 giugno 2013
Non ci sto, non permetterò
quest’altro tentativo di rubarci
il paesaggio e il mare, le
uniche ricchezze che abbiamo”.
Gaspare Giacalone ha lasciato
vita, lavoro e soldi insieme ai fumi
di Londra per diventare sindaco di Petrosino,
7674 abitanti baciati dal sole della Sicilia e bagnati
dal mare fra Trapani e Marsala. Ed è proprio il
mare al centro della sua nuova battaglia. Perché
qui, a sole due miglia dalla costa, vogliono costruire
un mega parco eolico offshore.
QUARANTA metri quadri di superficie, 48 aerogeneratori
(pale eoliche) che possono produrre
3,6 mega watt, alti complessivamente 195 metri,
150 l’altezza fuori dal mare. Un affare da 500 milioni
di euro nelle mani della Tozzi Renewable
Energy, una società con vent’anni di esperienza
nel campo delle energie rinnovabili e con impianti
eolici in Puglia e Calabria. Giacalone con il suo
assessore all’Ambiente Katia Zicchitelli ha studiato
a fondo il piano, ha approfondito grafici e tabelle
e alla fine è esploso. “C’è un inganno di fondo
nel progetto fin dalla denominazione – ci dice – Si
parla di parco eolico di Mazara del Vallo e invece le
pale occupano l’intero tratto di costa di Petrosino”.
Leggendo la presentazione del progetto, si
legge che “non c’è nessun centro abitato di significative
proporzioni presente sulla costa immediatamente
a ridosso del lotto chiesto in concessione”
e che il centro di Marsala “è a circa una decina di
chilometri a oriente sulla costa”. Quindi tutto
tranquillo, il piano va avanti e oggi alla Capitaneria
di Porto di Marsala si terrà la conferenza di servizio
per dare il via all’impianto. “Confuterò tutti
gli studi e le tesi proposte – anticipa il sindaco – se
necessario porterò tutte le carte in procura”. Ambientalisti
e sindaci dell’area sono sul piede di
guerra. Anche Giulia Adamo, primo cittadino di
Marsala, un passato in Forza Italia, ora nell’Udc, si
dice contraria perché la costruzione del parco eolico
è “in netto contrasto con le caratteristiche paesaggistiche
della zona, contraddistinta da un predominante
stato di naturalità, con scenari panoramici
di assoluta bellezza, costituiti dalle coste e
dallo specchio ad acqua che le riguarda”. La società
parla anche dei fondali marini giudicati non di
pregio, addirittura “degradati”, un’analisi che ha
fatto infuriare gli ambientalisti e gli appassionati
di turismo subacqueo. Perché il tratto di mare che
va da Capo Feto a Punta Biscione è attraversato da
“praterie di Posidonia”, una pianta marina che fiorisce
e dà frutti e soprattutto è essenziale per l’in -
tero ecosistema marino. “Non sono contro l’eolico
– commenta Baldo Guicciardi, deputato e capogruppo
del Pd al Parlamento regionale siciliano –
ma la costruzione dell’impianto a sole due miglia
dalla costa non porterebbe alcun vantaggio al territorio.
Sono per la green economy, ma a patto che si
rispetti il paesaggio e l’ambiente”. Tutta l’area, insistono
gli ambientalisti, è zona protetta dalla
Convenzione di Ramsar che tutela l’habitat degli
uccelli acquatici. Ma le pale, sostiene la società,
non disturberanno affatto, perché saranno colorate
di verde e azzurro anche per ridurre l’impatto
visivo. “Bravissimi, così gli uccelli andranno a
schiantarsi”, è il commento dell’assessore Zicchitelli.
È un braccio di ferro durissimo in una terra
dove lo sfruttamento dell’energia eolica è anche
mafia. L’ultima inchiesta che ha portato al sequestro
di beni per 1 miliardo e 300 milioni di euro
accumulati da Vito Nicastri, soprannominato
“il re dell’eolico”,
parla proprio degli interessi di
Cosa nostra e del superlatitante
Matteo Messina Denaro nella
green economy. “Oggi diremo il
nostro no alla conferenza di servizio,
poi la palla passerà per la
parola definitiva al ministero dell’Ambiente – dice
il sindaco Giacalone – Stiamo ricevendo tante adesioni,
dall’Udc al Movimento Cinque Stelle ai sindaci,
mi colpisce solo il silenzio del presidente della
Regione, Rosario Crocetta”.
A PETROSINO la gente è col sindaco e i suoi progetti
per la difesa del territorio e l’idea di un turismo
sostenibile. “Abbiamo difeso le coste dal cemento,
difenderemo il mare dalle pale eoliche”,
dicono in paese ricordando l’ultima battaglia vinta,
quella contro la cementificazione della zona
umida, una delle aree di pregio
del territorio. Si tratta di una mega
speculazione edilizia sequestrata
dai carabinieri, il Roof
Garden dell’imprenditore Michele
Licata: resort, campi da
golf, alberghi, un centro turistico.
Il tutto, secondo i magistrati,
costruito attraverso lottizzazioni
abusive fatte in un’area a protezione
speciale. Il sindaco Giacalone non teme di
essere additato come un nemico delle energie rinnovabili.
“Assolutamente – è la risposta – sono per
lo sfruttamento del vento, ma con altre modalità.
Qualcuno mi spieghi perché nei mari del nord gli
impianti sono a 12 miglia, da noi solo a due”.

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