venerdì 7 giugno 2013

Forse Veltroni ci crede scemi - comunista io?

COMUNISTA IO?
È stato responsabile della
propaganda del Pci. Poi
il Pci ha cambiato nome
e ha detto di non esser mai
stato ciò che è stato. Che
cosa può dire di sensato?
undi
Paolo Nori
Se dovessi fare una
domanda a Walter
Veltroni gli chiederei
“Ma davvero lei
pensa che noi ci abbiamo
creduto, quando ha detto di
non essere mai stato comunista?”.
Non mi è mai capitato di trovarmi
nella condizione di fare
delle domande a Walter
Veltroni, ma mi è successo di
sentire che altri gliele facessero,
e l’ultima volta è successo
qualche giorno fa,
quando ho sentito, grazie all’archivio
di Radio Radicale,
la registrazione della presentazione
romana, del 3 giugno
scorso, del libro di Veltroni E
se noi domani. L’Italia e la sinistra
che vorrei.
Presentavano il libro Sergio
Chiamparino, Guglielmo
Epifani, Eugenio Scalfari,
Laura Boldrini e Walter Veltroni.
Quando ha preso la parola
Chiamparino io, che politicamente
sono un po’ i ngenuo,
pensavo che Chiampiarino
avrebbe chiesto a
Veltroni “Ma davvero tu
pensi che loro ci credono,
quando dici di non essere
mai stato comunista?”, invece
Chiamparino, che ha parlato
per 10 minuti e 25 secondi,
ha detto delle cose che
io, che sono un po’ digiuno di
politica, le ho capite non tanto
bene, parlava di sinistra,
diceva che si tirano dei rigori
col portiere legato, e vanno a
finire sul palo, diceva “Noi
siamo parte della soluzione
ma siamo parte anche del
problema”, non voglio dilungarmi
ma proprio non si capiva
mica tanto bene, secondo
me.
PASSIAMO a Epifani. Epifani,
che è stato presentato come
segretario del Pd, cosa che
è effettivamente, anche se
non sembra, io, che sono un
po’ ingenuo, politicamente,
credevo che avrebbe esordito
dicendo a Veltroni “Ma davvero
tu pensi che loro ci credano,
quando dici di non esser
mai stato comunista?”, invece
Epifani, che ha parlato 9
minuti e 43 secondi, ha parlato
dell’eterno presente, del
progetto, cioè qualcosa in
grado di orientare un destino
comune, di una fatica smarrita,
della paura che la crisi
ingenera, non voglio dilungarmi
ma proprio non si capiva
tanto bene.
PASSIAMO a Scalfari. Scalfari,
io, che sono un po’ inge -
nuo, politicamente, credevo
che avrebbe esordito chiedendo,
a Veltroni, “Ma davvero
tu pensi che noi ci abbiamo
creduto, quando hai
detto di non essere mai stato
comunista?”, invece Scalfari
ha esordito dicendo che lui, la
prima volta che ha votato, nel
1946, al referendum monarchia-
repubblica, ha votato a
favore della monarchia, perché
non voleva che il paese
cadesse, come poi è avvenuto
per quarant’anni, in mano ai
preti.
È andato poi avanti per 22
minuti e 42 secondi, Scalfari,
che lui, devo dire, si capiva,
quel che diceva, aveva un tono
quieto e paziente, sembrava
un insegnante ma di una
materia non tanto appassionante,
tipo insegnante di religione,
che ripeteva per l’en -
nesima volta con grande pazienza
una lezione che lui la
conosceva a memoria e la
classe, a sentirlo parlare, aveva
delle reazioni stranissime,
per esempio quando Scalfari
diceva “Napolitano ha più inventiva
dei giovani”, la classe
applaudiva, che io, che sono
un po’ digiuno, di politica, mi
chiedevo il perché, e poi diceva
un sacco di altre cose,
Scalfari, e finiva dicendo: “Se
io devo votare un nuovo segretario,
voto Veltroni” e la
classe, anche lì, invece di
chiedere “Ma davvero lei
pensa che noi ci abbiamo creduto,
quando Veltroni ha
detto di non essere mai stato
comunista?”, loro, ancora,
hanno applaudito.
Dopo ha parlato Laura Boldrini,
che non avendola mai
sentita parlare non mi aspettavo
niente di particolare e
non so, io forse politicamente
sono un po’ ingenuo mi ha
colpito moltissimo una frase,
di Laura Boldini, quando ha
detto “Io questo libro l’ho letto
con gli occhi di una persona
veramente giovane, nel
suo ruolo politico, una cittadina
consapevole che la società
però l’ha sempre osservata
con attenzione perché ci
ha lavorato dentro” e ha calcato
in un modo, la Boldrini,
su ci ha lavorato dentro, che
io ho pensato “Mamma
mia”.
DOPO è andata avanti ancora
un po’ (in tutto 20 minuti e 30
secondi), la Boldrini, alzando
spesso la voce e dicendo varie
cose che io, che sono politicamente
un po’ impreparato,
e non sono né tanto giovane
né tanto attento, non ho capito
moltissimo e poi dopo di
lei ha parlato Walter Veltroni
che ha parlato per 29 minuti e
42 secondi e quello che ha
detto, non l’ho mica ascoltato,
ma non per cattiveria, per
via del fatto che uno che è
stato responsabile della propaganda
del Partito Comunista
Italiano e che dopo, quando
il comunismo è fallito e il
Partito Comunista Italiano
ha cambiato nome ha detto di
non esser mai stato comunista,
cosa volete ascoltarlo,
uno così, cosa volete che possa
dire, di sensato? Il fatto quotidiano 8 giugno 2013

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