martedì 31 luglio 2012

qualità delle acqua a rischio nel Lazio per i tagli

Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio Comunicato stampa GOLETTA LAGHI BONESSIO (VERDI), BENE MIGLIORAMENTO MA FUTURO ACQUE È A RISCHIO PER TAGLI. «Rileviamo con soddisfazione il fatto che le acque dei laghi del Lazio siano in via di miglioramento ma al tempo stesso siamo molto perplessi per la futura salute delle acque nella nostra regione - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - La Regione Lazio, infatti, ha fatto "evaporare" i 375 milioni necessari per centrare i target europei sulla qualità delle acque verso altre direzioni, considerando la tutela dell'ambiente una "non priorità". Se a ciò aggiungiamo le croniche carenze dall'Arpa e i tagli lineari fatti alle forze dell'ordine attive nella repressione degli illeciti ambientali, negli anni passati dal Governo Berlusconi, possiamo affermare con preoccupazione che la qualità delle acque del Lazio nei prossimi anni non è per niente garantita». Roma, 31 luglio 2011 UFFICIO STAMPA Giulio Finotti 340 2734910 Sergio Ferraris 347 3803887 GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO Via della Pisana 1301 – 00163 Roma Tel. 06 6593 7014, 06 65937043 - Fax. 06 65937089 Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone Mail. ufficiostampa.verdi@regione.lazio.it

interrogazione dei verdi su malfunzionamento sistema antincendio Monte Mario

Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio Comunicato stampa INCENDI BONESSIO (VERDI) PRESENTATA INTERROGAZIONE SU MALFUNZIONAMENTO SISTEMA ANTICENDIO MONTE MARIO. DA ALEMANNO ANCORA UNA VOLTA POLITICA "PREVENZIONE ZERO". “Siamo all'ennesima emergenza del Sindaco Alemanno che ora si chiama incendi. - afferma il Presidente regionale dei Verdi, Nando Bonessio - Gli incendi divampano grazie al concorso colpevole della scarsa manutenzione ordinaria della città per la quale l'amministrazione di centrodestra si è regolarmente distinta. Lo scorso autunno l'emergenza "foglie" ha mandato sott'acqua interi quartieri e ora l'emergenza "sterpaglie secche" sta letteralmente mandando a fuoco Roma, con alcuni incendi che stanno minacciando delle abitazioni. Per non parlare del malfunzionamento dei sistemi antincendio della Riserva di Monte Mario sui quali presenteremo un'interrogazione in Regione poiché ci risulta che nonostante le sollecitazioni di Roma Natura e del XVII Municipio, sia Acea, sia il Comune di Roma non abbiamo mai dato seguito agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Uno dei tre rami secondari del sistema, infatti, era stato chiuso da Acea poiché era talmente fatiscente da causare perdite idriche per decine di migliaia di euro l'anno. Dalla Giunta Alemanno, quindi, ancora una volta arriva la politica della "prevenzione zero" e la città paga i suoi errori”. Roma, 31 luglio 2011 UFFICIO STAMPA Giulio Finotti 340 2734910 Sergio Ferraris 347 3803887 GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO Via della Pisana 1301 – 00163 Roma Tel. 06 6593 7014, 06 65937043 - Fax. 06 65937089 Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone Mail. ufficiostampa.verdi@regione.lazio.it

Montello discarica sospetta tra verità e veleni dei rifiuti industriali

Le verità (e i veleni) che emergono dalle indagini della Commissione parlame n t a re La discarica sospetta Ha funzionato per due anni, nonostante il no della Provincia Un sito per i rifiuti industriali che poi ha cambiato pelle SEMBRA un pozzo senza fondo di veleni e verità la discarica di Borgo Montello, come probabilmente è ormai nella sua indole e nel suo destino di sito ampio circa 50 ettari. A dare corpo alle perplessità circa le modalità di smaltimento, trattamento, conferimento e controlli fatti in via Monfalcone sono i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti nel Lazio. Adesso si può dire con sufficiente precisione ciò che fino a ieri era solo un sospetto non provato e cioè che dentro le discariche più vecchie è finito un po’ di tutto, compresi rifiuti industriali e quelli cosiddetti pericolosi. Ad «agevolare» il tutto sono state in qualche modo le leggi che negli anni 70 e 80 erano meno rigide circa le modalità di smaltimento. Ma a dare ulteriore corpo ai sospetti ci sono le dichiarazioni di uno degli ex direttori della discarica, Achille Cester, fatte prima in un’intervista e poi in Commissione parlamentare. Secondo quanto afferma, infatti, dentro la discarica di Montello c’è stato un sito per i rifiuti industriali e pericolosi. Si tratta della discarica 2B: «... per un paio di anni ha funzionato la discarica 2B sul posto , dedicata ai rifiuti industriali. Io ero anche direttore tecnico della Ecotecna, titolare dell’invaso ‘sciacquato’ di una discarica di seconda categoria di tipo B, per rifiuti industriali. E’ stato coltivato un lotto di questa discarica per un certo periodo di tempo, un paio di anni , e lì probabilmente sono stati anche conferiti rifiuti industriali ». In realtà a metà degli anni 90, quando entra in vigore il regime emergenziale per i rifiuti industriali in attesa delle nuove regole applicate negli anni successivi, la Regione Lazio autorizza a Montello un sito di solo stoccaggio dei rifiuti industriali e cosiddetti pericolosi. Che resta appunto attivo per un paio di anni, alla fine dei quali il gestore, facente riferimento al gruppo Green Holding di Giuseppe Grossi, chiede l’autorizzazione amministrativa a trasformare lo stesso sito 2B in discarica vera e propria, previo intervento che doveva rappresentare una sorta di bonifica del precedente invaso. La domanda venne respinta dall’amministrazione provinciale e dalla polizia provinciale che avevano competenza per materia e territorio. Su questo iter amministrativo si innesta un procedimento davanti al Tar tra la società privata e l’ente. Dagli atti di quel procedimento emerge anche dell’altro e in specie si fa riferimento alle responsabilità sull’inquinamento di una parte della discarica di Montello, elemento sul quale si svolge un parallelo processo penale finito con la prescrizione per tutti i reati contestati. Gli atti di questo procedimento non sono stati ancora acquisiti dalla Commissione parlamentare di inchiesta, per quanto rappresentino un tassello piuttosto importante per capire cosa è accaduto a Montello sino alla fine degli anni 90. E come mai tutto sia praticamente sfuggito al Comune di Latina. Dello strano atteggiamento dell’am - mi ni ust raz io ne comunale circa i «traffici» che av ve n iva n o verso la discarica parla lo stesso Cester sempre nella sua audizione di giugno scorso in Commissione parlamentare; in particolare fa riferimento ad un «tacito accordo esistente tra il Comune di Latina e le società che hanno gestito la discarica prima del l’avve nto della Green Holding». «Per tacito accordo - ha specificato Cester - intendo la scarsa cura, ad esempio, nel controllo degli automezzi, che lasciavano una scia di percolato per chilometri prima di arrivare in discarica e aveva una sua sorta di tornaconto perché pagava un cifra molto bassa per quel periodo per il conferimento, con una morosità considerevole. Non esisteva, dunque, un accordo scritto o esplicito, ma ciascuno dimenticava l’altro e la storia finiva lì». Cioè il Comune probabilmente (se non certamente) sapeva che c’erano problemi a Montello ma faceva finta di nulla perché così poteva continuare ad avere credito e dilazioni sui pagamenti dai gestori della discarica. G. D. M. Latina Oggi 31 luglio 2012

bloccati i camion verso la discarica di Borgo Montello

Nel carico materiale non assimilabile agli «urbani» Quei camion bloccati Uno dei sopralluoghi dell’Arpa nella parte più vecchia della discarica IL grosso dei nodi di questa intricata vicenda che riguarda la discarica di Montello riguarda i camion che entravano e il loro contenuto. Cester riferisce ai commissari parlamentari che dal momento in cui è arrivato a Latina ha cominciato a respingere tutti i camion il cui carico consisteva in rifiuti «non assimilabili a quelli urbani» e che questi erano «un certo numero». Ma lo stesso Cester ha affermato di non sapere cosa succedesse prima del suo incarico. Se una quantità di carichi aveva rifiuti non urbani vuol dire, a rigor di logica, che per un certo periodo è entrato un po’ di tutto. Alla domanda dei commissari circa le eventuali denunce alle autorità preposte di ciò che avveniva e dei camion dai contenuti strani Achille Cester ha affermato: «...ho parlato con il comandante della polizia provinciale, Novelli. C’erano alcuni camion che trasportavano quelli che non mi sembravano rifiuti tossici, ma non erano rifiuti assimilabili agli urbani e quindi compatibili con la discarica. Mi sono lamentato anche delle condizioni in cui gli automezzi arrivavano in discarica, dei colabrodo che sversavano percolato mentre passavano, lungo il tragitto che portava ai siti interessati. Latina Oggi 31 luglio 2012

le guardie provinciali di Latina parere contrario alla discarica di Montello

«IO quella richiesta di autorizzazione della discarica 2B sopra il sito dello stoccaggio dei rifiuti industriali non la firmai. Mi ricordo che il parere negativo venne a ritirarlo proprio questo Achille Cester e ci rimase male, ma l ì s o t t o c ’ e r a n o rifiuti ind u s t r i a l i non trattati, si doveva fare tutta una pro cedura e io dissi no». A parlare in questi termini è l’ex c o m a ndante della polizia provinciale di Latina, Attilio Novelli, che, però, non è stato ancora sentito dalla Commissione parlamentare e non si sa se effettivamente verrà convocato prima che sia chiusa l’istruttoria su Montello. Latina Oggi 31 luglio 2012

contromisure della Regione Lazio per evitare le multe sulla discarica di Montello

PER EVITARE MULTE DALL’UE Contromisure della Regione IL più difficile confronto sul passato della discarica Latina Oggi 31 luglio 2012 di Latina, che è una delle più grandi del Paese, avviene nel momento in cui è in corso il dibattito serrato e, apparentemente, senza via d’uscita sulla individ u a z i o n e di un altro sito per accogliere i rifiuti della capitale in attesa che entri a regime la raccolta differenziata e le strutture di trattamento intermedie. Il c o m p i t o più difficile spetta alla Regione e al governatore Renata Polverini. Ma proprio la Polverini e la struttura burocratica della Pisana che ha competenze in materia di rifiuti hanno già cominciato ad adottare misure drastiche sulle discariche esistenti per accelerare il passaggio al nuovo regime di trattamento e ridurre il più possibile la quantità di rifiuti che vanno nelle discariche. Per questioni ambientali ma anche per evitare interventi e multe d e l l a Com missione Europea che, anche per Mo ntel lo, a p p a i o n o dietro l’an - golo. Dallo scorso aprile la Reg i o n e ha imposto a tutti i Com u n i d i pre trattare i rifiuti e solo in una seconda fase di stoccare ciò che resta dal trattamento nei siti autorizzati. Gran parte delle amministrazioni della provincia di Latina sono inadempienti ma in compenso cresce la quota di raccolta differenziata. Renata Polverini CASI UNA discarica di rifiuti industriali e pericolosi a Montello è esistita negli anni 90 anche se l’amministrazione provinciale di allora, presieduta da Martella, (nella foto) si era opposta. PASSATO L’ISTRUTTORIA sui veleni sepolti a Borgo Montello negli anni 90 viene condotta da Candido De Angelis, senatore ed ex sindaco di Anzio, uno dei Comuni che conferisce in quel sito.

Latina: porto canale a Rio Martino, il progetto va avanti

Latina: porto canale a Rio Martino, il progetto va avanti

Porto canale di Rio Martino, è stato approvato, dalla Giunta Cusani il progetto definitivo di adeguamento Tecnico Funzionale al Progetto definitivo generale approvato con accordo di programma del 21 settembre 2009, sottoscritto ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs 18 agosto 2000 n. 267 (approvato con DPRL) n. 30 del 4 febbraio 2010 e pubblicato sul BURL del 20 marzo 2012, per una spesa complessiva di € 29.759.340,19.
“In attesa della variante urbanistica per la realizzazione dell’invaso interno dove sono previsti 900 posti barca – evidenzia il vice Presidente della Provincia nonché assessore ai LL. PP Salvatore De Monaco- la giunta guidata dal Presidente Cusani ha approvato questo progetto definitivo per un importo complessivo dell’intervento pari a quasi 30 milioni di euro. Alla planimetria di inquadramento generale sono stati integrati nuovi interventi, si tratta di testate monolitiche dei moli foranei, del travel fift, della sistemazione delle aree di sbocco a mare (rotatoria, piazzale e gradonate), della banchina su pali per mezzi di servizio, della panchina di bunkeraggio (isola ecologica per lo scarico dei liquami delle imbarcazioni), dello scivolo per alaggio delle imbarcazioni (per disabili), della sistemazione delle sponde degli argini, della riqualificazione della banchina “Mussolini” (per i pescatori), dell’escavazione del canale e realizzazione delle zone umide e il ripristino del cordone dunale lato Sabaudia, nel rispetto ambientale. Abbiamo creduto fin dall’inizio alla realizzazione di questa opera, considerata necessaria per rilanciare e riqualificare la nostra economia turistica"

Roma tra omicidi irrisolti e nuove faide

Roma: tra omicidi irrisolti e nuove faide

 http://www.icittadini.it/index.php/primo-piano/1302-roma-tra-omicidi-irrisolti-e-nuove-faide

“Dopo l’inquietante omicidio del camorrista Modesto Pellino,avvenuto in pieno centro a Nettuno la scorsa settimana, la politica e in particolare il sindaco Chiavetta,  risponde impotente alle feroci dinamiche di controllo del territorio e penetrazione economica delle mafie nei quartieri di Roma e nelle città del litorale romano con le solite inutili richieste di convocazione di comitati o audizioni nelle compassate commissioni più di partito che istituzionali" .
Cosi sostiene Antonio Turri, dell’Associazione I Cittadini contro le mafie e la corruzione,in una nota stampa. Turri invia alle redazioni dei giornali romani la foto di uno striscione apparso in via Torrevecchia, tra via della valle dei fontanili e via Francesco Maria Greco,   nel quartiere romano di Torrevecchia-Primavalle , che riguarda uno degli omicidi avvenuti in zona il 27 luglio 2012 scorso e aggiunge:” si tratta dell'agguato mafioso a Simone Colaneri, il pugile romano con piccoli precedenti penali (caso  irrisolto).Nello striscione gli amici di Simone ricordano a politici e istituzioni che per il loro compagno c’è stato un anno di silenzio e nessuna giustizia. Cosi è ancora per Flavio Simmi, il gioielliere 33enne, assassinato il 5 luglio del 2011. E via di seguito per oltre 30 volte lo scorso anno. E poi nulla  oltre alle chiacchiere, qualche dossier e libro bianco frutto più di un inutile copia e incolla  che di una attenta e vera conoscenza della drammatica situazione in alcuni quartieri di Roma e delle città della cintura urbana. Spaccio di droga, usura,pizzo e il controllo del gioco d’azzardo sono invisibili solo a chi non vuol vedere in quartieri come: Tor bella Monaca, San Basilio,Ostia,Primavalle,San Lorenzo. Qui il controllo del territorio di organizzazioni criminali mafiose importate o da contaminazioni sono del tutto evidenti ma si continua a negarle. I giovani delle periferie romane vivono una condizione di forte disagio e rimangono vittime oltre che delle incapacità della politica  di offrire opportunità e risolvere i loro problemi,in particolare quello del lavoro. In alcuni quartieri e città dell’ hinterland romano sono i clan a dare lavoro, a costituire punti di riferimento per i “nuovi ragazzi di vita”. In città come Ariccia,sugli ex tranquilli Castelli Romani,l’ex sindaco,il medico chirurgo Emilio Cianfanelli,deve girare per la sua città armato di una P38,perché minacciato di morte.
E’ ora che i vari assessori alle varie sicurezze,  sentano, vedano  e parlino dello sfruttamento quotidiano anche di minorenni,avviate alla prostituzione, sulla via Pontina e sulle altre consolari che dal centro della capitale portano a Nettuno,Pomezia,Ardea,Aprilia,Latina o sul litorale a nord della città. Ebbene quelle prostitute sono la banca di accumulo delle mafie di Roma e della Regione. Con quei soldi e con quelli ricavati dagli immensi traffici di droga si alimentano il resto delle attività delinquenziali. Ma c’è crisi e quindi questi traffici risentono dei conseguenti cali e chi non comprende o invade zone altrui muore. Perché,sostiene Turri: “ le esecuzioni come quelle di Modesto Pellino,detto “o micillo” parlano più ai vivi che ai morti.
Si svegli quindi la politica…il tempo è scaduto e c’è il pericolo concreto della mattanza dietro l’angolo e che il controllo del territori dei vari clan,già a macchia di leopardo, si espanda.

Latina rifiuti incentivi o multe

Latina, rifiuti: incentivi o multe

Dopo il dato del rapporto Istat che vede Latina come il comune più riciclone dei cinque capololuoghi di provincia del Lazio davanti a Frosinone, Roma, Rieti e Viterbo, un altro dato importantissimo arriva dai consorzi di filiera, ovvero il dato riferito la qualità della raccolta differenziata nel capoluogo. Secondo i dati comunicati in questi giorni dai consorzi al settore ambiente del Comune di Latina, il materiale analizzato rientra nei parametri previsti per la fascia di qualità: eccellenza.
La qualità del differenziato del capoluogo in pratica si attesta nella fascia più alta, quella che per intenderci consente anche all’ente di avere un rimborso maggiore da parte del Conai e di conseguenza un guadagno anche per i cittadini artefici principali di questo risultato.  "Al di la di quanto si è detto in passato – afferma Fabrizio Cirilli - arrivano segnali oggettivi di miglioramento rispetto agli obiettivi preposti sulla raccolta differenziata. Piccoli ma importanti risultati che rappresentano una inversione di rotta  rispetto al passato. Questo grazie anche e soprattutto al maggior impegno civico dei cittadini, sempre più sensibili al discorso differenziata. A tal proposito stiamo lavorando per introdurre entro la fine dell' anno, all'interno della raccolta differenziata, meccanismi che premiano i virtuosi e che vanno a discapito di chi lo è meno. E' da ricordare, di fatto, che dal primo agosto prenderà il via il servizio di guardie ambientali nelle zone dove sono allocati i cassonetti della raccolta differenziata, le quali, dopo una fase di informazione e di diffida nei confronti di commette infrazioni,  passeranno all’azione sanzionatoria per chi non rispetta le regole. Entro la fine dell’anno poi partiranno i servizi di raccolta dei rifiuti ingombranti attraverso le isole ecologiche itineranti, quello porta a porta degli olii vegetali, e soprattutto il servizio di ‘riassetto’ che finalmente permetterà di eliminare il degrado ed i sacchetti abbandonati vicino ai cassonetti http://www.icittadini.it/index.php/polis/1309-latina-rifiuti-incentivi-o-multe

Ilva di Taranto rai 3 L'ilva funesta in diretta Bonelli verdi

800 050 167 il numero di telefono verde per intervenire in diretta
www.facebook.it/
cominciamobene.rai.it
presente in studio il presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli già candidato sindaco a Taranto
la domanda costretti a scegliere tra salute e lavoro?
facebook.com/cominciamobene

barriere Roma Lido dopo le proteste Lollobrigida disposto a modificare barriere fono assorbenti

Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio
Comunicato stampa





BARRIERE ROMA-LIDO
BONESSIO-GASPARINI (VERDI): ASCOLTATE RAGIONI CITTADINI, LOLLOBRIGIDA DISPONIBILE A RIVEDERE PROGETTO BARRIERE FONO-ASSORBENTI.


"Un passo in avanti, nella direzione che auspicavano i cittadini del Comitato Sentinelle degli alberi Roma Lido, è stato finalmente compiuto. Grazie all'incontro richiesto dal capogruppo dei Verdi, Angelo Bonelli, con l'assessore ai Trasporti Lollobrigida, alcuni punti di incontro sembra siano stati raggiunti sulla ridefinizione del progetto delle barrire antirumore della ferrovia Roma-Lido, e di questo diamo atto all'assessore". Lo comunicano Nando Bonessio presidente dei Verdi del Lazio che,  insieme ad Andrea Gasparini portavoce Verdi Municipio XIII, accompagnava Roberto Costantini e altri rappresentanti del Comitato.

"Il progetto delle barriere fono-assorbenti della Roma-Lido andrà avanti, ma con delle modifiche che saranno tracciate con i cittadini di Ostia, per individuare dove posizionare le barriere, e dove è preferibile invece, tutelando le essenze arboree e ascoltati i residenti, non procedere ad alcuna istallazione. Parimenti si procederà a una più oculata progettazione e realizzazione di barriere a minor impatto ambientale in corrispondenza dei punti sensibili quali ospedali e scuole. Lo stesso assessore ha preso l’impegno, su sollecitazione del Comitato, ad intervenire prima possibile sulle rotaie e sui convogli vere fonti dell’inquinamento acustico. Ciò è stato possibile grazie al fatto che il Comitato ha finalmente potuto spiegare le proprie ragioni direttamente all'assessore ai Trasporti, ai dirigenti del dipartimento Trasporti, e alla dirigenza dell'Atac. Riteniamo che si tratti di un grande passo avanti verso la democraticizzazione dei processi decisionali, che devono sempre più coinvolgere i cittadini. Questo dialogo aperto con l'incontro di ieri non deve essere interrotto, ma anzi deve essere rafforzato nei prossimi mesi, e dovrà durare fino alla conclusione dei lavori."

"Continuiamo a sostenere che le priorità sarebbero state altre, ma prendiamo atto della disponibilità dell'assessore a rivedere alcune fasi del progetto. Quello che continuiamo a chiedere come Ecologisti è un'attenzione maggiore rivolta ai tanti problemi e alle tante disfunzioni della Roma-Lido, a cominciare dalle carrozze dei treni. Purtroppo però ci troviamo d'avanti ad una disattenzione che viene da lontano, dalla precedente amministrazione regionale, dove tutti gli uffici competenti trasporti-ambiente avevano dato parere favorevole".


Roma, 31 luglio 2011
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
 GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
Via della Pisana 1301 – 00163 Roma
Tel. 06 6593 7014, 06 65937043 - Fax. 06 65937089
Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone
Mail. ufficiostampa.verdi@regione.lazio.it

lunedì 30 luglio 2012

limitazione accesso al pubblico mese di agosto settore ecologia e ambiente della provincia di Latina

E' sicuramente uno dei settori che vanta le maggiori professionalità e competenze, un'eccellenza nel settore che si distingue nella Regione Lazio ma fa le spese con le esigenze di bilancio da una parte e del giusto riposo estivo dei validi impiegati. Il settore ecologia ed ambiente nel mese di agosto limita l'accesso al pubblico solo per appuntamento mediante posta elettronica. Almeno così si evita che da fuori sede si perda tempo. Sperando ne venga data opportuna ed ampia informazione.http://www.provincia.latina.it/flex/FixedPages/IT/PubblicazioneAtti.php/L/IT/P/1

Dal: 27.07.2012
Al: 31.08.2012
2012/51487 Settore Ecologia e Ambiente. Limitazione del servizio di ricevimento al pubblico del Personale del Servizio Energia, presso la sede di Fabio Filzi, nel mese di agosto. Avvisi e Bandi Ecologia ed Ambiente  Avviso ricevimento agosto Settore ecologia.pdf

rifiuti in mare nel casertano forse azione di una nave commerciale

Rifiuti in mare nel Casertano, forse azione di una nave commerciale

Allarme giovedì per la presenza di bottiglia di plastica, buste nere e anche la carcassa di un agnello sul litorale di Baia Domizia. Intervento della Capitaneria di Porto. Nel pomeriggio di ieri, però, il mare, grazie anche al vento moderatamente forte, è ritornato pulito come nei giorni precedenti

baiadomitia_interna nuova
Barattoli di pomodoro, bottiglie di plastica, pezzi di ceramica, siringhe, buste nere e persino una carcassa di agnello. Gli ignari bagnanti di Baia Domizia (Caserta) li hanno visti galleggiare in mare, non lontani dalla riva, per due giorni di seguito. Il primo avvistamento di rifiuti è avvenuto giovedì nella tarda mattinata, quando poco dopo mezzogiorno, il vento che tirava da sud a nord, li spingeva dal lato di Mondragone verso il Garigliano. Una situazione che ha allarmato non poco i gestori dei lidi e gli operatori turistici, già preoccupati per i contraccolpi della crisi economica sulla stagione estiva. “Sono comparsi all’improvviso – dice la titolare del lido “Azalee”, ma nessuno sa da dove siano arrivati. Tutto molto strano, perché quest’anno il mare è stato più pulito del solito. In quest’acqua si fa il bagno anche mia figlia di cinque anni senza alcun problema”. “Sinora – dice Lorenzo Di Iorio, assessore all’Ambiente del Comune di Sessa Aurunca – ci preoccupavamo solo di una striscia bianca di liquami che proveniva dal lato di Formia. Lì hanno qualche problema con gli scarichi. E per questo motivo abbiamo preso in fitto un battello che quotidianamente ripulisce il tratto di mare interessato. Giovedì, quando siamo venuti a conoscenza che chiazze di rifiuti galleggiavano davanti ai lidi di Baia Domizia, abbiamo allertato la capitaneria di porto di Mondragone. Sono arrivati immediatamente a perlustrare la zona con l’elicottero. Ma non hanno saputo dire di più sulla provenienza dei rifiuti. Anche loro brancolano nel buio”.
Le chiazze di rifiuti hanno attraversato i nove chilometri di costa da Cellole a Baia Domizia. E ieri il mare li ha in parte restituiti. La conferma arriva dal bagnino del villaggio “La Serra” il famoso “villaggio delle Svedesi”, dove fino a qualche anno fa arrivano decini di turisti dalla Svezia. “Ne abbiamo raccolti un bel po’ col trattore, pulendo la spiaggia, a due metri dalla battigia. Sembrano per lo più rifiuti domestici. Ne ho avvistato diverse chiazze a poche decine di metri dalla riva. Ho preso il pattino per vedere di cosa si trattava. E lo spettacolo non era proprio dei più edificanti”. “Le ipotesi che si stanno verificando circa la provenienza dei rifiuti sono le più disparate – afferma Fernanda Esposito, un’insegnante che a Baia Domizia ci abita da più di trent’anni – ma quella più accreditata sembra l’azione sciagurata di una nave commerciale che è rimasta ferma per alcuni giorni proprio al largo della costa di Baia Domizia e che avrebbe buttato a mare i rifiuti trasportati poi dalla corrente fino a riva”. Altri bagnanti, invece, sostengono che i rifiuti siano arrivati in mare da un canale posto nelle adiacenze del lito Tulipano, a Baia Domizia sud. Nel pomeriggio di ieri, però, il mare, grazie anche al vento moderatamente forte, è ritornato come nei giorni precedenti. E anche i villeggianti sono tornati a bagnarsi nell’acqua di Baia Domizia, con grande sollievo degli operatori turistici che temevano una fuga di massa dalle spiagge.

Campania appello contro abrogazione legge che impedisce cemento selvaggio

Campania, appello contro abrogazione legge che impedisce cemento selvaggio

Un comitato vuole impedire che Elea Velia (Salerno) e le pendici del Vesuvio rischino altri scempi rubanistici. Nino Daniele, responsabile regionale Anci, e Marco Di Lello, coordinatore nazionale Psi, firmano la richiesta da presentare al presidente della regione Campania Stefano Caldoro e al consiglio perché sia redatto un piano paesaggistico

vesuvio_interna nuova
Un doppio appello per impedire che Elea Velia (Salerno), sito archeologico inserito nel parco nazionale del Cilento (Patrimonio intangibile dell’Umanità), e le pendici del Vesuvio vengano invase dal cemento. Il rischio, denunciato da enti associazioni e privati cittadini, è che con l’abrogazione di una legge, che per anni ha impedito gli scempi in quelle aree riparta, la costruzione selvaggia. Nino Daniele, responsabile regionale Anci, e Marco Di Lello, coordinatore nazionale Psi, firmano la richiesta da presentare al presidente della regione Campania Stefano Caldoro e al consiglio perché sia redatto un piano paesaggistico che protegga queste aree e lo metta a rischio cemento.
L’antica città di Elea-Velia ”costituisce una testimonianza fondamentale per la storia della nostra cultura e della nostra civiltà – si legge nell’appello – Le figure di Parmenide e Zenone, la Scuola Eleatica sono legate indissolubilmente alle rovine della città antica, sapientemente conservate nel parco archeologico il cui contesto è però stato, come in altre realtà, fortemente compromesso dall’intenso, spesso abusivo, sfruttamento edilizio”. Nel 2005 la regione Campania aveva promulgato la legge n. 5, rubricata come “Costituzione di un’area di riqualificazione paesistico-ambientale intorno all’antica città di Velia” perché venisse riqualificata. “Per quanto non ancora pienamente attuata, a causa di miopie, localismi, resistenze e malaffare, le legge ha conseguito, comunque, l’importante risultato di arginare, da subito, la speculazione in atto, ponendo un freno al cemento che assediava la città antica” argomentano i firmatari. Dopo sette anni la Regione Campania ne programma l’abrogazione “finalizzata a consentire, anche a ridosso della città antica, l’utilizzo delle norme derogatorie del cosiddetto “piano casa” e degli altri grimaldelli normativi di cui si è dotata la regione. Altro cemento, dunque”.
Stesso discorso per il Vesuvio e le sue pendici su cui si aggrappano migliaia di abitazioni, in alcune casi abusive. “Nel 2003 il Consiglio Regionale della Campania, con una decisione finalmente draconiana, pone fine all’edificazione di residenze e da inizio alla stagione della decompressione demografica. Unica strada per rendere possibile la convivenza tra antropizzazione e natura in un’area vulcanica dove la domanda non è se ma – si ricorda nell’appello – quando l’eruzione si verificherà. Ed anche l’unica strada, quella della congrua riduzione dei residenti, per rendere credibilmente gestibili i piani di protezione civile, fondati sull’allontanamento delle popolazioni in modo ordinato ed in tempo utile, e rilanciare uno sviluppo sostenibile e qualificato. Ora con una legge che dovrebbe servire a tutelare e valorizzare il paesaggio ed i valori storici e culturali della Campania si ritorna ad un funesto passato e si cancellano leggi di tutela e protezione”.

Istat peggiora l'inquinamento delle città soglie Pm10 allarmanti al nord

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/30/istat-litalia-soffocata-da-sempre-piu-pm10-va-peggio-al-nord/310685/

Istat, peggiora l’inquinamento delle città. Soglie Pm10 allarmanti al Nord

Gli ultimi dati (2011) vedono la sforatura dei parametri sulle polveri sottili per una media di 54 giorni all'anno (erano 44 nel 2010), ma nella Pianura padana solo il 17,4 per cento dei comuni è rimasta sotto i limiti. La più inquinata è Torino seguita da Siracusa e Milano

protesta smog_interna nuova
Nonostante le domeniche a piedi, le aree a traffico limitato o l’Area C di Milano (sospesa nei giorni scorsi), nel nord Italia la qualità dell’aria continua a peggiorare. L’Istat ha fornito gli ultimi dati sulla presenza di smog da polveri sottili (Pm 10), rilevando che nel 2011 solo il 17,4 per cento dei comuni settentrionali non ha sfondato la soglia dei 35 giorni di sforamento dei limiti per la protezione della salute umana (erano il 31,1% nel 2010). E’ il dato peggiore degli ultimi 4 anni. I capoluoghi del Nord sono passati da 55,8 giorni del 2010 ai 75,2 attuali. Torino è la città più inquinata d’Italia, seguita da Siracusa e da Milano. Una volta registrate sforature dei 35 giorni, sono obbligatorie per legge misure di contenimento e di prevenzione delle emissioni di materiale particolato (quali la limitazione della circolazione). Nel nord Italia, sottolinea l’istituto di statistica, a incidere sono soprattutto fattori meteo-climatici (con particolare riferimento alla Pianura padana).
Su 100 comuni monitorati, il numero medio di superamento dei limiti sul Pm10 è stato di 54,4 giorni, in peggioramento rispetto all’anno precedente, quando si era arrivati a 44,6 giorni dal picco dei 68,9 del 2007. Anche nei capoluoghi del centro, sia pur contenuto, si rileva un peggioramento (43 giorni), mentre nel Mezzogiorno si conferma il trend di lento miglioramento in atto negli ultimi anni (35 giorni). I primi dieci comuni per numero di giorni di superamento del PM10 sono tutti sopra il Po, con l’eccezione del capoluogo siciliano.
La quota maggiore (63%) dei superamenti del valore limite per la protezione della salute umana si è registrata in corrispondenza di “stazioni di tipo traffico” (punti di campionamento dei livelli d’inquinamento da emissioni provenienti da strade limitrofe con flussi di traffico medio-alti). Nel 2011 i giorni di superamento dei limiti, per il Pm10 sono aumentati anche in quasi tutti grandi comuni a eccezione di Venezia, Catania, Bari, Firenze e Napoli. In particolare Verona, Milano, Trieste, Roma e Torino hanno fatto registrare incrementi che vanno dai 27 ai 60 giorni in più di superamento dei limiti durante l’anno. Gli unici grandi comuni che rimangono al di sotto delle 35 giornate di superamento del limite per il Pm10 sono Genova, Catania e Bari.

prigionieri di discariche, centrali, impianti inquinanti e molesti

Prigionieri in casa propria dell’inquinamento Chi vive nei pressi di una discarica, di una centrale o impianto inquinante e maleodorante, rumoroso, brutto può chiedere il rispetto della Costituzione? E se i principi fondamentali della Costituzione vengono calpestati da chi attua impianti molesti i cittadini a chi possono chiedere il rispetto dei propri diritti? Al sindaco, alla Provincia, alla Asl, all’Arpa, alla Regione, al Prefetto, al Parlamento (italiano o europeo), al capo dello stato? E come, in quanto tempo, quando? Spesso chi vive (o lavora o dimora per qualsiasi motivo o necessità) in vicinanza di un impianto molesto è costretto a vivere prigioniero in casa sua. Non si può affacciare, non può prendere il sole o passeggiare nel giardino, non può arieggiare gli ambienti, non può far entrare il fresco (o il calore) da fuori. Vediamo i primi articoli della Costituzione. All’articolo 1 tra l’altro si dice che “la sovranità appartiene al popolo..” nel caso di vicinanza con impianto molesto non è sovranità ma servitù. E le servitù (in base al codice civile) si pagano. Ma qui non paga nessuno ammesso si possa quantificare la prigionia o la riduzione della libertà. L’art. 2 garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e richiede la solidarietà. Limitarne la libertà viola invece i diritti e non c’è nemmeno nessuna solidarietà, specie delle istituzioni a volte assenti o silenti o inadempienti. L’art. 3 impone alla Repubblica l’obbligo di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale che limitano libertà e uguaglianza. Quindi se la Repubblica non rimuove questi ostacoli o manca la Repubblica o mancano libertà e uguaglianza oppure semplicemente mancano Repubblica, libertà e uguaglianza. L’art. 4 riconosce ad ogni cittadino un’attività per il progresso materiale e se questo cittadino non può nemmeno curare il proprio giardino, coltivare la propria terra?

Discarica Latina l'abitudine a sversare al Montello

E’ possibile che le aziende della zona abbiano usato in parte i siti L’abitudine a sversare I quesiti per Achille Cester e le risposte: «C’era un andazzo» Ecco cosa ha detto, per ampi stralci, l’ex direttore della discarica Indeco, Achille Cester, in Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti a proposito della situazione che ha trovato al suo arrivo a Latina. «..... Può darsi che esistesse un cattivo ‘andazzo’ - perdonatemi l'espressione - da parte di alcuni operatori locali nel mischiare a questi rifiuti assimilabili agli urbani anche rifiuti che non lo erano strettamente. Questo andazzo è stato completamente interrotto nel momento in cui sono diventato direttore della discarica perché ho introdotto ed effettuato, personalmente, controlli su tutti gli automezzi che entravano in discarica sia dall'alto, sia al momento dello scarico. In pratica, c’era una passerella a fianco della pesa, sulla quale si saliva, si controllava il contenuto del carico dell'autocarro che andava a scaricare, dopodiché lo si verificava anche al momento dello scarico.... respingevo alla fonte il carico perché per me non era assimilabile all'urbano spiegando che quel rifiuto, secondo la normativa dell'epoca e l'evidenza merceolog i c a , n o n e r a r i fi u t o assimilabile, per cui non poteva essere smaltito in discarica. Non credo, però, che fossero rifiuti che venivano da molto lontano. In fin dei conti, era un polo industriale e, probabilmente, in passato la discarica di Latina aveva rappresentato anche la possibilità, per le aziende della zona, di smaltire i loro rifiuti assimilabili. Nel 1997 proprietario della discarica era una holding che si chiamava Green Holding». A Cester il presidente e i commissari hanno chiesto anche con chi si relazionasse presso il Comune di Latina, che, in fondo, era proprietario dell’area delle discariche e primo interessato alla tutela ambientale. «Non mi relazionavo con nessuno. Le uniche persone con cui avevo rapporti continuativi erano Terlizzo e il comandante Novelli, che mi aveva messo come custode della discarica di fronte, ma ho un ricordo vago, per cui può darsi che non fossi custode giudiziario in senso stretto..... Può essere arrivato un fango, una melma, qualcosa che ricorda molto il rifiuto industriale, regolarmente conferito in queste discariche, ma - non so come né perché - l'autorizzazione è stata revocata e l'invaso 2B è stato utilizzato per il conferimento dei rifiuti urbani». Il commissario Alessandro Bratti ha chiesto specificamente della vicenda del parroco di Montello. Ecco la domanda: «Lei è arrivato dopo l'omicidio del parroco della zona, che si diceva avesse condotto una grossa battaglia contro l'apertura di questa discarica: rispetto a questa questione, lei non ha mai sentito nulla? ». Questa la risposta di Cester: « No. Per la prima volta ho sentito parlare del parroco in questi giorni. Non era, comunque, un argomento cui hanno mai accennato. Dalla descrizione che me ne hanno fatto, lo conoscevano in pochi in discarica, forse quelli di Borgo Montello in senso stretto. Se fosse stato un caso eclatante, forse qualcosa prima o poi mi avrebbero accennato. Non l'hanno mai fatto, non so se per paura o per cos'altro, ma il dato di fatto è che non lo sapevo assolutamente». Latina Oggi 30 luglio 2012

discarica Montello incredibile incuria sui buchi neri

L’introduzione alle domande per l’ex direttore della discarica L’incredibile incuria Il presidente: non si capisce perché ci sono tanti buchi neri COME mai la Commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti ha convocato l’ex direttore delle discariche di Indeco? E’ successo tutto dopo l’intervi - sta rilasciata a Il Fatto e l’au - dizione si è tenuta lo stesso giorno in cui sono stati sentiti il sindaco di Latina e l ’ a s s e s s o r e all’am biente C i r i l l i nell’ambito degli accertamenti sugli scavi nel più vecchio sito d el l’area di via Monfalcone, S0 dove si ipotizza si trovino fusti tossici. Come specificato dal Presidente della Commissione, l’audizione di Achille Cester rientrava «nell’am bi to dell’approfondimento che la commissione sta svolgendo sulle navi a perdere e sul Lazio, nonché sula presenza di eventuali rifiuti radioattivi e tossici». «Abbiamo notizie - ha detto il presidente nell’introduzione dell’audi - zione - secondo le quali vi sarebbe certamente la presenza di materiale ferroso e, secondo alcune fonti giudiziarie, sarebbero stati scaricati, in un periodo che non sappiamo se è quello in cui lei era direttore, ma dovrebbe esserlo, dei bidoni provenienti da una o due navi. Una è la Zanoobia, che certamente si è fermata in quella zona. Vorremmo sapere se risulta che siano stati scaricati questi materiali mentre era responsabile di questa discarica. Il fatto singolare è che questa notizia ha alcuni riscontri ma nessuno è mai andato a verificare se questi bidoni contengono sos t a n z e p e r i c o l o s e . Alcuni bidoni s o n o s t a t i estratti, ma anche qui vi è un fatto abbastanza inspiegabile: non sappiamo che cosa ci fosse perché pare che siano stati distrutti. In g e n e r e , s e c’era qualcos a , a n c h e quando si distruggono si riesce a sapere che cosa ci fosse». Per capire: la Commissione d’i nchiesta pensa seriamente che a Montello siano finiti veleni forse provenienti anche dalle navi; ma l’elemento scandaloso è un altro: nessuno da queste parti ha voluto fare piena luce. Fino ad oggi. Latina Oggi 30 luglio 2012
I segreti della discarica di Borgo Montello, audizione nave dei veleni e fusti tossici ecco cosa cercano PRESSAPOCHISMO, gestione allegra, indifferenza del Comune di Latina verso la discarica di Montello e intanto «qualcosa» di illecito sicuramente passava. L’audizione di Achille Cester, l’ex direttore delle discariche di Indeco (tra il 1997 e il 1999), accende poca luce su quello che è davvero successo a Montello nel anni 80 e 90 ma alcune cose emergono chiaramente dal resoconto stenografico appena pubblicato sul sito della Camera dei Deputati e relativo all’audizione del 27 giugno scorso. Cester dice testualmente che lui arriva a Latina per «mettere in regola la discarica e far funzionare i motori di biogas» che prima della sua nomina erano fermi. In alcuni passaggi parla anche dell’omicidio del parroco di Montello, don Cesare Boschin, diventato un caso simbolo della lotta ai trafficanti dei rifiuti. Ma Cester, in realtà, mina gravemente questa ipotesi che peraltro non ha avuto mai veri riscontri investigativi. E infatti dice che della vicenda Boschin nessuno ha mai parlato, lui non sapeva neanche dell’esistenza di quella storia e aggiunge che se fosse stato un caso di omicidio così eclatante legato al traffico dei rifiuti certamente ne avrebbe sentito parlare. Come, invece, sentì parlare di Sandokan - Francesco Schiavone. Un parente del boss, che negli anni 90 era il più potente tra le mafie europee, gli disse appunto che aveva rapporti familiari con Sandokan. Achille Cester ha riferito ai commissari della Camera dei Deputati che si occupano della vicenda rifiuti nel Lazio che, però, non diede alcuna importanza a quella affermazione su Sandokan e proseguì nel suo lavoro. Che consisteva, appunto, nella messa in regola del sito e nel respingimento di carichi che contenevano rifiuti non urbani o non assimilabili a quelli urbani. «Mi capitò più volte di respingere dei carichi, soprattutto di terzisti, ispezionavo personalmente il contenuto attraverso una pedana posta accanto all’i ngr esso ». L’ex direttore dunque ha confermato in parte ciò che aveva detto nel corso di un’intervista pubblicata da Il Fatto quotidiano e cioè che a Borgo Montello c’era una situazione caotica negli ingressi. Ma tutto questo non è più accaduto dopo il suo arrivo. Il mandato è durato circa due anni e ad un certo punto la società che gestiva l’invaso lo ha praticamente costretto a dare le dimissioni. Forse anche a causa dei suoi ostinati controlli ma questo non è sicuro. Ciò che emerge chiarissimamente dall’audizione di Achille Cester è invece l’atteggiamento inqualificabile del Comune di Latina e della stessa Provincia che ancora in quegli anni se ne infischiavano altamente di ciò che poteva succedere nella discarica. Molti camion arrivavano «in condizioni pietose... e perdevano percolato...». Il Comune di Latina faceva finta di niente anche perché pagava pochissimo per il conferimento e per di più aveva un’elevata morosità. Anche l’amministrazione provinciale di fatto chiudeva un occhio se non tutti e due. Latina Oggi 30 luglio 2012

domenica 29 luglio 2012

pericolo radon in provincia di Latina il monitoraggio

Sezze acqua pubblica il comitato via Dondi e Acqualatina

Il comitato vuole mandare via la Dondi ma non vuole Acqualatina

Colosseo spartitraffico, smantellamento via Fori Imperiali richiesta dei verdi per pedonalizzazione

Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio Comunicato stampa COLOSSEO BONESSIO (VERDI) COLOSSEO NON PUÒ ESSERE SPARTITRAFFICO. CON PEDONALIZZAZIONE AREA E SMANTELLAMENTO VIA FORI IMPERIALI SI AVREBBE AREA ARCHOLOGICA UNICA AL MONDO «La notizia che il Colosseo, monumento simbolo della città di Roma, ha gravi problemi di stabilità dovrebbe far riflettere chi ancora lo considera un mero spartitraffico, a cominciare da chi gestisce la mobilità a Roma. Ossia il Sindaco di Roma Alemanno. - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio - Pedonalizzare l'area attorno al Colosseo ora è un obbligo morale verso la città e verso la storia, che non può e non deve essere rinviato, o ancora peggio eluso. La realizzazione di un'area pedonale attorno al monumento, e magari lo smantellamento di via dei Fori Imperiali, creerebbe una zona archeologica di pregio unica al mondo he farebbe da volano a un turismo di qualità è non al "mordi e fuggi" che sta caratterizzando le presenze turistiche a Roma negli ultimi anni». Roma, 29 luglio 2011 UFFICIO STAMPA Giulio Finotti 340 2734910 Sergio Ferraris 347 3803887 GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO Via della Pisana 1301 – 00163 Roma Tel. 06 6593 7014, 06 65937043 - Fax. 06 65937089 Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone Mail. ufficiostampa.verdi@regione.lazio.it

Latina autorizzazione alla costruzione impianto fitodepurazione

Albo pretorio provincia di Latina http://www.provincia.latina.it/flex/FixedPages/IT/PubblicazioneAtti.php/L/IT/P/5 Dal: 23.07.2012 Al: 07.08.2012 2012/49323 L.R. 53/98 – L. 183/89 – D.G.P. n. 195/07 "Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) L.R. 53/98 Esercizio delle funzioni di competenza dell’Autorità Idraulica". Realizzazione di un impianto di fitofepurazione nel Comune di Latina. Parere ai sensi dell'art. 3 comma 6 lett. B) delle vigenti norme di attuazione del PAI. Richiedente: Comune di Latina. Fasc. PAI – 544 Autorizzazioni e Concessioni Ecologia ed Ambiente Fasc.PAI 544 Parere Comune di Latina.pdf

nuova centrale a biomasse a Sabaudia continua l'aggressione al territorio

albo pretorio provincia di Latina http://www.provincia.latina.it/flex/FixedPages/IT/PubblicazioneAtti.php/L/IT/P/4 Dal: 23.07.2012 Al: 07.08.2012 2012/48249 Rilascio dell’Autorizzazione Unica, ai sensi dell’art.12 del D. Lgs. 387/03, alla Società Cooperativa Agricola Centro Lazio per la costruzione ed esercizio di una centrale per la produzione di energia elettrica e termica, alimentata da Biomasse, di potenza pari a 999 Kw, da realizzarsi in Sabaudia, Via S. Isodoro (N.C.T. F. 114 p.lla 35). Autorizzazioni e Concessioni Ecologia ed Ambiente A.U. Coop. Agricola Centro Lazio.pdf

acqua pubblica 19 mila € contro cittadini e comuni dalla provincia

Acqualatina chiede, conferenza sindaci esegue, la provincia (cioè noi) paghiamo le spese legali contro i cittadini e i comuni (dall'albo pretorio della provincia di Latina http://www.provincia.latina.it/flex/FixedPages/IT/PubblicazioneAtti.php/L/IT/P/4) : € 8.000,00 Dal: 23.07.2012 Al: 07.08.2012 DD 1211/2012 Competenze avv. Corrado de Simone – Giudizi promossi innanzi al TAR Lazio Sezione di Latina contro l’Autorità d’Ambito e nei confronti di Acqualatina S.p.A., dal Comune di Aprilia, dal Comune di Bassiano e da vari cittadini, per l’annullamento delle Deliberazioni della Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti Atti NN. 3 e 4 del 11.11.2011 – Ordinanze presidenziali n. 160, 161, 162, 163 e 164 /2012. Determinazioni Dirigenziali Segreteria Tecnico Operativa ATO4 DD 1211 13072012.pdf € 3.000,00 Dal: 23.07.2012 Al: 07.08.2012 DD 1212/2012 Competenze avv. Corrado de Simone – Giudizio promosso innanzi al Consiglio di Stato da Acqualatina S.p.A. contro Regione Lazio e nei confronti di Regione Lazio e Consorzi di Bonifica per l’annullamento e la riforma, previa sospensiva della sentenza n. 982/2011 TAR Lazio Sezione di Latina – Ordinanza presidenziale n. 159/2012. Determinazioni Dirigenziali Segreteria Tecnico Operativa ATO4 DD 1212 13072012.pdf € 5.000,00 Dal: 23.07.2012 Al: 07.08.2012 DD 1213/2012 Competenze avv. Corrado de Simone – Giudizio pendente dinanzi al Tribunale di Roma incardinato dalla Società Acqualatina S.p.A. contro i Consorzi di Bonifica – Procedimento RG. 1793/2012 – Ordinanza presidenziale n. 157/2012. Determinazioni Dirigenziali Segreteria Tecnico Operativa ATO4 DD 1213 13072012.pdf € 3.000,00 Dal: 23.07.2012 Al: 07.08.2012 DD 1214/2012 Competenze avv. Corrado de Simone – Impugnazione avverso Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n. 158 del 13.04.2012 – Ordinanza presidenziale n. 158/2012. Determinazioni Dirigenziali Segreteria Tecnico Operativa ATO4 DD 1214 13072012.pdf
Acqualatina chiede, conferenza sindaci esegue, la provincia (cioè noi) paghiamo le spese legali contro i cittadini e i comuni: € 8.000,00




Dal: 23.07.2012
Al: 07.08.2012
DD 1211/2012 Competenze avv. Corrado de Simone – Giudizi promossi innanzi al TAR Lazio Sezione di Latina contro l’Autorità d’Ambito e nei confronti di Acqualatina S.p.A., dal Comune di Aprilia, dal Comune di Bassiano e da vari cittadini, per l’annullamento delle Deliberazioni della Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti Atti NN. 3 e 4 del 11.11.2011 – Ordinanze presidenziali n. 160, 161, 162, 163 e 164 /2012. Determinazioni Dirigenziali Segreteria Tecnico Operativa ATO4  DD 1211 13072012.pdf

certezze, rivelazioni, futuro nella discarica di Borgo Montello

Certezze: le masse ferrose già riscontrate Nella parte più vecchia della discarica sono state riscontrate da vari sopralluoghi masse ferrose definite «anomale». Ed è in quei punti che si andrà a scavare in queste settimane. Rivelazioni: i segreti dell'ex Direttore CIRCA un mese fa l’ex direttore della discarica, Achille Cester, ha dichiarato in un’inter - vista che anche nei siti oggi gestiti da Indeco venivano stoccati rifiuti che sarebbero dovuti andare in discariche speciali autorizzate. Futuro: l'esito delle ricerche Le ricerche dei fusti tossici termineranno in autunno e solo allora si potrà fare il punto su quanto ritrovato e quindi se effettivamente si tratta dei fusti tossici di cui ha parlato il pentito Carmine Schiavone Latina Oggi 29 luglio 2012

impianto Cdr Montello Ecoambiente senza pretendenti

IL BANDO PER LA PRODUZIONE DI CDR NON HA AVUTO RISPOSTE Un impianto senza pretendenti E’ANDATO deserto il bando di Ecoambiente per la realizzazione dell’impianto di produzione del Cdr da realizzare a Borgo Montello. Nessuna società ha p ar te ci pa to , forse non ritenendo conveniente il progetto propos t o d a l l a società che gestisce una delle discariche della città di Latina. Un segnale chiaro di difficoltà anche relativo ad una situaz i o n e n o n proprio lucidissima della gestione rifiuti nella provincia pontina. L’a mministrazione provinciale sta ancora provvedendo, ad e s e m p i o , a ll ’individuazione delle aree idonee per la realizzazione di tutti quegli impianti di trattamento previsti dal piano regione di gestione dei rifiuti. Infatti, nell’ulti - ma stesura del piano, la Regione Lazio ha modificato parte dei criteri per l’in - dividuazione di tali aree. In questo modo, quelle precedentemente scelte dalla Provincia (e già approvate anche in Consiglio provinciale) risultano inadatte al rispetto delle nuove regole imposte dalla normativa regionale. Una volta u l t i m a t o tale studio, l e a r e e p a s se r a nno al vaglio delle c o m m i ssioni e del Co ns igl io pr ovin ciale per la va l u t u az i o n e e l’eve nt uale approvazione. Intanto è p ro b ab il e c h e E c o a mbiente rip ro p o nga il bando per l’i mpianto di t ra tt am ento dei rifiuti, magari m o d i f ic a n d o qualcosa rendendolo più appetibile. Al momento, in effetti, sull’intero territorio provinciale, esiste solo un impianto idoneo al trattamento rifiuti, quello di Rida ad Aprilia. Latina Oggi 29 luglio 2012

discarica Montello tempi lunghi per la verità, operazione complessa

TEMPI LUNGHI PER LA VERITÀ Un’operazione molto complessa Un’operazione lunga, complessa, per molti versi anche pericolosa. Questo è la ricerca dei fusti tossici nella vecchia discarica del Comune di Latina (il sito S0). I «soli» 800mila euro stanziati dalla Regione Lazio sono una tranche utile a capire l’entità e la tipologia dei rifiuti che verranno ritrovati, ma è la fase due quella più difficile: perché, come ha imposto l’Arpa, bisognerà individuare una discarica autorizzata al tipo di materiale che emergerà dagli scavi. La seconda parte di questa operazione sarà dunque a sua volta a carico della Regione Lazio e anche sui tempi è difficile fare delle previsioni attendibili, posto che per arrivare ad aprire questo cantiere ci sono voluti tre anni. Tanto è il tempo trascorso fra la richiesta di intervento avanzata dall’allora assessore all’ambiente Filiberto Zaratti e dal consigliere regionale dell’epoca, Fabrizio Cirilli, e l’aggiu - dicazione della gara d’appalto per la verifica effettiva del contenuto delle masse ferrose presenti in S0. Latina Oggi 29 luglio 2012

discarica Borgo Montello l'Arpa controlla anche i siti Indeco

Gli sviluppi dopo le dichiarazioni dell’ex direttore, Achille Cester La doppia verifica L’Arpa controlla anche i siti di Indeco, primi rilievi in settimana Non solo S0, i dubbi su tutti i rifiuti stoccati senza controllo UN sopralluogo dell’Arpa anche nelle discariche in uso ad Indeco, la società che accetta il conferimento dei rifiuti solidi urbani di tutti i Comuni della provincia di Latina ad eccezione del capoluogo. La verifica, non prevista fino alla scorsa settimana, arriva in seguito alle dichiarazioni dell’ex direttore della discarica, Achille Cester, rilasciate a «Il Fatto quotidiano» e in parte ribadite in commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti. Cester in pratica aveva riferito che anche nei siti oggi ascrivibili a Indeco arrivavano rifiuti industriali e pericolosi. Di qui i rilievi dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente eseguiti mercoledì e giovedì mattina, fra l’altro in concomitanza con l’insediamento del cantiere per la ricerca dei fusti tossici nel sito S0, il più vecchio di tutta la discarica di Borgo Montello. È qui, infatti, che si concentra per il momento l’attenzione di Comune, Regione e Arpa poiché ci sono congrui elementi che fanno ritenere più che probabile la presenza di fusti interrati in quella zona. La vicenda risale alla fine degli anni ‘80 ed è emersa sulla base delle dichiarazioni di un pentito di camorra nonché dei rilievi dell’Istitu - t o d i v u l c a n o l o g i a , dell’Enea e della stessa Arpa, che hanno rilevato masse ferrose anomale in tre punti. Ed è lì che si andrà a scavare sotto il controllo della Polizia provinciale, con la registrazione delle immagini delle operazioni di scavo. L’intervento finanziato dalla Regione Lazio, in realtà rappresenta molto più che l’inizio di un’o pe r az io ne - verità sulla presenza dei fusti; infatti apre la strada a un possibile controllo più ampio su tutto ciò che è stato sepolto dentro le discariche di Borgo Montello, arrivate a occupare oggi circa cinquanta ettari di territorio a nord della città. Ed è anche il primo passo verso la bonifica dell’area, il cui tallone d’Achille sono i costi. Per questo motivo sono in corso incontri tra Comune, Provincia, Arpa e le due società che gestiscono i siti. Tutti hanno dichiarato di voler collaborare ad ogni fase di verifica ma è sulle responsabilità che i conti non tornano. La parte più inquinata è anche quella più vecchia di tutta l’area di Montello; il Comune di Latina da solo non potrebbe sostenere i costi di un ripristino dello stato ottimale dei luoghi anche a salvaguardia delle falde soggiacenti. Invece il riconoscimento del danno provocato dallo stoccaggio illegale di rifiuti non «urbani» può consentire al Comune di accedere ad ulteriori finanziamenti per la bonifica di Montello. Ed è su questo punto specifico che ruota tutta la trattativa in corso con le società nelle conferenze di servizi dei prossimi giorni. Latina Oggi 29 luglio 2012

Uno della banda della Magliana in Campidoglio, verdi Alemanno dimettiti

Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio
Comunicato stampa


ROMA
BONELLI (VERDI), VICENDA LATTARULO GETTA OMBRA OSCURA SU GIUNTA. NECESSARIE DIMISSIONI IRREVOCABILI ALEMANNO

«È una vicenda che ha dell'incredibile quella di Maurizio Lattarulo, ex Nar, ex Banda della Magliana , condannato in via definitiva e consulente della Giunta Alemanno. - afferma il Presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli - Questo caso, dopo quello di Stefano Andrini estremista di destra diventato AD di Ama Servizi e di Francesco Bianco, ex Nar assunto all'Atac, getta l'ennesima ombra oscura sul sistema di potere che ha portato Alemanno al Campidoglio, ma questa volta c'è un'aggravante. Se nei casi precedenti si poteva pensare a uno "scambio di favori elettoralistici" questa volta ci si ritrova con un personaggio come Lattarulo inserito nel cuore dell'amministrazione capitolina in ruoli a dir poco cruciali. Ora è necessario che dal Sindaco arrivino non solo chiarimenti, ma anche le dimissioni, perchè non è possibile che nel governo della Capitale del nostro Paese ci siano, in ruoli strategici, personaggi che in passato hanno avuto rapporti organici e chiaramente documentati con l'estremismo di destra e la criminalità organizzata. In qualsiasi altro Paese europeo in un simile caso un sindaco degno di questo nome avrebbe già presentato le proprie dimissioni irrevocabili».


Roma, 29 luglio 2011
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
 GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
Via della Pisana 1301 – 00163 Roma
Tel. 06 6593 7014, 06 65937043 - Fax. 06 65937089
Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone
Mail. 
ufficiostampa.verdi@regione.lazio.it

Sabaudia torna festambiente con legambiente

Sabaudia: torna Festambiente

 http://www.icittadini.it/index.php/ambiente/1282-sabaudia-torna-festambiente

Visite guidate, con gita in canoa sul lago di Paola; laboratori di educazione ambientale ed un convegno sulla gestione dei Parchi ed il loro futuro animeranno la prima delle due giornate, 4 e 5 agosto, di "FestaAmbiente", il Festival di ecologia, solidarietà e cultura organizzato dal Circolo Larus di Legambiente, che giunto alla quarta edizione, ha ormai una valenza di carattere nazionale a rimarcare quanto la Natura possa dare, non solo in termini astratti di paesaggio, ma nel concreto al turismo.
Ad illustrare le tappe salienti di questo appuntamento che ha come sede naturale il Centro Visitatori dell'Ente Parco del Circeo, il presidente del Circolo Larus, Marco Omizzolo, con i suoi più stretti collaboratori. Tra gli ospiti il padrone di casa, Gaetano Benedetto, presidente del Pnc, impegnato nel difficile compito di trovare risorse per scongiurare, dopo l'ennesimo taglio governativo, il "default". A concludere il fitto calendario di iniziative del 4 agosto un corso di yoga e lo spettacolo "Provaci ancora Sam" presentato dalla Compagnia artisti associati "PaoloTrenta" ed organizzato dal presidente della Pro Loco di Sabaudia, Antonino Prili. A caratterizzare la seconda giornata di "FestAmbiente" 2012 due laboratori didattici, il primo sulla "cucina naturale per il corpo"; il secondo sul concetto di "ri-creazione", dedicato ai bambini. E quando il sole comincerà a stemperarsi spazio a quanti amano il ballo popolare. Ma il Circolo Larus ha voluto ritagliare uno spazio alla solidarietà. Si è deciso di raccogliere fondi da devolvere al Comune di Campodimele che, per iniziativa del suo sindaco, ospiterà nelle prossime settimane, un folto gruppo di ragazzi provenienti dalle zone terremotate dell'Emilia.

di Romano Tripod

Latina discarica: maggiori certezze sugli scavi al Montello richiesta dagli ambientalisti


sabato 28 luglio 2012

Borgo Montello, canale mussolini, lo strega e il patrimonio dell'umanità


Nei mesi scorsi intellettuali, artisti, personaggi pubblici e prestigiosi si sono schierati giustamente in difesa di alcuni siti patrimonio mondiale dell’umanità, posti turistici, incantevoli e per la produzione agricola di qualità. Quei siti messi in pericolo da progetti inquinanti, discariche sono stati per ora salvati proprio dalla mobilitazione dell’opinione pubblica grazie a quelli che vengono definiti “opinion leader”.  Senza andare tanto lontano a Borgo Montello e dintorni ci sono (o c’erano) la Valle d’oro (per la qualità della produzione agricola), Satricum, la casa di Santa Maria Goretti (solo per citarne alcuni), ma anche persone: bambini, anziani, uomini e donne, aziende agricole. Si scopre che la malavita ha interrato fusti tossici, forse rifiuti radioattivi, dati noti da 16 anni, che a Borgo Montello c’è un forte inquinamento ambientale  in particolare delle falde acquifere conclamato dal 2005. A Latina ci sono artisti, intellettuali, personaggi pubblici prestigiosi? E perché non si sono schierati in favore dei luoghi aventi valore culturale, storico? Le falde acquifere, le persone non sono un bene dell’umanità da tutelare? La produzione agricola non è necessaria e da difendere? Forse questi Signori distratti hanno imboccato l’autostrada Roma – Latina e non hanno tempo di volgere il loro prezioso sguardo? Oppure andando a Roma si sono fermati al canale mussolini a bersi lo strega e hanno perso le forze per arrivare a Borgo Montello?

green economy, fiera ecomondo, rifiuti, raccolta carta

Piano in 5 mosse per l'innovazione 'verde' in Italia

Assemblea green economy per Stati generali a Rimini a novembre

24 luglio, 12:13

Rinnovabili Rinnovabili
ROMA - Politiche coerenti, formazione ed informazione, promozione di 'etichette' e appalti verdi, coordinamento per partenariati pubblico-privato e supporto alle imprese. Queste le 5 azioni identificate come ''prioritarie'' per l'eco-innovazione dell'Italia nel corso della quarta Assemblea programmatica ('Sviluppo dell'ecoinnovazione') in vista degli Stati generali della green economy, in programma alla Fiera di Rimini nell'ambito di Ecomondo a novembre, organizzati dal ministero dell'Ambiente e dal Comitato organizzatore composto da 39 associazioni di imprese.

La valutazione della dimensione del settore sostenibile dell'innovazione e delle industrie e' stata valutata dall'Unep (United nations environment programme) fino a 0,5-1,5 trilioni di dollari all'anno nel 2020 e tra i 3 ed i 10 trilioni all'anno nel 2050. Il nostro Paese, attualmente al 16esimo posto nella classifica dell'ecoinnovazione (era al 12esimo nel 2010), ''e' pronto - dicono gli esperti a confronto - a intraprendere il percorso verso la green economy''.

Lo strumento essenziale dovrebbe essere l'avvio di ''un Piano nazionale per lo sviluppo, diffusione ed implementazione dell'ecoinnovazione 'made in Italy'''. Cinque le mosse per farcela: primo, una politica ambientale che offra un quadro normativo coerente, anche per la ricerca; secondo, un programma dedicato a formazione e informazione; terzo, promuovere prodotti e servizi ecosostenibili e diffondere appalti 'verdi'; quarto, una cabina di regia per le competenze sia nel pubblico che nel privato; quinto, dare sostegno alle imprese nelle produzioni, nell'uso efficiente dell'energia e nell'utilizzo sostenibile delle materie prime (su cui bisognerebbe istituire un'Agenzia).

''L'obiettivo dell'ecoinnovazione - afferma Roberto Morabito, responsabile dell'Unita' tecnica tecnologie ambientali dell'Enea e coordinatore del gruppo di lavoro sull'ecoinnovazione - e' arrivare gradualmente al disaccoppiamento assoluto tra crescita, utilizzo delle risorse e impatti sugli ecosistemi''.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Rifiuti: norme e incentivi riciclo,le 7 regole green economy

Assemblea programmatica in vista degli stati generali a Rimini

20 luglio, 17:24

(ANSA) - ROMA, 20 LUG - Dalla semplificazione delle norme agli incentivi per il mercato del riciclo alla promozione degli eco-acquisti, e' cosi' che l'economia verde nel settore dei rifiuti puo' farcela. Sono queste alcune delle regole emerse dall'Assemblea programmatica organizzata oggi a Roma in vista degli Stati generali della green economy, in programma alla Fiera di Rimini in occasione di Ecomondo a novembre.

L'assemblea, 'sviluppo dell'ecoefficienza, della rinnovabilita' dei materiali e del riciclo dei rifiuti', ha messo infatti a punto le 7 regole d'oro per rafforzare l'industria del riciclo e consolidare in Italia un'economia circolare che vede il rifiuto come risorsa e il riciclo come punto di partenza per l'indipendenza dalle importazioni di materie prime ed energia. ''La scarsita' di risorse naturali e, nello stesso tempo, la disponibilita' di nuove tecnologie - osserva Walter Facciotto, direttore di Conai (Consorzio nazionale imballaggi) - offrono l'opportunita' di gestire in chiave 'verde' i rifiuti. Ed investire nel mercato dei rifiuti consente di generare molteplici benefici economici ed ambientali, il settore del riciclo crea un maggior numero di posti di lavoro'' e ''in Europa in particolare gli occupati in questa eco-industria crescono ad un tasso dell'11% annuo''.

L'industria europea del riciclo, si ricorda, ha avuto ''un tasso di crescita annuo dell'8,3% ed occupa 512.000 persone''.

Queste le 7 regole per sviluppare l'industria del riciclo: armonizzazione della normativa in vigore e aggiornamento della regolamentazione tecnica; promuovere gli acquisti verdi; sostenere il mercato con strumenti fiscali; maggiore competizione per l'intero comparto attraverso la semplificazione e snellimento degli oneri amministrativi, la trasparenza e la corretta informazione verso i cittadini oltre la concertazione con la pubblica amministrazione; introduzione a livello nazionale di disincentivi per lo smaltimento in discarica; creare 'poli industriali'; sviluppare indicatori di performance ambientali, gestionali ed economici. (ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA


Rifiuti: Comieco, italiani raccolgono 51 kg di carta a testa

Emilia al top. Segno meno per Milano, Torino, Napoli. A Roma +2%

18 luglio, 12:01

(ANSA) - ROMA, 18 LUG - Gli italiani raccolgono circa 51 chilogrammi di carta e cartone a testa (50,6 kg) all'anno.

L'Emilia-Romagna resta al top con 85,8 kg a testa, segue il Trentino Alto Adige (83,3 kg/ab). Questi alcuni dei dati del rapporto Comieco (Consorzio nazionale per il recupero di carta e cartone), presentato oggi a Roma.

Al centro, la Toscana si ferma a 79,3 kg per abitante seppure sempre ben al di sopra delle altre regioni della stessa area. Da segnalare al sud l'Abruzzo (43,4 kg/ab) che, grazie all'incremento della raccolta, resta in corsa per la leadership d'area con la Sardegna (44,6 kg/ab). Dei circa 3 milioni di tonnellate di carta e cartone raccolte una quota significativa continua ad arrivare dalle regioni del centro-nord. Al centro: il Lazio (+4.300 tonnellate) e le Marche (+5,5%). Nel sud Italia, invece, si confermano luci e ombre: i segnali negativi arrivano soprattutto dalle grandi regioni come la Campania, la Puglia e la Sicilia (in totale meno 12.000 tonnellate), mentre le note positive arrivano dall'Abruzzo (+14,6%) e la Calabria (+1,9%). Stabile la Sardegna con 75.000 tonnellate all'anno, la migliore per raccolta pro-capite del meridione. Tra le grandi citta' si evidenzia a fronte di un calo dei rifiuti urbani (-3%). Milano, Torino, e Napoli segnano un calo del quantitativo netto raccolto (-1,5%), sale la percentuale di differenziata (poco al di sotto dell'1%). A Firenze diminuiscono i rifiuti 'tal quale' (-6,3%). A Roma la crescita delle quantita' raccolte in modo differenziato e' del 2%. (ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA