sabato 15 giugno 2013
Storia controversa del Parco Nazionale del Circeo 1.a parte
La storia del nostro territorio - 1
di PIER GIACOMO SOTTORIVA
Il Parco Nazionale del Circeo si
avvia a compere gli 80 anni. La
data scade nella primavera del
2014, ed anche se esso non è il
più antico parco italiano, è uno
dei più significativi sia dal
punto di vista naturale che storico.
E’, soprattutto, un vero e proprio
laboratorio della convivenza
tra due specie di interessi che
potrebberoi tranquillamente convivere,
ma che qualcuno si sforza di
mettere in competizione e di rendere,
perciò, incompatibili. Con tutto
il rispetto possibile, si tratta di persone
egoiste, che hanno, cioè, come
proprio orizzonte l’interesse immediato
ed attuale (e, naturalmente,
personale), in quanto preferirebbero
liberarsi dell’ingombro che il
Parco finisce per essere a causa dei
vincoli che esso comporta, per
poter lucrare piccoli o grandi vantaggi
individuali, destinati ad essere
annullati dall’inesorabile destino
che ci riguarda tutti con il compiersi
del nostro viaggio terreno.
Pensate, ad esempio, a Fogliano e al suo lago: se negli
anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso non ci
fosse stata una guerra virtuosamente conclusasi con
l’annientamento del progetto di un costruttore che
voleva trasformare l’area di Fogliano in un quartiere
da 20 mila abitanti, oggi quell’area non potrebbe servire
come polmone di Latina, ossia alla città che nel
Lazio è seconda solo a Roma per numero di residenti.
Vedere la gente che fin dalle prime ore del mattino
frequenta quei circa 800 ettari complessivi, la metà dei
quali coperti dal lago, fino agli ultimi minuti che precedono
il buio è una gioia per il cuore. Ed è anche
segno di una preveggenza (sia pure espressa in forma
conflittuale) che ha consentito e consentirà a tutti di
beneficiare della bellezza dei luoghi. In caso diverso,
anziché la lungolago, le acque in cui guizzano cefali e
che si anneriscono di folaghe e di decine di specie di
anatre, e che fanno respirare buona aria marina, ci
saremmo aggirati in un dedalo di strade strette, soffocate
da auto in sosta, e affiancate da case dalle pareti
scrostate e coperte da manifesti elettorali o di pubblicità
commerciale. E, invece, Latina ha potuto continuare
ad espandersi e salvare Fogliano grazie alla
ribellione – perché tale fu – di pochi illuminati che si
opposero all’idea della cementificazione di Fogliano.
Quel progetto era stato votato in Consiglio Comunale
pressoché da tutti i gruppi politici, con piccole differenze,
e prevedeva di regalare alla Impresa di
Costruzioni Grassetto di
Padova quel paradiso pubblico
per farlo divenire privato e
anonimo quartiere periferico.
Il Parco Nazionale del Circeo
ha avuto una sorte analoga. Si
diversificava da Fogliano perché
mentre quest’ultimo nacque
da una felice intuizione della
Famiglia Caetani che vi creò, nella
metà dell’Ottocvento, un centro
agricolo e itticolo e ne fece un giardino
botanico e un luogo delle
delizie, sia pure per se stessi e
pochi altri fortunati ospiti, il territorio
che oggi costituisce il Parco è
ciò che resta di una selva naturale,
apparteneva ai comuni di
Terracina (che le dava il come) e di
Cisterna (che proseguiva fino al
bosco di Foglino). Ma qui non si
vuole fare la storia dei siti, ma raccontare
come nacque un Parco
nazionale, fino a pochi anni fa
unico parco marittimo italiano;
degli ostacoli che dovettero essere
superati; delle “mine vaganti” di
cui fu (ed è) disseminato. Non vorrei concludere
dicendo che il Parco nazionale è diventato il Parco dei
quattro Colmuni che concorrono a formarlo col loro
territorio, e che rischiano di demolirlo. Sarebbe una
cattiveria, anche se certi fatti contribuiscono ad alimentarla.
Lasciamo, perciò, queste cose alla cronaca
dei nostri giorni, e proviamo, invece, a fare la cronaca
di un passato che inizia quasi 80 anni fa. Conoscere
certi dettagli forse potrà interessare pochi: ma saranno
i soliti pochi che permetteranno ai tanti indifferenti
di far loro vivere le meraviglie che altrimenti essi
contribuirebbero a dissipare. Per sé e per i propri figli
e nipoti.
(continua) Il settimanale di Latina 8 giugno 2013
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