domenica 16 giugno 2013

Latina in serie B: 33 mila senza lavoro scioperi proteste fabbriche occupate dati drammatici

Per la prima volta nella sua storia, il Latina è in serie B: al Francioni il Pisa è battuto per tre a uno, dopo il pareggio sull'Arno. Al termine della partita, mentre dagli altoparlanti si diffonde l'immancabile We are the champions dei Queen, calciatori e staff indossano maglie celebrative: "Noi siamo in serie B". CRISI ECONOMICA E OCCUPAZIONE Latina, sono 33mila i senza lavoro tra scioperi, proteste e una fabbrica occupata Drammatici i dati della Camera di Commercio Pontina; oltre 3 mila i posti persi nell'edilizia Le proteste dei lavoratori di Latina e provinciaLe proteste dei lavoratori di Latina e provincia http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_giugno_16/latina-disoccupazione-2221677665453.shtml LATINA - Numeri sempre più drammatici caratterizzano l'andamento della provincia di Latina, la seconda del Lazio dopo Roma. I dati elaborati dalla Camera di Commercio pontina, uniti alle cronache sindacali degli ultimi giorni, offrono un quadro della crisi estremamente preoccupante. Le ultime aspre vertenze si chiamano Selex, Scm e Italcraft. L'ESERCITO DEGLI INOCCUPATI - Un bilancio tragico quello relativo ai senza lavoro e alle aziende che hanno cessato l'attività. Nello studio diffuso in occasione della XI giornata dell'Economia, l'ente camerale ricorda che «sono 840 le imprese che hanno chiuso i battenti, più di due al giorno (35 in Italia). Il 2012 registra un ulteriore primato negativo: il tasso di disoccupazione si impenna, raggiungendo il 13,9% (a fronte del 9,8% del 2011), per la cifra record di 17 mila disoccupati nella nostra provincia; crescono inoltre le persone in cerca di occupazione: si tratta di un l’elemento che rappresenta una significativa discontinuità in serie storica. Solo nel 2012 mediamente si sono aggiunte ulteriori 10 mila persone in cerca di un impiego, per un balzo senza precedenti (+47%), che porta a quota 33mila l’esercito degli inoccupati interessati a trovare un impiego». I dipendenti Selex in sit-inI dipendenti Selex in sit-in CASO SELEX - Emblematico il caso degli esuberi dichiarati alla Selex ci Cisterna, gruppo Finmeccanica, sito presso cui erano strati trasferiti molti operai dalla sede di Pomezia. L'Ugl ribadisce che «la proposta dell’azienda di porre 105 lavoratori in Cigs a zero ore per 2 anni, forse 3, per un eventuale aggancio alla legge 92 Fornero, è inaccettabile. Un piano industriale che ricade sulle buste paga dei lavoratori, e che non darebbe certo le prerogative di eccellenza necessarie a far ripartire il sito di Cisterna, come l’azienda ha dichiarato di voler fare. Tutto questo nello scenario Finmeccanica, in cerca di garanzie dal suo principale finanziatore: lo Stato Italiano (partecipata al 30%) e che in un momento di tagli ha smesso di finanziare i programmi in essere proprio con le aziende di Finmeccanica, tra cui Selex Es». In tutto sono quasi 2mila gli esuberi che Selex ha dichiarato a livello nazionale. PROTESTE E RABBIA - Tensioni tra maestranze e proprietà si registrano presso due altre aziende. Alla Scm ( produzione di componenti biomedicali) di Latina la decisione di mandare in cassa integrazione 62 operai e di farne lavorare solo 12 provenienti dall'azienda subentrata nel 2011 ha dato il via all'occupazione dell'impianto sulla via Appia ormai da due settimane. Lontano il record delle operaie della Tacconi che protestarono per quasi due anni. Nel sud pontino, in particolare a Gaeta, si assiste invece al tracollo della cantieristica navale: i 46 operai protestano da una settimana per scongiurare la chiusura. Si aspetta un nuovo compratore, ma è già stata avanzata al tribunale istanza di fallimento. Proseguiranno nei prossimi giorni i blocchi stradali lungo la via Flacca. EDILIZIA IN CRISII - Anche l'edilizia boccheggia, come ha ricordato il segretario della Filca Cisl Lazio sud, Francesco Rossi: «Gli effetti della crisi hanno generato nella provincia di Latina negli ultimi 5 anni e solo nell’edilizia la perdita di ben 3.394 posti di lavoro e sono scomparse 248 imprese. I lavoratori del comparto edilizio stanno pagando il prezzo più alto perché spesso sono monoreddito ed immigrati ,e non possono quindi poter contate sugli aiuti delle famiglie». Il sindacato ha proposto all'amministrazione comunale di Latina un protocollo d'intesa con l'obiettivo di rilanciare i cantieri pubblici e privati. Michele Marangon16 giugno 2013 | 11:35© RIPRODUZIONE RISERVATA

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