LE PATOLOGIE correlate all’amianto
sono aumentate in 10 anni
del 50% e in 5 anni del 18%. Nel
2011, infatti, in base all’ultimo Rapporto
dell’Inail sono state denunciate,
ai fini del riconoscimento e
dell’eventuale indennizzo, 2.250
patologie correlate all’a m i a n to,
pari al 5% delle 46.558 malattie
professionali. Erano circa 1.900
nel 2006 e 1.500 nel 2001. A scattare
la fotografia è l’Anmil. Di
amianto si continua a morire in
Italia, e il picco di casi per il principale
tumore causato dalla fibra
killer, il mesotelioma, è atteso entro
il 2020 o 2025. I dati dell’emergenza
sono ricordati nel testo
del Piano nazionale amianto: secondo
le stime il picco sarà di
800-1.000 morti l’anno tra gli uomini
(tra il 2010 e il 2020 o il 2012
e il 2025), mentre mancano o sono
imprecise le stime per le donne,
per gli altri organi colpiti dal mesotelioma
e per le altre malattie
collegate all’amianto. Dopo la fase
nera del boom di casi, seguirà un
declino relativamente rapido, legato
al fatto che a partire dal 1992
l’impiego dell’amianto è stato bandito
nei nuovi manufatti. il fatto quotidiano 4 giugno 2013
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