La Festa della Repubblica Italiana viene celebrata il 2 giugno a ricordo
della nascita della Repubblica.
Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne, infatti, il referendum istituzionale
indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano
chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o
repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85
anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502[1] l'Italia
diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.
Due giugno, la festa della Repubblica che spende 5,4 miliardi per
armarsi
Non solo F35, ecco la lista completa di tutti gli armamenti di cui la
nostra Difesa si vuole dotare. 5,4 miliardi di investimenti in un anno,
17miliardi il bilancio complessivo delle nostre forze armate. Che arriva
anche dai fondi per lo Sviluppo e per l'Istruzione
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/02/due-giugno-parata-militare-piovesana/612518/
di
Enrico Piovesana | 2 giugno 2013Commenti (3)
Più informazioni su: Difesa, F35, Festa della Repubblica, Ministero
della Difesa, Ministro della difesa, Repubblica.
Share on oknotizie Share on print Share on email More Sharing Services
44
I due milioni di euro per la parata militare “sotto tono” del 2 giugno –
l’anno scorso era costata 2,6 milioni – sono solo la ciliegina sulla
torta delle spese militari italiane, che quest’anno ammontano a 17,64
miliardi di euro. Una cifra gigantesca, in linea con gli anni passati,
che se per oltre metà va a coprire i costi del personale (9,68 miliardi
per gli stipendi di 177.300 persone) e della manutenzione di
infrastrutture e mezzi (1,55 miliardi), per il resto serve a finanziare
le missioni militari all’estero (un miliardo nel 2013, per due terzi
destinati alla guerra in Afghanistan) ma soprattutto l’acquisto di nuovi
aerei e navi da guerra, nuovi carri armati e nuove bombe, per un spesa
totale che quest’anno sfiora i 5 miliardi e mezzo di euro.
Una corsa al riarmo che non sembra dettata non da esigenze di difesa del
territorio, ma dalle ambizioni prestigio nazionale che animano i nostri
generali, oltre che dagli interessi economici dell’industria bellica.
Del resto, “la quantità e l’operatività delle forze armate dipende dalle
ambizioni nazionali”, spiega in un’intervista a Rivista Italiana Difesa
il capo di stato maggiore dell’esercito, generale Claudio Graziano. E
se l’Italia si ritiene “una grande potenza”, come dichiarato pochi
giorni fa dal ministro della Difesa Mario Mauro, non si può badare a
spese.
Quindi, le risorse per i nuovi armamenti devono saltar fuoriì, anche a
costo di continuare a sottrarre preziose risorse dai bilanci di
ministeri ‘civili’ che oggi più che mai dovrebbero essere investite nel
rilancio dello sviluppo economico e sociale del paese. Dei 5,4 miliardi
di spesa in armamenti per quest’anno, 3,18 miliardi provengono dalle
casse della Difesa ma 2,18 miliardi sono fondi del ministero per lo
Sviluppo Economico (che inoltre finanzia per intero le missioni
all’estero) e 42 milioni provengono addirittura del ministero
dell’Istruzione.
Vediamo nel dettaglio, iniziando dal programma bellico più oneroso messo
a bilancio quest’anno: l’acquisizione di altri sei aerei da
combattimento Eurofighter Typhoon, per la bellezza di 1,19 miliardi. La
Difesa ci mette solo un obolo da 51,6 milioni: tutto il resto lo paga il
ministero per lo Sviluppo Economico: 1,14 miliardi (cento milioni in
più dell’anno scorso). E altrettanto pagherà sia il prossimo anno che
quello dopo, per altri dodici aerei. Dal 2005 fino al 2022 il programma
Eurofigter avrà dirottato dallo Sviluppo Economico l’esorbitante cifra
di 6,28 miliardi di euro. Un regalo alla Difesa deciso nel lontano 1997
dall’allora ministero dell’Industria Pier Luigi Bersani (art. 4, legge
266/1997, meglio nota come Legge Bersani).
Si deve invece a Claudio Scajola - che nel 2005, quando era ministro
delle Attività Produttive, fece inserire un comma ad hoc in Finanziaria –
il sostegno integrale del ministero per lo Sviluppo Economico
all’acquisizione di dieci fregate multi-missione (Fremm) per la marina
militare. Tale programma, il secondo più costoso per il 2013, prevede
per quest’anno una spesa di 655,3 milioni, interamente a carico del
Mise, che il prossimo anno ne verserà altri 449,3 e quello successivo
514,3: in tutto, tra il 2006 e il 2022, ben 2,89 miliardi di euro
saranno stati dirottati dal dicastero economico verso questo programma
bellico navale. Cui presto se ne aggiungerà un altro da 4,5 miliardi per
l’acquisizione di dodici navi da combattimento costiero (Lcs)
polifunzionali ancora in fase di progettazione: anche queste, vista la
loro natura “dual-use”, saranno con tutta probabilità pagate con fondi
del ministero per lo Sviluppo Economico.
Gli altri programmi di riarmo cofinanziati dal Mise sono le nuove bombe
di precisione per i Tornado (con 100 milioni solo nel 2013), i carri
armati ruotati Freccia (99,7 milioni), gli elicotteri Nh-90 (82
milioni), i caccia da addestramento M-346 (36 milioni), la
digitalizzazione delle forze armate – programma Forza Nec (30 milioni),
gli elicotteri Aw-101 (21,5 milioni) e i satelliti spia Sicral-2 (15,1
milioni). I contributi pluriennali stanziati per questi programmi dal
ministero dello Sviluppo Economico per il periodo 2006-2024 ammontano
complessivamente a 3,14 miliardi di euro.
Alcuni stanziamenti sono però destinati a lievitare, e di molto. Il già
citato programma Forza Nec, ad esempio, nei prossimi cinque anni
richiederà una spesa di 9,5 miliardi e alla sua conclusione, nel 2031,
ci sarà costato addirittura 22 miliardi di euro. Un patrimonio dedicato
esclusivamente all’ammodernamento tecnologico delle forze di
“proiezione”, vale a dire quelle da impiegare nei futuri interventi
militari all’estero. Scriveva nel 2006 l’allora capo di stato maggiore
Di Paola: “La trasformazione netcentrica delle forze armate italiane,
operante in analogia a quanto avviene nei principali paesi alleati,
rappresenta un’esigenza assolutamente prioritaria e ineludibile. Se non
lo faremo, resteremo inesorabilmente tagliati fuori dalla possibilità di
interoperare nelle missioni multinazionali e scadremo a un livello che,
certamente, non corrisponde al ruolo e alle responsabilità del Paese”.
Passiamo ora alle spese militari del ministero dell’Istruzione. A
scuola, università e ricerca – cui la neoministro Maria Chiara Carrozza
ha appena risparmiato tagli per 75 milioni – quest’anno vengono
sottratti, tramite il Cnr, 50 milioni di euro (5 quest’anno e il resto
nel prossimo biennio) per l’acquisizione di una nave da guerra che
servirà a fornire supporto alle forze speciali e a scorrere i
sommergibili. Altri 97 milioni (37 quest’anno e 30 ognuno dei prossimi
due anni) sono destinati dal Miur, attraverso l’Agenzia spaziale (Asi),
al cofinanziamento del programma satellitare militare Cosmos-Skymed:
nello stesso triennio la Difesa sborserà da parte sua solo 27,5 milioni.
Questo programma prevede per la sua prosecuzione nei prossimi cinque
anni che, accanto ad altri 175 milioni a carico della Difesa, il
ministero dell’Istruzione sganci altri 330 milioni di euro: cifra per
ora non disponibile e quindi momentaneamente congelata.
Oltre ai programmi di riarmo cofinanziati da ministeri civili, ci sono
poi tutti quelli esclusivamente a carico della Difesa (qui sotto
l’elenco completo), tra i quali l’acquisizione dei famosi
cacciabombardieri F-35, contro i quali Sel e Cinquestelle hanno appena
presentato una mozione parlamentare snobbata dal Pd. Per dotarci di
novanta di questi costosissimi velivoli (giudicati dallo stesso
Pentagono inaffidabili e inferiori a qualsiasi potenziale aereo nemico)
spendiamo mezzo miliardo quest’anno, 535,4 milioni l’anno prossimo e
657,2 milioni quello dopo. Nei prossimi dieci anni il programma F-35 ci
costerà altri 10 miliardi secondo la Difesa, almeno 15 miliardi secondo
stime indipendenti, senza tenere conto degli incalcolabili costi di
manutenzione. Una spesa irrinunciabile – secondo il capo di stato
maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli – per non essere “esclusi”
dai futuri interventi militari all’estero. Come se fosse quello il
terreno di confronto per misurare il progresso e il prestigio della
nostra Repubblica. Quella stessa Repubblica di cui – in uno dei suoi
messaggi alla nazione – Pertini ebbe a dire: ”Si svuotino gli arsenali e
si colmino i granai!”.
PROGRAMMA: SPESA 2013 – 2014 – 2015 (SPESA TOTALE) in milioni di euro
NB1: i programmi sono elencati in ordine discendente di spesa per l’anno
in corso
NB2: i programmi contrassegnati da asterisco sono quelli cofinanziati da
altri ministeri
*96 caccia Eurofighter Typhoon: 1.194,6 – 1.059,3 – 1.131,4 (21.100)
*10 Fregate cl. Fremm: 655,3 – 449,3 – 514,3 (5.680)
90 Cacciabombardieri F-35: 500,3 – 535,4 – 657,2 (12.725)
Altri programmi interforze: 297,6 – 180,1 – 251,3 (729)
*Satelliti spia Cosmo-Skymed: 156,7 – 128,8 – 148,4 (629,5)
4 sommergibili U-212: 191,8 – 152,2 – 113,4 (1.885)
Sistemi di comunicazione e controllo C4I: 135,9 – 128,4 – 114,7
(2.093,4)
2 aerei radar Gulfstream 550 Jamms: 132 – 183 – 127 (580)
*249 blindati Freccia: 130,1 – 267,7 – 188,7 (1.500)
16 elicotteri Ch-47F Chinook: 125 – 172,8 – 158,5 (974)
Aerei pattuglia marina Atr-72: 122,8 – 58,8 – 17 (360)
Altri programmi esercito: 122,1 – 85,5 – 83 (290,6)
*Bombe di precisione per Tornado: 108,3 – 103,3 – 88,3 (1.200)
*116 Elicotteri trasporto Nh-90: 106,1 – 177,3 – 265,3 (3.895)
Altri programmi aeronautica: 97,8 – 72,2 – 76,2 (246,2)
Missili terra-aria Fsaf: 95,8 – 93,8 – 86,9 (1.700)
Altri programmi marina: 81,3 – 56,3 – 56,3 (193,9)
Ricerca scientifica a scopo militare: 62 – 62 – 62 (189)
*10 elicotteri Aw-139: 56,8 – 46,8 – 13,8 (285)
Missili Spike per elicotteri Mangusta: 55,9 – 62,6 – 27 (200)
479 blindati Lince: 55,8 – 38,3 – - (202)
Droni AGS Global Hawk: 47,7 – 52,5 – 39,1 (211)
Armi ed equipaggiamenti forze speciali: 46,1 – 25,1 – 25,1 (517,2)
Ammod. aerei da trasporto C-130J Hercules: 44,8 – 43,3 – 29,3 (291,1)
Radar WiMax: 43,1 – 30,3 – 5,6 (450)
Satelliti Optsat 3000: 41,6 – 96 – 53,8 (170)
Missili terra-aria Atbm-Meads (prototipo): 37,2 – - (595)
*Caccia M-346 da addestramento: 36 – 22,8 – 13 (220)
Equipaggiamento soldati: 33,5 – 54 – 47,1 (111,4)
Lanciarazzi mobili Mlrs: 31,8 – 22,3 – 12,6 (75)
Sistema antimissile per aerei Dircm: 30,6 – 15,7 – 9,3 (65)
*Digitalizzazione forze armate (Forza Nec): 30 – 30 – 30 (22.000)
2 fregate cl. Orizzonte: 29,5 – 36,7 – 21,8 (1.500)
Mezzi specialistici del genio: 28,8 – - (96)
Ammod. nave cacciamine cl. Gaeta: 26,3 – 33,1 – 19,9 (200)
Portaerei Cavour: 26 – 22,5 – 14,9 (1.390)
*12 elicotteri Aw-101 da soccorso: 24,6 – 21,5 – 21,5 (740)
Droni TuavShadow 200: 24 – 13 – (51)
40 blindati Vtmm Orso per l’Afghanistan: 22,7 – 40,2 – 40 (120)
Armi e mezzi per gruppo anfibio San Marco: 22,6 – 19,3 – 17,9 (110)
Task Force spedizioni militari (Aetf-Css): 22,2 – 18,9 – 18,9 (60)
*Satelliti spia Sicral-2: 21,3 – 33,3 – 22,9 (300)
Munizioni cannoni Vulcano: 20,6 – 63 – 58,5 (150)
Satelliti Athena-Fidus:19,1 – 7,5 – 0,9 (63,5)
Missili anticarro Spike per carri armati Dardo: 17,4 – 8,2 – (121)
Radar controfuoco: 16,5 – 10 – 6,5 (75)
Munizionamento di vario calibro: 15 – 30 – 30 (120)
Bombe aeree Gbu-39: 14,1 – - (84)
Comunicazione Sdr: 13,9 – 2,1 – 13 (57,4)
Sistemi di protezione basi in Afghanistan: 13,4 – 8,2 – (43)
Missili aria-aria Meteor: 13,2 – 16,6 – 35,6 (186,1)
Missili aria-terra Aargm: 13,2 – 12,8 – 12,3 (139,8)
Corpi intervento rapido Nato: 13 – 15 – 20 (69)
Nuovo hub aereo nazionale di Pisa: 11,4 – 1 – 10 (63)
Ammod. aerei C-27J Spartan per forze speciali: 10,7 – 20 – 20 (80)
4 velivoli rifornitori B-767: 10,5 – 30,8 – 30,4 (950)
Ammod. cacciatorp. cl. De La Penne e fregate cl. Maestrale: 9,6 – 6 –
(217)
Armi e mezzi unità anfibia interforze “Landing Force”: 8,4 – 2 – 1 (90)
Missili terra-aria Teseo: 7,9 – 5,8 – (45,6)
Mortai da 81 mm: 7,6 – 6 – (16,2)
Ammod. caccia Harrier Av-8B: 6,9 – 23,7 – 32 (376)
Cannoni navali Davide: 6,5 – - (17)
16 ambulanze blindate per l’Afganistan: 6,2 – 5,4 – (31)
Satelliti spia Helios-2: 5,8 – 6,8 – 7,4 (92,4)
16 elicotteri Eh-101: 5,1 – 23 – 18,9 (1.155)
*Nave appoggio forze speciali e sommergibili: 5 – 22,5 – 22,5 (390)
149 autocarri blindati: 4,6 – 0,5 – 0,5 (65)
Siluri pesanti Black Shark: 4 – 0,9 – (87)
Torrette Lince remotizzate: 4 – - (53)
Database fotosatellitare Mgcp: 2,9 – 3 – 3 (34)
Missili aria-aria Iris/T: 0,5 – 0,5 – 0,5 (184)
Siluri leggeri Mu-90 Impact: 0,1 – 0,1 – (211)
Nessun commento:
Posta un commento