Zanonato apre al nucleare: “Se avessimo i siti adatti, perché no”
Il neo ministro dello Sviluppo, nel corso della trasmissione "Un giorno da Pecora", ha affermato di non demonizzare questa forma di approvvigionamento energetico, ma ha subito precisato: "In Italia credo che non si possa fare". La questione era stata oggetto del terzo quesito del Referendum del 2011 ed è un tema molto sensibile per l'elettorato del PD
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 maggio 2013 http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/02/zanonato-apre-al-nucleare-se-avessimo-siti-adatti-perche-no/580899/
Lo stop alla proposta di Zanonato è arrivata anche dal suo partito, il Pd. “Non ha alcun senso oggi tornare a ragionare di nucleare in Italia e sarebbe bene che anche i Paesi che lo continuano a usare ne uscissero il prima possibile, così come già la Germania sta facendo”, ha ribadito Stella Bianchi, responsabile ambiente del Partito democratico. “Come abbiamo tragicamente imparato, non si può eliminare il rischio di incidenti in una centrale nucleare e si creano inevitabilmente scorie radioattive altamente pericolose per la salute e l’ambiente. Inoltre, una centrale nucleare ha costi di realizzazione e di smaltimento enormi, che vengono sorretti dalle finanze pubbliche e cioè da tutti i cittadini, volenti o nolenti”. A rincarare la dose è arrivata anche una nota di alcuni senatori Pd della Commissione Ambiente. “Ci auguriamo che le parole del ministro per lo sviluppo economico Flavio Zanonato sulla possibilità di un ritorno dell’Italia al nucleare siano state fraintese. La vicenda nucleare in Italia si è infatti chiusa definitivamente con il referendum del 2011″, si legge. A firmare la nota Stefano Vaccari, Massimo Caleo, Pasquale Sollo, Vito Vattuone, Franco Mirabelli e Laura Puppato.
A prendere posizione anche Antonio Di Pietro: “Noi dell’Italia dei valori, che siamo stati l’unica forza politica promotrice del referendum abrogativo, ribadiamo l’inutilità di quell’energia obsoleta, dannosa e pericolosa per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Ci batteremo in ogni sede per far valere la volontà di milioni di italiani e, anche se in perfetta solitudine, non consentiremo che le lobby affaristiche, con la scusa delle grandi intese, violino le regole democratiche e calpestino il responso uscito dalla urne. Piuttosto si attivino investendo nelle energie pulite”.
Zanonato ha anche affrontato la questione del Ponte sullo Stretto: “Di per sè potrebbe anche essere una cosa interessante, ma non lo ritengo nel modo più assoluto una priorità per l’Italia”.
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