di Greenpeace | 13 maggio 2013 http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/13/record-di-co2-nellatmosfera-non-succedeva-da-appena-tre-milioni-di-anni/592674/
La corsa verso il precipizio del cambiamento climatico sembra non arrestarsi. Mentre leemissioni globali di CO2 hanno raggiunto un livello record di 35,6 miliardi di tonnellate nel 2012 (in crescita del 2,6 per cento dal 2011), la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera ha superato, nei giorni scorsi, le 400 parti per milione (ppm).
Gli scienziati stimano
che gli attuali livelli di concentrazione di CO2 in atmosfera furono
raggiunti – l’ultima volta prima di oggi – tra i 3,2 e i 5 milioni di
anni fa. Allora le temperature medie del Pianeta erano tra i 3° e i 4°
più alte di adesso e le regioni polari più calde di 10°; l’estensione
dei ghiacci era molto limitata rispetto a quella attuale e il livello
dei mari tra i 5 e i 40 metri più alto. Un mondo profondamente diverso
da quello che conosciamo: un mondo al quale la Terra potrebbe presto
tornare a somigliare, essendo stimato in alcune decadi il tempo di “reazione” che il nostro pianeta impiega per raggiungere un nuovo equilibrio in risposta alle concentrazioni di carbonio in atmosfera.
L’attuale tasso di crescita della concentrazione di CO2 è senza
precedenti. Se le emissioni di gas serra continueranno con questo ritmo
il pianeta raggiungerà le 1000 ppm nel giro di 100 anni, laddove –
invece – nelle ere passate aumenti di concentrazione di solo 10 ppm
richiedevano 1000 o più anni.
In poco più di un secolo la nostra dipendenza dalle fonti fossili ha
modificato le condizioni climatiche e ambientali che hanno garantito
l’intera civilizzazione umana. I cambiamenti del clima si stanno
realizzando a una velocità tale da sfidare ogni eventuale capacità di adattamento della nostra specie. Purtroppo, come Greenpeace ha
documentato in un recente rapporto, sia le compagnie che fanno business
con le fonti fossili sia i governi che autorizzano i loro progetti sono all’opera per aumentare i livelli di sfruttamento dei
giacimenti di carbone, petrolio, sabbie bituminose e gas. Si tratta di
progetti attivi in tutte le regioni del globo, dalla Cina al Canada,
dall’Australia all’Artico, che rischiano di consegnarci a un futuro in
cui il caos climatico sarà la regola quotidiana e non più l’eccezione.
Un modo per arrestare questa folle corsa c’è: sta nella Rivoluzione Energetica,
nello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza. Sono le sole
risposte concrete e realistiche da dare a un Pianeta che chiede di
essere protetto.
di Andrea Boraschi, responsabile campagna Energia e Clima di G
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