lunedì 13 maggio 2013

mani di cemento sul ministero dell'ambiente palazzi di Paolo Berlusconi

Mani di cemento
sull’Ambiente POLTRO NE
BIPARTISAN: IL
SOTTOSEGRETA RIO
HA VOLUTO I
PALAZZI DI PAOLO
BERLUSCONI. IL
MINISTRO NON SI
È MAI OCCUPATO
DI ECOLOGIA.
IN COMMISSIONE
AMICI
DEL MATTONE La popolazione
di Basiglio è calata,
il 10% delle case sono
vuote”, dicono i comitati
degli abitanti, ma l’allora
sindaco Cirillo diede il via
libera a un mega progetto
del fratello del Cavaliere.
E oggi è numero due
del ministero, in quota Pdl il fatto quotidiano 13 maggio 2013 Noi siamo per
la conservazione
attiva del territorio”,
dice Massimo Caleo,
capogruppo Pd alla
commissione Ambiente
del Senato e sponsor
del porticciolo della
Marinella, mille posti
da realizzare con Mps . 
di Davide Milosa
e Ferruccio Sansa
Noi siamo per la conservazione
attiva del
territorio". La chiamava
così Massimo
Caleo (Pd), allora sindaco di
Sarzana. Erano i giorni dell'alluvione
in Liguria. Che cosa intendesse
Caleo era presto detto:
il progetto della Marinella, un
mega-porticciolo da quasi mille
posti barca, 750 residenze, 200
esercizi commerciali, 25 stabilimenti
balneari. Proprio alle foci
del fiume Magra che provoca alluvioni
un anno sì e l'altro pure.
Un'operazione da centinaia di
milioni che vede impegnato il
Monte dei Paschi di Siena, la
banca rossa. Nel cda della società
sedeva in passato il cassiere
della campagna elettorale del
Governatore della Liguria,
Claudio Burlando. Una conservazione
“molto attiva”. Caleo è
stato promosso senatore e, pochi
giorni fa, capogruppo Pd alla
commissione Ambiente del Senato.
Caleo è soltanto l'ultimo tassello
della politica ambientale della
nuova maggioranza grandi intese.
Roba da far rimpiangere
quasi tutti i governi precedenti.
Il Pd ha chiesto il ministero dell'Ambiente
a Enrico Letta e l'ha
ottenuto. Qualcuno forse si
aspettava che sull'importante
poltrona arrivassero persone
che hanno dedicato la vita alla
tutela dell'ambiente come Salvatore
Settis. O, magari, un ex
deputato come Roberto Della
Seta che ha combattuto per salvare
Taranto dai fumi dell'Ilva
incappando nell'ira della famiglia
Riva. Macchè, Della Seta,
anzi, è stato trombato. Nemmeno
lo hanno ricandidato al Parlamento.
Nella sede del ministero è arrivato
invece lo spezzino Orlando:
43 anni, un funzionario di partito sveglio, che il Pd ha
mandato a sbrogliare matasse molto aggrovigliate, come lo
sfacelo dopo le primarie di Napoli vinte da De Magistris. Ma
nel curriculum di Orlando ci sono altre cose. E soprattutto,
hanno notato i critici, ne mancano: non si è mai occupato di
ambiente. Non solo: in Liguria e alla Spezia in particolare, il
Pd di cui Orlando era uomo forte si è fatto promotore di operazioni
devastanti per il territorio. L'elenco è lungo: tanto per
cominciare, si è detto, il porto della Marinella. Poi il faraonico
progetto da 250 milioni del nuovo Waterfront della città. Racconta
Stefano Sarti di Legambiente: “Due torri per alberghi,
spazi commerciali, centro congressi, uffici, residenze e mega-
parcheggio. Si chiama progetto waterfront, doveva risanare
il lungomare, rischia di essere l’ennesima colata di cemento”.
Orlando dichiarò: "Penso che l’impianto e gli obiettivi
progettuali siano convincenti, ma che vi siano alcune soluzioni
architettoniche su cui è utile un approfondimento".
Un'operazione benedetta da centrosinistra, centrodestra e
banche. La gara per il progetto non è ancora fatta, ma esiste già
la società Waterfront. Tra i soci una società lussemburghese –
controllata da fondi panamensi e delle Isole Vergini – ricon -
ducibile a Gabriele Volpi, Berlusconi in salsa ligure diventato
ricco con il petrolio nigeriano. Di lui, dei suoi affari, si è occupato
anche il Senato americano in un dossier non proprio
edificante. Ma nel cda della Waterfront siede anche Andrea
Corradino, avvocato e fedelissimo di Luigi Grillo, ambasciatore
di Berlusconi nel mondo bancario e nel centrodestra ligure.
Insomma, un'operazione bipartisan. Orlando non è mai
stato troppo critico nei confronti dell'amore del centrosinistra
ligure per il mattone, che ha portato a realizzare decine di
porticcioli con annesso cemento per decine di milioni di metri
cubi.
C'è chi ricorda una proposta di legge che Orlando ha presentato
in materia di bonifica dei corsi d'acqua. In pratica, per
ovviare alla cronica mancanza di fondi, si prevede che le imprese
possano vendere la metà del materiale recuperato dalle
escavazioni dei fiumi per pagare i lavori. "Il fine di questa
proposta di legge – è scritto nel disegno di legge – è consentire
la rimozione del materiale e di ripristinare i corsi d'acqua,
prevedendo un meccanismo che garantisca la piena tutela del
territorio e che eviti qualsiasi tipo di speculazione".
Tutto bene? No, almeno secondo gli ambientalisti. Spiega
Alessandro Poletti di Legambiente: "Così si rischia che i comuni
vendano letteralmente i loro fiumi per fare cassa. Che si
scavi molto più del dovuto. Senza contare che escavare i fiumi
non riduce il rischio di alluvioni, ma anzi talvolta le provoca".
Ma se Orlando non si è occupato di ambiente, al ministero c'è
chi invece lo ha fatto. "Purtroppo", sostengono gli abitanti di
Basiglio, comune dove è stato sindaco Marco Flavio Cirillo,
neo sottosegretario del governo Letta.
Nel curriculum ci sono una speculazione tutta berlusconiana
da 300mila metri cubi di cemento per un utile di 150 milioni e
una battaglia senza frontiera contro l'Area C voluta dal Comune
di Milano per ridurre l'inquinamento (con l’ipotesi di
una class action contro la congestion charge). Queste le due
carte che Cirillo porta in dote al governo Letta. Laurea in sociologia,
consulente di marketing, Cirillo nasce in Forza Italia
e cresce nel Pdl. Nel 2003 si candida a sindaco di Basiglio,
comune a sud di Milano, sulla cui area Silvio Berlusconi ha costruito Milano 3. Cirillo sbanca le
urne. Nel 2008 si ricandida e vince. Nel
Pdl trova consensi e nel 2012 è in lizza
per diventare coordinatore provinciale.
Perderà a favore del larussiano Sandro
Sisler. Poco male. Cirillo torna a
occuparsi dell'amministrazione del
suo comune e del nuovo Piano del governo
del territorio. Un documento
decisivo per rimodulare gli assetti urbanistici
dell'area di Basiglio. C'è da
tutelare l'ambiente, ma anche da dare
spazio alle richieste di vecchi e nuovi
costruttori. Cirillo apre le porte all'ennesima
speculazione che si svilupperà
tra un campo da golf e un laghetto. Ai
nastri di partenza ci sono l’Immobi -
liare Leonardo e la Green Oasis. La
prima è partecipata al 100% dalla Finsec,
srl di Paolo Berlusconi (95%) e
della figlia Alessia (5%). Declinazione
berlusconiana anche per la Green Oasis
che rileva le quote della In House srl
(già titolare dei terreni). La società è
partecipata per il 30% dalla Deb Holding creata da Daniel
Buaron, il quale con la sua First Atlantic (poi Idea Fimit), pur
non indagato, comparirà nell’inchiesta sull’Enpam (Istituto
di assistenza previdenziale dei medici), per alcune compravendite
di immobili. In Deb Holding compare anche Maurizio
Carfagna, consigliere della Banca Mediolanum di Ennio
Doris e di Molmed, azienda specializzata nelle ricerca nucleare.
Tra i soci di Molmed troviamo Fininvest, San Raffaele
di don Luigi Verzé e Marina Del Bue, il cui fratello Paolo è tra
i fondatori di Arner, la banca d’affari accusata dalla Procura di
Milano di aver gestito i fondi neri della stessa Fininvest. Il Pgt
di Basiglio vola. Di contorno, nel 2011 Cirillo affida una con- sulenza urbanistica ad Antonino
Brambilla, che da lì a un anno (2012)
sarà arrestato per corruzione assieme
a Massimo Ponzoni, all'epoca delfino
di Roberto Formigoni.
Il business plan passa. E questo nonostante
l'Associazione per il Parco
sud Milano e il Comitato cittadino
per il territorio di Basiglio facciano
strenua opposizione: “La popolazione
è in diminuzione, oltretutto il 10%
delle case presenti risultano vuote”. Il
regolamento del comune prevede la
possibilità di indire un referendum.
Quorum raggiunto in pochi giorni. Si
voterà. Ma solo sulla carta. Perché,
rientrati dalle vacanze, i comitati si
trovano ingarbugliati in una melina
burocratica. Il 28 novembre il Pgt viene
approvato. La giunta di Cirillo delibera
la colata di cemento. La famiglia
Berlusconi ringrazia. Il referendum
può aspettare. Tanto più che tra
pochi giorni a Basiglio si vota. Cirillo
non ci sarà. Ma il Pdl resta favorito.
Dal consulente di marketing Cirillo, al dentista Giuseppe
Francesco Maria Marinello, fresco presidente della Commissione
Ambiente del Senato. Siciliano di Sciacca, Marinello per
il suo esordio politico sceglie Forza Italia, poi passa al Pdl.
Quindi l'ultima tornata elettorale lo promuove a palazzo Madama.
Carriera veloce all'ombra di Angelino Alfano e Renato
Schifani. Marinello in Parlamento si spende più per l'ippica
che per l'ambiente. É, invece, grande sponsor della mega speculazione
in contrada Verdura: la costruzione un campo da
golf e di un lussuoso resort realizzati dalla Sir Rocco Forte and
Family Spa. Il curriculum giusto per tutelare l’ambiente.

Nessun commento:

Posta un commento