http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/17/malawi-donazioni-efficaci-ong-posso-soldi-elettricista/593392/
Spesso i programmi di intervento delle grandi organizzazioni non corrispondono pienamente alle esigenze della popolazione e sono appesantiti dalla burocrazia. Così i risultati arrivano dalle iniziative personali, come quelle di coppie di pensionati partiti dall'Italia proprio per dare il proprio contributo

Di fatto, quindi, i progetti più efficaci sono spesso quelli legati alle iniziative personali. Come quelle dei tanti volontari che gravitano intorno alla missione monfortana di Balaka, nel centro-sud del Paese: la casa dei padri missionari è il punto di riferimento per queste persone, che partono dall’Italia con la precisa intenzione di aiutare, e ci riescono benissimo. Come Andrea Rossi, elettricista in pensione di Covo (Bergamo), che da tre anni viene qui in Malawi, da solo o insieme alla moglie Piera Brambilla. Quest’anno i due volontari sono riusciti a completare un progetto a cui lavoravano da anni: portare l’acqua nel poverissimo villaggio di Chaoni, su un altopiano a 2mila metri di altitudine nel distretto di Machinga. A Chaoni si arriva solo a piedi, in due ore di cammino attraverso pietraie e sentieri estremamente impervi, accompagnati da bambini e donne del posto che affrontano la salita portando pesantissimi carichi in bilico sul capo. Fino al primo maggio, gli abitanti del villaggio – dove sorge anche un asilo – dovevano provvedere in questo modo anche al trasporto dell’acqua, che si trovava a cinque chilometri di cammino. Ora, grazie al contributo economico dei Rossi, a Chaoni c’è un pozzo che funziona grazie a un pannello solare, che l’elettricista ha installato di persona. “Per noi conta più l’esempio delle parole – racconta il volontario – e siamo felici di aver portato a termine il nostro lavoro”. Il loro prossimo obiettivo è fornire acqua ed elettricità, con lo stesso sistema, anche all’ospedale che sta sorgendo poco distante.
La storia di Agostino Trussardi, invece, inizia con una tragedia: alcuni anni fa questo tornitore in pensione di Clusone (Bergamo) ha perso nel giro di pochi mesi il figlio e la moglie. “La mia vita sembrava finita”, racconta al fattoquotidiano.it. Per lui la rinascita è passata da Toleza, minuscolo villaggio soffocato dalla polvere della terra rossa. Lì Agostino è riuscito, investendo tutto quello che aveva e cercando instancabilmente fondi in Italia, a costruire un asilo che attualmente ospita circa duecento bambini della zona. La struttura si chiama Chikondi Sukulu ya Mkaka (“asilo dell’amore”, in lingua chichewa) e accoglie bambini da tre a cinque anni, che lì ricevono la prima formazione e soprattutto una nutrizione adeguata. “Ad esempio, a metà mattina – spiega Agostino – i nostri bambini mangiano il Likuni phala, un misto di tre cereali da cui si ricava una pappa molto nutriente”. I bimbi di Toleza sono allegri e attenti, grazie alle cure delle 19 persone che lavorano nell’asilo, tra cuoche, educatrici e operatori. “L’unica cosa che manca ancora è l’energia elettrica”, racconta il volontario: all’asilo si cucina su fuochi di legna, e il collegamento alla linea elettrica è costoso. Ora la nuova scommessa di Trussardi è aprire un piccolo ambulatorio accanto all’asilo: i lavori sono quasi finiti e manca l’autorizzazione del governo, che invierà due infermiere. Per mandare avanti i suoi progetti, il volontario, che ha aperto una Onlus, conta sulle donazioni spontanee e sul contributo di altre persone come lui. “Bastano trenta euro all’anno per dare da mangiare a uno dei miei bambini”, spiega. Perché chi vuole dare in concreto una mano all’Africa non aspetta.
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