Al barone De Cartier in primo grado era stata inflitta una pena di 16 anni e 80 milioni di provvisionale per la strage dell'amianto a Casale Monferrato. Ora l'avvocato dice: "La sentenza non vale più". L'associazione familiari delle vittime: "Noi andiamo avanti". A Torino è atteso per il 3 giugno il verdetto d'appello
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 21 maggio 2013 http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/21/processo-eternit-muore-dei-condannati-legale-niente-risarcimenti/601346/

La notizia è arrivata mentre a Torino è in corso il processo d’appello, con sentenza prevista il 3 giugno. Insieme al barone belga, in primo grado era stato condannato alla stessa pena anche Stephan Schmidheiny, miliardario svizzero membro della famiglia proprietaria dello stabilimento di Casale. La lunga inchiesta era stata coordinata dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello. La morte di uno degli imputati ”è una notizia che ci colpisce ,anche perchè arriva a pochi giorni dalla sentenza”, commenta Bruno Pesce, coordinatore dell’Associazione dei familiari delle vittime dell’amianto. “Ma noi continueremo ad andare avanti. Non per accanimento, ma per dovere”.
Casale Monferrato, dove la multinazionale aveva lo stabilimento italiano più grande, conta oltre 1.800 morti per amianto. “E il numero – spiega Pesce – è destinato a salire ancora. Abbiamo cinquanta nuovi malati ogni anno”. La scomparsa di De Cartier apre una serie di interrogativi sulla sorte degli indennizzi alle parti civili. “I nostri legali, per adesso, ritengono che resteranno validi gli obblighi della società Etex, quella direttamente riconducibile a De Cartier, anche se forse sarà necessaria una causa civile. Si vedrà. Il nostro messaggio, comunque, è di tenere duro e di continuare su questa strada”.
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