giovedì 4 luglio 2013

Pesticidi nelle acque, le criticità dell’agro contaminazione terreni provincia Latina

Latina Oggi, Giovedì 4 Settembre 2013

Pesticidi nelle acque, le criticità dell’agro
L’Ispra ha rilevato valori superiori ai limiti
LA CONTAMINAZIONE OLTRE I NUMERI PREVISTI DALLA LEGGE DOVUTE SOPRATTUTTO ALL’UTILIZZO DI ERBICIDI E PRODOTTI FITOSANITARI PER IL MAIS

DI PIERFEDERICO PERNARELLA

Pesticidi, criticità ne ll’agro pontino per i livelli di contaminazione delle acque superficiali. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell'Ispra, l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Un dossier che prende in esame il biennio 2009- 2010 e rappresenta a t ut t’oggi lo studio più completo in materia. Un argomento per la verità che solo in questi ultimi anni ha cominciato ad avere l’attenzione che merita, complici le direttive nazionali ed europee sempre più severe per ciò che riguarda l’utilizzo di fitosanitari in agricoltura. Maggiori controlli significano maggiore conoscenza e appunto è emerso che nel Lazio i livelli critici si registrano nell’agro pontino. È lo scotto che paga il territorio per la sua radicata ed estesa vocazione agricola. In particolare, stando alla ricerca condotta dall’Ispra, si registrano contaminazioni dovute all’impiego di prodotti fitosanitari per le coltivazioni di mais. Coltivazioni a campo aperto che possono provocare più facilmente fenomeni di contaminazione. Fenomeni che riguardano esclusivamente le acque superficiali, i fiumi, e non quelle sotterranee dove invece i valori riscontrati sono entro i limiti. La ricerca dell’Ispra è stata illustrata su base regionale ma dalla cartina pubblicata nel dossier si evince chiaramente che i rilevamenti del Lazio riguardano proprio l’agro pontino, almeno per quanto riguarda le acque superficiali. Quando si parla di superamento dei limiti previsti dalla legge s’intende che i residui dei pesticidi si trovano in quantità tali da poter nuocere alle forme di vita. Limiti che non fanno gridare all’emergenza sanitaria o ambientale, come ad esempio accade nella pianura padano-veneta, ma comunque criticità da tenere sotto controllo. Anche perché nelle aree agricole del centro-sud, rispetto a quelle del nord, il monitoraggio è iniziato soltanto da qualche anno. In generale l’Ispra rileva una diminuzione dei livelli di contaminazione da pesticidi, che oggi si attestano intorno al 30%, rispetto al picco del 38% registrato nel 2006. Resta però il problema della disomogeneità dei controlli e soprattutto l’assenza di protocolli regionali relativi alle sostanze immesse nel mercato negli anni più recenti. Per quanto riguarda invece i corsi d’acqua, per i fiumi che attraverso il territorio pontino, la presenza di pesticidi va aggiungersi ad altre forme d’inquina - mento legate scarichi industriali e caseari della provincia di Latina, ma anche dell’area romana e ciociara. Argomento che sembra interessare poco gli enti competenti.

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