Latina Oggi, Giovedì 4 Settembre 2013
Pesticidi nelle acque, le criticità dell’agro
L’Ispra ha rilevato valori superiori ai limiti
LA CONTAMINAZIONE OLTRE I NUMERI PREVISTI DALLA LEGGE DOVUTE
SOPRATTUTTO ALL’UTILIZZO DI ERBICIDI E PRODOTTI FITOSANITARI PER IL
MAIS
DI PIERFEDERICO PERNARELLA
Pesticidi, criticità ne ll’agro pontino per i livelli di
contaminazione delle acque superficiali. È quanto emerge dall’ultimo
rapporto dell'Ispra, l’Istituto Superiore per la protezione e la
ricerca ambientale. Un dossier che prende in esame il biennio 2009-
2010 e rappresenta a t ut t’oggi lo studio più completo in materia.
Un argomento per la verità che solo in questi ultimi anni ha
cominciato ad avere l’attenzione che merita, complici le direttive
nazionali ed europee sempre più severe per ciò che riguarda
l’utilizzo di fitosanitari in agricoltura. Maggiori controlli
significano maggiore conoscenza e appunto è emerso che nel Lazio i
livelli critici si registrano nell’agro pontino. È lo scotto che
paga il territorio per la sua radicata ed estesa vocazione agricola.
In particolare, stando alla ricerca condotta dall’Ispra, si
registrano contaminazioni dovute all’impiego di prodotti
fitosanitari per le coltivazioni di mais. Coltivazioni a campo
aperto che possono provocare più facilmente fenomeni di
contaminazione. Fenomeni che riguardano esclusivamente le acque
superficiali, i fiumi, e non quelle sotterranee dove invece i valori
riscontrati sono entro i limiti. La ricerca dell’Ispra è stata
illustrata su base regionale ma dalla cartina pubblicata nel dossier
si evince chiaramente che i rilevamenti del Lazio riguardano proprio
l’agro pontino, almeno per quanto riguarda le acque superficiali.
Quando si parla di superamento dei limiti previsti dalla legge
s’intende che i residui dei pesticidi si trovano in quantità tali da
poter nuocere alle forme di vita. Limiti che non fanno gridare
all’emergenza sanitaria o ambientale, come ad esempio accade nella
pianura padano-veneta, ma comunque criticità da tenere sotto
controllo. Anche perché nelle aree agricole del centro-sud, rispetto
a quelle del nord, il monitoraggio è iniziato soltanto da qualche
anno. In generale l’Ispra rileva una diminuzione dei livelli di
contaminazione da pesticidi, che oggi si attestano intorno al 30%,
rispetto al picco del 38% registrato nel 2006. Resta però il
problema della disomogeneità dei controlli e soprattutto l’assenza
di protocolli regionali relativi alle sostanze immesse nel mercato
negli anni più recenti. Per quanto riguarda invece i corsi d’acqua,
per i fiumi che attraverso il territorio pontino, la presenza di
pesticidi va aggiungersi ad altre forme d’inquina - mento legate
scarichi industriali e caseari della provincia di Latina, ma anche
dell’area romana e ciociara. Argomento che sembra interessare poco
gli enti competenti.
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