Caro Casini, le bici non sono né di destra né di sinistra
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/21/caro-casini-bici-non-sono-ne-di-destra-ne-di-sinistra/662212/
Se Pierferdinando Casini
fosse nato a Napoli o Palermo avrei saputo spiegarmi l’origine della
sua battuta col classico ‘non sa di cosa parla’. Ma lui è nato a Bologna, capitale italiana degli spostamenti in bici, l’unica città che vanta una tangenziale delle biciclette e che nel piano della mobilità a due ruote
punta ad arrivare a 154 km di piste ciclabili entro il 2013 (erano 77
nel 2004). Poi penso che il leader dell’Udc si è trasferito a Roma, in
Parlamento, dal 1983 e mi spiego come mai si sia dimenticato così in
fretta della sua Bologna e delle sue virtù…
La battuta,
che non mi ha fatto ridere, Casini l’ha pronunciata all’assemblea
dell’Udc di ieri: “la sinistra delle biciclette che ha vinto a Roma (ndr
Ignazio Marino) è la sinistra della demagogia che non ha nulla a che
fare con la sinistra riformista, poi quando piove voglio vedere che fa”,
ha detto.
Ho 5 cose da dire a Casini.
1) Un politico che si sposta in bici e non in auto blu costa meno al contribuente e alla qualità dell’aria.
2)
A Berlino, dove in inverno fa davvero freddo, ogni giorno 400mila
cittadini, l’11 per cento dei residenti, percorrono le oltre 600 km di
piste che l’attraversano.
3) A Milano il bike sharing
è nato nel 2008 su proposta di 3 consiglieri: uno di destra (Marco
Osnato, Fratelli d’Italia) uno di centro (Carlo Montalbetti, Centro
Democratico) e uno di sinistra (Maurizio Baruffi, Partito Democratico). I
soldi per finanziarlo li ha trovati Letizia Moratti. Oggi Giuliano
Pisapia continua il suo lavoro.
4) Ci sono tutti i colori politici fra le istituzioni che aderiscono e promuovono Vento, il progetto del Politecnico di Milano di costuire proprio in Italia una delle piste ciclabili più lunghe del mondo, che da Torino arrivi a Venezia costeggiando il fiume Po.
5) Sono di sinistra i sindaci delle peggiori città italiane con indici di ciclabilità, secondo il dossier Bici in città di Legambiente. A Nuoro e Isernia – governate dal centro sinistra – non c’è nemmeno un metro di pista ciclabile.
L’Italia
non diventerà mai un Paese normale fino a quando i politici non
smetteranno di dividersi su battaglie per il bene comune. Un motivo ci
sarà, d’altronde, se per la prima volta dal 1953 il numero delle bici
vendute ha superato quello delle automobili. Muoversi in bicicletta ha i suoi vantaggi:
ambientali (non si inquina), economici (si risparmia sulla benzina e
sui costi legati al possesso delle auto) e salutisti (il movimento aiuta
il cuore e i muscoli). Ecco tre valide ragioni per consigliare a Casini
di acquistare una bici. Poi – prometto – non diremo che è diventato di
sinistra.
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