Le intercettazioni agli atti dell'inchiesta che ha portato all'aresto
del magistrato del Tar del Lazio Franco de Bernardi mostrano un sistema
per aggiustare i procedimenti a pagamento. Il facendiere Cerruti: "Ma io
te lo faccio passare attraverso un monsignore..."
di Andrea Palladino | 22 luglio 2013
Parlano senza timore al telefono dei soldi, che per i magistrati
rappresentavano delle tangenti versate in cambio di sentenze pilotate.
Distinguono con precisione tra “nero” e “fatturato”, elencando la
particolare contabilità del gruppo in grado di condizionare le decisioni
del Tar del Lazio. Le telefonate riportate nell’ordinanza di custodia
cautelare firmata dal Gip di Roma Paola Tomaselli che ha colpito il
giudice Franco De Bernardi descrivono il contesto della vicenda.
I SOLDI. Il 7 maggio scorso l’avvocato De Paola e il giudice De
Bernardi fanno il punto della situazione. Il magistrato del Tar chiede
al legale quanto verrà versato dai clienti, distinguendo tra i pagamenti
con fattura e i soldi al nero.
DE BERNARDI però comunque l’ importante è che non ci facciano lavorare a
vuoto e gratis
DE PAOLA … allora io chiederei 150.000 euro per il secondo grado, cioè
se loro, non il secondo grado, anche se glieli risolviamo i problemi in
sede di transazione con Banca d’Italia, che, che loro si insediano, io
chiederei una cifra di questo genere, perché, non so se mi spiego, li
hanno fatti fuori eh? (…)
DE BERNARDI Quindi adesso questo qui quanto hai detto che ha portato?
DE PAOLA 15.000
DE BERNARDI Neri
DE PAOLA Neri (…)
DE BERNARDI Invece Clementi quanto ci dà?
DE PAOLA 10.000
DE BERNARDI In nero
DE PAOLA In nero, si, si, mentre io gli ho detto, 20.000, anche sui 25 …
20.000 neri e poi solo 5000… (…)
DE BERNARDI Invece l’altro purtroppo, l’ammiraglio, tutti, niente nero
DE PAOLA Tutti e due, ho dovuto fare la fattura con tanto di… beh questi
capito, figurati, io gliel’avevo detto a Callini (ammiraglio, ndr)…
IL MASSONE E IL MONSIGNORE. Gli imprenditori che gravitavano nella
galassia del giudice De Bernardi avevano spesso il ruolo centrale di
mediatori. Significativa è la figura di Giorgio Cerruti, 68 anni, già
coinvolto in passato in diversi crac finanziari, legato ad ambienti
massonici romani. Ha uno stretto legame con la Banca popolare di Spoleto
(“li conosco da trent’anni”, spiega al telefono) e organizza un
incontro con il giudice del Tar del Lazio per favorire la discussione di
un ricorso dell’istituto finanziario. Dopo una prima riunione in un
ristorante dei Parioli, Cerruti discute al telefono con De Bernardi dei
dettagli dell’operazione. Per evitare il passaggio diretto di quella che
per i giudici sarebbe una tangente, viene coinvolto un monsignore, che
avrà la funzione di intermediario. Secondo i magistrati il prelato
sarebbe il salesiano Manlio Sodi (non indagato), presidente della
Pontificia Academia Theologica.
CERRUTI allora dopo di che mi devi dire: Giorgio per risolvere questo
problema… così (si sente battere sul tavolo ndr), io trasferisco, non ci
so’ discorsi, capito?
DE BERNARDI ho capito ma diventa difficile quantificare una … una cosa.
CERRUTI Eh beh, tu senti, senti, senti, senti gli altri e poi gli
aggiungi quello che pensi te no?
DE BERNARDI ho capito Giorgio, guarda ci sei tu…
CERRUTI ma tu non ti preoccupare, pensa, pensa a cosare, no? uhm … per
me è importante che si fa partita, eh! (…) Questa è gente che io conosco
da, da, da più di trent’anni, no? io c’ho fatto prendere la, la, la
quotazione in borsa … quand’è stato … a suo tempo, tramite il cugino di
Giulio Andreotti, no? (…)
DE BERNARDI non è che puoi chiedergli qualche migliaio d’euro perché fa
ridere i polli
CERRUTI no, no, no, ma non esiste
DE BERNARDI fa ridere i polli
CERRUTI apposta, apposta sto dicendo, apposta ti sto dicendo, facciamo
una valutazione, no? poi ne riparliamo domani, dopodomani, vogliamo sta’
a pranzo insieme, no? come vuoi
DE BERNARDI va bene vecchio mio
CERRUTI capito? facciamo una cosa. io trasferisco la richiesta e non ci
sono discorsi
DE BERNARDI senza dire che viene da me
La preoccupazione del giudice del Tar del Lazio era a quel punto di
evitare di apparire direttamente. La risposta di Cerruti è immediata:
CERRUTI ma no! guarda te. Ma guarda che personaggio che sei tu (…) Ma
dato, ma dato così cretino mi fai! No, ma lascia perdere! Ma io te lo
faccio passare tramite monsignore, te lo faccio passare
DE BERNARDI ecco deve risultare una cosa…
CERRUTI ma certo io apposta faccio passare tramite monsignore, no?
capito?
DE BERNARDI quindi sentiamo anche quali sono le esigenze del monsignore
CERRUTI tu non ti preoccupare
CERCHIAMO UN GIUDICE DISPONIBILE. Il 16 maggio scorso la Procura di
Palermo, a conclusione di un’inchiesta coordinata da Antonio Ingroia,
arresta lo stesso giudice De Bernardi, accusato di associazione per
delinquere finalizzata al riciclaggio (verrà poi scarcerato dal
Tribunale del riesame). L’avvocato Matilde De Paola parla con un collega
cercando di capire come sostituire il magistrato con altri componenti
del Tar disponibili ad assecondare le loro richieste. I nomi dei giudici
citati sono stati omissati dal Gip, perché al momento non vi sono
elementi neanche indiziari su una reale disponibilità. La telefonata è
però particolarmente significativa per descrivere il contesto
dell’inchiesta sulle tangenti che avrebbero condizionato una parte
dell’attività del Tar del Lazio.
PICCIOLINI per cui dal punto di vista umano noi possiamo mettere da
parte qualcosa un aiuto ma non ci fare più conto!
DE PAOLA neanche a portare lavoro tu dici non lo porterà più? (si
riferisce a De Bernardi, arrestato dalla procura di Palermo, ndr)
DE PAOLA a sì eh (ride) senti ma a livello di avvicinamento di un altro
Magistrato tu pensi che (incomprensibile)?
PICCIOLINI Alfa … perché è troppo evidente la cosa … avrei dovuto
approfondire io ma lei…
DE PAOLA è una di quelle ragazzette
PICCIOLINI (a bassa voce) .. Beta! (…)
PICCIOLINI uhm … lo sai chi è il marito?
DE PAOLA chi è?
PICCIOLINI [omissis]
DE PAOLA come si chiama?
PICCIOLINI non lo so [omissis]
DE PAOLA avvicinala … avvicinala la mettiamo dentro lo studio … capito? …
non deve apparire … ma che va e viene facciamo le cose insieme … con le
donne magari ecco non è facile andare d’accordo… perché poi sono
presuntuosi … tu dici più presuntuoso del nostro!
PICCIOLINI no sono inaffidabili… perché poi se lo scopre il marito, un
casino!
DE PAOLA no! sarebbe bene perché avremmo due appoggi… corte dei Conti…
capito? Come …. come dire? Due piccioni con una fava. (…)
PICCIOLINI comunque vediamo (le voci si sovrappongono) di lavorare a
consiglio di Stato conosco uno un amico mio che sta (incomprensibile)
DE PAOLA ma che è potente anche!!
PICCIOLINI comunque sta alle consulenze, viene dal TAR, viene dal TAR
amico suo lo conosce
DE PAOLA e al TAR possiamo… io conosco uno che si chiama Delta
PICCIOLINI questo, da questo punto di vista è molto sensibile
DE PAOLA mmmh ed è al TAR?
PICCIOLINI al Consiglio di Stato
DE PAOLA e come si chiama?
PICCIOLINI si chiama Epsilon che però sta [omissis] perché [omissis]
DE PAOLA beh beh!
PICCIOLINI no non solo, ma è molto ma molto sensibile
DE PAOLA allora invitiamolo una sera
PICCIOLINI no io una mattina di queste parto e vado al Consiglio di
stato e lo cerco
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/22/chiederei-150mila-euro-per-secondo-grado-telefonate-del-giudice-arrestato/662835/?fb_action_ids=10201643059785369%2C10201643024704492&fb_action_types=og.recommends&fb_source=other_multiline&action_object_map=%7B%2210201643059785369%22%3A177679385739706%2C%2210201643024704492%22%3A150178918509545%7D&action_type_map=%7B%2210201643059785369%22%3A%22og.recommends%22%2C%2210201643024704492%22%3A%22og.recommends%22%7D&action_ref_map=%5B%5D
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