mercoledì 31 luglio 2013

doping al figlio il genitore approva

Io ho assunto anabolizzanti per cinque
cicli poi ho smesso. In palestra
ero trainer e ne ho viste di ogni. Una
volta per farmi andai in una bettola e
dissi che avevo un pony. Presi il boldenone,
derivato del testosterone. Di
solito mi riforniva una mia amica infermiera”.
Raul è stato istruttore
per anni. Tra pesi e
panche ricorda le richieste
di sostanze
avute da tutti senza
distinzione, dall’avvocato
all’idraulico.
Quasi una costante
per chi vuole scolpirsi
il fisico, bruciando
l’anima. Ma di alcune
richieste conserva il
ricordo, domande
che raccontano un mondo che nasce
fuori e muore dentro le mura di quello
che i latini chiavano gymnasium, il luogo
dell’esercizio.
“QUANDO ARRIVAVANOda te - spiega
Raul al Fatto - ragazzetti di 14 anni
che, prima di chiederti diete e schede
di allenamento, ti dicevano 'caro mister,
che mi devo fare?', era disarmante”.
Nel pieno dello sviluppo, una sostanza
può alterare ogni equilibrio, ma
il diniego non cancella le pretese. “Mi
rifiutavo, ma i canali di approvigionamento
sono di una semplicità unica
basta Google e qualche soldo. E qualcuno
lo vedevo sbocciare troppo in
fretta, aumentare di prestanza fisica,
possibile solo se ti inietti roba. Della
salute non frega un cazzo a nessuno,
ma solo dell’immagine quella che fa la
differenza in questo mondo”.
Compri da internet, ma a casa può arrivare
di tutto e se hai 14 anni ogni
intruglio è un pericolo doppio in quella
fase delicata di crescita. Ma i ragazzi
al macero ci vanno da soli e qualche
volta accompagnati, cosa ancor più
agghiacciante, dai genitori. Come
quando, nell’inchiesta dei Nas di Bologna,
condotta dalla
Procura di Rimini,
vennero fuori genitori
che avrebbero
accompagnato dal
medico i propri figli.
La richiesta da brivido:
che gli diamo? Il
medico, attorno al
quale ruota l’inchie -
sta, avrebbe offerto i
suoi servigi, i farmaci
miracolosi. Per i figli,
alcuni minorenni, si
sarebbe fatta richiesta di visite e trattamento
dopanti con la speranza che
ottenessero buoni risultati. Fu trovato
omnitrope , un anabolizzante, che serve
per migliorare la prestanza fisica e le
performance, ma anche epo. Tennis o
ciclismo, una schiacciata a rete o una
pedalata, proiettando sui figli, carne
da macello, sogni di successo effimero.
L’omnitrope è un ormone della crescita.
Un’inchiesta che ora è arrivata
ad un punto di svolta con l’avviso di
conclusione indagine. Tra i coinvolti
ci sono un padre e il medico in concorso.
Accuse da provare in processo,
ma gli elementi emersi sono inquietanti.
Di contro c’è chi si allerta, osserva,
accompagna nell’attività sportiva
i propri figli, genitori che al primo
segnale dialogano e si rivolgono ad
esperti. La via maestra per scongiurare
futuri dannati.
Nel. Troc. Il fatto quotidiano 29 luglio 2013

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