MALAGROTTA BIS nell'area di falcognana
Post Malagrotta, scoppia la protesta
«No alla nuova discarica all'Ardeatina»
Centinaia sull'Ardeatina per dire no al nuovo sito vicino al Divino Amore. Tra loro anche Alemanno. L'assessore Civita: ma un luogo va trovato per evitare il «rischio Napoli»
ROMA - È Falcognana, un sito al km 14 circa di via Aredeatina, dove già esiste una discarica di rifiuti speciali, il luogo che sarebbe stato indicato per la nuova discarica di Roma, per soli rifiuti trattati. Secondo quanto annunciato a fine giugno, in occasione del vertice sull'emergenza rifiuti tra il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Ignazio Marino, l'individuazione del sito alternativo alla discarica romana di Malagrotta da parte del commissario Goffredo Sottile doveva avvenire entro la fine di luglio. La relazione di Sottile, a quanto si apprende, è stata inviata al ministero dell'Ambiente e per mercoledì è atteso l'annuncio ufficiale. Che fa seguito ad un mese di lavori del tavolo tecnico a cui hanno preso parte tra gli altri il commissario Sottile, tecnici di Comune di Roma, Provincia, Regione Lazio e Ama.
Circolazione bloccata (Jpeg)
«NO ALLA DISCARICA» - E alle 18 scoppia la protesta di
cittadini e residenti della zona che si sono trovati a Falcognana per
dire «No alla follia di una nuova Malagrotta nella attuale discarica per
rifiuti pericolosi sita nei pressi di Falcognana (Divino Amore)». Alla
protesta organizzata dall'Associazione Cuore Tricolore, anche famiglie
intere e bambini. I manifestanti hanno bloccato la circolazione. In
piazza anche l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente del
municipio Andrea Santoro (Pd). Tanti i cartelli tra cui: «No discarica
al Divino Amore pattumiera di Roma». «Io farò partire una diffida
formale al prefetto Sottile», ha annunciato Santoro che ha aggiunto: «Se
sarà necessario andremo dal ministro».
Schieramento di forze dell'ordine (Jpeg)
«EVITARE RISCHIO NAPOLI» - «Anche spingendo al massimo
la differenziata, un sito per lo smaltimento dei rifiuti trattati va
trovato, per evitare il 'rischio Napolì o di portare rifiuti all'estero
con costi maggiori sulla tariffa». Lo ha detto l'assessore ai rifiuti
della Regione Lazio, Michele Civita, intervenendo alla seduta odierna
del Consiglio Regionale e parlando dell'individuazione della nuova
discarica. «Non bisogna dire che si fa una 'Malagrotta 2' - ha aggiunto
Civita - perché sarebbe solo un falso che rischia di alimentare le paure
dei cittadini». E comunque, spiega, «siamo in attesa della valutazione
del ministro» e «nei prossimi giorni conosceremo l'orientamento del
Governo sulla base della relazione che ha fatto il commissario». «La
questione rifiuti si è protratta per troppo tempo e oggi siamo in una
situazione di non ritorno: se dal 2008 avessimo trattato tutti i
rifiuti, come prevede la legge, la situazione sarebbe diversa, così come
sarebbe diversa se il comune di Roma avesse scelto con coraggio la
strada della raccolta differenziata porta a porta. Ora - ha affermato
Civita - serve un atteggiamento responsabile che guardi al bene comune e
all'interesse generale».
Anche ragazzi in strada (Jpeg)
OK A CHIUSURA DEFINITIVA DI MALAGROTTA- Al termine del dibattito,
il Consiglio regionale, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato una
risoluzione, primo firmatario il capogruppo del Pd, Marco Vincenzi, in
cui, premessa la «ferma volontà di chiudere definitivamente la discarica
di Malagrotta», si impegna la Giunta regionale a «sollecitare il
commissario a promuovere iniziative di ascolto e partecipazione dei
cittadini e degli enti locali alle scelte proposte». Nella mozione si
elencano, poi, «i criteri da seguire nella scelta dei siti idonei». In
particolare, il Consiglio regionale indica come priorità «la
salvaguardia del diritto alla salute dei cittadini e la tutela
dell'ambiente», che le «dimensioni del sito siano contenute e tali da
abbandonare il criterio delle megadiscariche, che siano conferiti in
discarica solo rifiuti trattati», che si prevedano «i necessari presidi
ambientali per ridurre l'impatto ambientale e sociale», che si
definiscano «con chiarezza tempi e quantità dello smaltimento», che si
prevedano, infine, «specifiche iniziative al fine di ridurre l'impatto
complessivo sul territorio circostante». Il Consiglio regionale ha poi
respinto due mozioni presentate rispettivamente dal M5S e dai gruppi di
centrodestra.
(Imagoeconomica)
LA PROTESTA - Intanto la popolazione dell'Ardeatina è sul piede di
guerra e promette mobilitazioni. Lunedì il presidente del IX Municipio,
Andrea Santoro, ha consegnato agli uffici del sindaco di Roma, Ignazio
Marino, del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e del
commissario Sottile, sia il documento votato all'unanimità dal Consiglio
municipale venerdì scorso sia una sua lettera che esprimono la netta
contrarietà a realizzare una discarica a pochi passi dal santuario del
Divino Amore. «Vi scrivo per ribadire le mie preoccupazioni sull'ipotesi
della realizzazione di una nuova discarica sul territorio del municipio
IX e in particolare sull'Ardeatina, al km 14» è riportato nella
missiva.NUOVA EMERGENZA - E così la questione dei rifiuti di Roma diventa di nuovo scottante. All'ordine del giorno del Consiglio di Stato c'è la discussione se confermare o meno la sospensiva della sentenza Tar che aveva stoppato l'invio di parte dei rifiuti «tal quali» di Roma nei Tmb di Albano, Viterbo e Colfelice. Il commissario ai rifiuti di Roma, Goffredo Sottile, dovrà poi consegnare entro mercoledì al ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, la proposta sul sito che dovrà raccogliere l'eredità di Malagrotta. Proposta che, a meno di clamorose sorprese, sarà quella di utilizzare una discarica di rifiuti pericolosi sulla via Ardeatina, per conferire lì gli scarti del trattamento dei tmb e la fos prodotta. 30 luglio 2013 | 20:13
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