domenica 11 novembre 2012
acqualatina equitalia la battaglia delle bollette illegittime
Il recupero dichiarato illegittimo dalla Cassazione, dietro un braccio di ferro tra le due società
La battaglia delle bollette
Migliaia di notifiche di cartelle Equitalia per i morosi di Acqualatina
Gli utenti di Acqualatina
morosi stanno ricevendo, di
nuovo, le cartelle esattoriali
di Equitalia nonostante la
Corte di Cassazione abbia
dichiarato «fuori legge» oltre
che infondata l’iscrizio -
ne a ruolo dei crediti vantati
dalla società delle acque
sulla base delle semplici
fatture e dunque in assenza
di un titolo esecutivo legittimamente
ottenuto. Inoltre
la stessa Acqualatina ha impugnato
le cartelle esattoriali
emesse da Equitalia nei
suoi confronti per i debiti
accumulati verso i Consorzi
di Bonifica e ha invocato la
stessa sentenza della Cassazione.
Dunque la spa in
veste di «moroso» si comporta
in un modo e in quella
di creditore ha tutto un altro
atteggiamento. Peraltro a
luglio scorso ancora Acqualatina,
proprio in seguito
alla sentenza, aveva formalmente
annunciato
«l’immediato ritiro di tutte
le cartelle esattoriali». Cosa
è successo nel frattempo?
Ad incidere probabilmente
sulle ultime scelte della spa
c’è una «manovra» di Equitalia,
il super esattore di
cartelle pazze,
la quale ha
deciso comunque
di
chiedere ad
A c qu a l a ti n a
l’aggio per
l’attività di recupero
del
credito già intrapresa
prima
che interve
n i s s e l a
sentenza della
C as sa zi on e.
Tra i due litigandi
è veramente
complicato
difend
e r n e u n o
perché sia
A c qu a l a ti n a
spa che Equitalia
in questi
anni si sono
distinte per
abusi nei confronti
di cittadini-
morosi ed entrambe
hanno perseguito fino al ridicolo
e all’inverosimile interessi
propri messi in campo
a palese discapito dei
consumatori. Emblematico
ciò che ha scritto il giudice
di pace di Terracina, Eugenio
Fedele, nella sentenza
su una bolletta che la società
si era fatta pagare due
volte, la seconda atrraverso
recupero forzoso. In quella
occasione oltre alla sentenza
favorevole all’utente ci
fu un esposto del giudice di
pace alla Procura di Latina
con il quale si chiedevano
ulteriori accertamenti di
eventuali responsabilità penali
a carico dell’ammini -
stratore delegato dell’epoca
Silvano Morandi che non
poteva non rendersi conto
della «strumentale e distorta
applicazione
di norme
e proced
u r e d i
rilievo pubb
l i c i s t i c o ,
ev i d e n z i a ndo
una inconsueta
capacità
di real
i z z a r e
procedure di
effimera legalità
», senza
contare
che sussiste
(vista la mole
delle bollette
e m e s s e )
«l ’elevati ssima
probabilità
di reiteraz
i o n e d e i
medesimi atti
in danno di
un numero
non quantificabile
ma
p reve d i b i lmente
elevato
di utenti».
In effetti quell’esposto del
giudice è rimasto lettera
morta in Procura e ieri in
una nota che segue la notifica
delle cartelle esattoriali,
il presidente del Comitato
Acqua pubblica, Alberto
De Monaco, ha chiesto
nuovamente accertamenti
della Procura di Latina
sull’invio delle cartelle e sui
reali motivi che sono alla
base di questa ripresa delle
attività di recupero, pur conoscendone
la illegittimità.
Le notifiche sono migliaia e
tutte potrebbero essere annullate
dietro formale domanda
al giudice da parte
degli utenti, con conseguente
condanna per danni
della società, che già ha
problemi finanziari rilevanti
e che, comunque, si prepara
ad un nuovo scontro
frontale con i propri clienti.
G. D. M. LA battaglia (legale) è
tra Acqualatina ed
Equitalia, due giganti
odiatissimi dai cittadinicontribuenti.
E ovviamente
si svolge in Tribunale
ma «sulle spalle»
dei contribuenti medesimi.
Solo a leggerla questa
storia fa venire i brividi
e scatena proteste,
l’ultima viene dal «solito
» Comitato civico per
l’acqua pubblica e probabilmente
non sortirà
effetto. Perché, come si
sa, i giganti sono giganti
e basta. IL primo a parlare di cartelle illegittime per il recupero
del credito era stato proprio il presidente del consiglio
di amministrazione di Acqualatina spa, Giuseppe Addessi.
Nel corso della conferenza stampa di fine maggio
convocata per annunciare e spiegare il ricorso al Tribunale
amministrativo contro la delibera regionale che
confermava l’obbligo di pagare i canoni ai Consorzi,
Addessi affermò che avrebbe impugnato le cartelle di
recupero dei crediti pregressi riconosciuti al Consorzio
in quanto illegittime, così come deciso dalla Corte di
Cassazione. Lo stesso principio non viene riconosciuto
per il recupero delle bollette emesse da Acqualatina e
passate ad Equitalia semplicemente, senza cioè avviare
prima una procedura esecutiva che porti al titolo poi
utilizzabile fino al pignoramento dei beni del debitore.
Ed è esattamente questo doppio binario utilizzato dalla
società a stupire, più che la decisione di recuperare le
bollette non pagate. Che, di per sè, è un’azione necessaria
al bilancio della spa oltre che derivante dai contratti
di fornitura dell’acqua in essere con 500mila utenti. Latina Oggi 11 novembre 2012
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