Se il dato nazionale dell'affluenza ai seggi delle primarie del centrosinistra è sconfortantecon la perdita di circa 1 milione di votanti (circa 4,4 milioni nel 2005 tra i 3,5 e 3,7 secondo Repubblica ieri) circa 15% in meno, in provincia di Latina il centrosinistra è riuscito a perdere oltre 10 mila voti (meno di 18 mila votanti contro gli oltre 28 mila del 2005) con la perdita del 36%. Se a livello nazionale non c'è Prodi in grado di vincere e di unire in un'unica forza il centro sinistra, se manca un programma ed un obiettivo chiaro in provincia di Latina sono tante le cose che mancano:
1) l'opposizione non esiste nè al comune capoluogo nè nell'assise di via Costa;
2) in molti comuni vanno al ballottaggio due liste di destra;
3) non si è mai voluto rafforzare un'azione forte e unitaria sui principali argomenti, problemi e necessità: dalla perdita dei posti di lavoro, al degrado ambientale, ai danni ai siti turistici, alla mancanza di manutenzione alle infrastrutture, il peggioramento dei trasporti pubblici, al ciclo dell'acqua, energia naturale e rinnovabile, ciclo dei rifiuti;
4) la mancata gestione e controllo del territorio, di progetti ha fatto inseguire quello che con Prodi era il centro sinistra la destra degli speculatori al governo sui peggiori temi e progetti irrealizzabili o dannosi (terme, porti, aeroporti, autostrade, centrali elettriche devastanti, campi da golf o campi fotovoltaici al posto di fertili terreni agricoli).
Insomma la gente, i cittadini non hanno mai trovato al loro fianco il pd sulle emergenze (inquinamento, discarica, inceneritore, ritorno alla gestione pubblica dell'acqua, perdita di posti di lavoro) e anzi questo partito viene percepito come una propaggine famelica di chi non ha governato portando l'Italia in questa situazione senza uscita e speranza.
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