lunedì 26 novembre 2012
Latina: acqua, richieste disattese. Ancora non applicato il referendum sulla tariffa e il tavolo sull’arsenico non esiste
Mozione per sollecitare l’abolizione del 7% e interrogazione sullo stato del gruppo di lavoro
Il 26 giugno
il Consiglio aveva
votato
per il monitoraggio
delle acque
I cittadini avevano votato per cancellare
la remunerazione del capitale dalla tariffa
L’organizzazione del Comune
e di Acqualatina, è il caso di
dirlo, fa acqua da tutte le parti.
Due sono infatti i principali ritardi
che certamente non giocano
a favore dei cittadini: quello
per l’istituzione del tavolo
sull’arsenico e l’altro, che riguarda
direttamente la società
che gestisce il servizio, relativo
alla mancata applicazione del
referendum del 12 e del 13 giugno
2011. Dopo un anno e mezzo
dal referendum sulla determinazione
della tariffa del servizio
idrico integrato in base
alla remunerazione del capitale
investito, le amministrazioni
non hanno ancora provveduto
ad agevolare l’app lic azio ne
dell’esito referendario che prevede
l’abolizione di quella percentuale
da pagare in bolletta.
Si tratta di un 7% che i cittadini
non vogliono più ma che i Comuni
della provincia in particolare tengono fermo, senza agire
nei confronti di Acqualatina e
senza coinvolgere i Comuni
esterni alla provincia di Latina.
Proprio in relazione a questo
ritardo il capogruppo del Pd
comunale, Giorgio De Marchis,
ha fatto sapere che sta per presentare
una mozione per spingere
il Comune di Latina a farsi
capofila per estendere anche ad
altre realtà extraterritoriali la
possibilità di attuare quanto stabilito
con il referendum popolare
del 2011. Con la mozione si
chiede anche agli enti locali di
avere un ruolo attivo nella determinazione
della tariffa nell’as -
semblea dei sindaci. «In questi
mesi - ha detto Giorgio De Marchis
- abbiamo assistito all’iner -
zia politica da parte delle amministrazioni
comunali, tranne alcune
eccezioni, che non hanno
sollecitato Acqualatina, gestore
nella nostra provincia, ad adottare
le disposizione legislative
così come previste dal referendum.
Per la prima volta nella
storia del Paese, pertanto, l’esi -
to referendario non solo viene
completamente disatteso, ma,
dato ancor più preoccupante,
non viene in alcun modo preso
in considerazione. Con la mozione
- ha concluso Giorgio De
Marchis - si impegneranno i
sindaci e le giunte a promuovere
in sede di conferenza dei
sindaci l’adeguamento della tariffa
del servizio idrico integrato
ai risultati del referendum
attraverso l’eliminazione delle
remunerazione del capitale investito
nella misura del 7%».
L’altro aspetto grave in relazione
alla gestione del servizio
idrico riguarda invece l’arseni -
co e i provvedimenti
stabiliti
ma mani
messi in pratica,
primo fra
tutti il tavolo
di lavoro.
Nei giorni
scorsi il consigliere
del Pd e
p r e s i d e n t e
della commissione
trasparenza,
Omar
Sarubbo, aveva
presentato
una apposita
in terr ogaz ione.
«Era il 26
giugno scorso
q u a n d o i l
Consiglio comunale
di Latina
votava
all’unanimità la mozione con la
quale si istituiva il tavolo di
monitoraggio sull’arsenico - ha
spiegato Sarubbo - sono passati
cinque mesi e questo tavolo non
è stato mai istituito». Il tavolo
dovrebbe essere composto da
un «gruppo di lavoro paritetico
composto da quattro persone
(due della maggioranza e due
d e l l’opposizione)», si legge
nell’interrogazione. All’inter -
rogazione non è seguita però
alcuna risposta. Intanto però a
pagare, non soltanto in termini
economici, sono gli utenti.
A. D. L.
Lo stop a fine ottobre
della Commissione Europea
TAPPE
IL 28 ottobre scorso la Commissione Europea ha
negato la deroga sui livelli di arsenico nell’acqua
distribuita nei comuni pontini che per legge deve
rientrare entro i 10 microgrammi massimo per litro.
La Asl e Ato4 in un volantino affermano che il limite
concesso è 20 microgrammi, valido, invece, solo per
due Comuni della Toscana. Pasticcio sul territorio
realmente contaminato
INIZIALMENTE Acqualatina e Ato4 avevano circoscritto
il problema a Cori e Cisterna di Latina, ma poi
progressivamente i divieti sono arrivati anche ad
Aprilia e in quattro borghi del Comune di Latina sulla
base delle analisi pubblicate dalla Asl in queste settimane.
I prelievi nel 2009 erano stati addirittura
ridotti. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4da0bedcc/pag05latina.pdf
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