giovedì 29 novembre 2012 di Redazione Ambiente
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Roma - (Adnkronos) - Il presidente dei Verdi ospite ai ’Dibattiti
Adnkronos’: ’Provvedimento di una gravità inaudita, una sorta di libertà
di inquinare’’. E annuncia: ’’Presenterò un esposto perché la procura
di Taranto deve valutare se ci sono gli estremi per un sequestro
conservativo e cautelativo dei beni del gruppo della famiglia Riva Roma,
29 nov. (Adnkronos) - "Il decreto del governo sull’Ilva previsto per
domani è un golpe all’ordinamento giuridico del Paese". Così il
presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, intervenendo ai ’Dibattiti
Adnkronos’. E attacca: ’’Siamo alla vigilia di un provvedimento di una
gravità inaudita, una sorta di libertà di inquinare’’.
Provvedimento con cui, tra le altre cose, ’’i custodi giudiziari saranno
sostituiti dal titolare dell’Ilva che dovrà controllare le emissioni
dello stabilimento’’; quindi, si chiede Bonelli, come è possibile che
’’chi ha commesso la responsabilità del reato, nel senso della figura di
riferimento, in quanto il nuovo titolare è subentrato da poco, possa
essere colui che controlla se stesso?’’.
E’ "qualcosa di grave imporre per decreto la sospensione dei diritti dei
cittadini’’ sottolinea Bonelli, per il quale ’’se il decreto sarà
approvato, un nostro pool di legali interverrà’’.
’’Bisogna applicare il principio che chi inquina paga" dice. Per questo,
annuncia Bonelli, "domani presenterò un esposto perché ritengo che la
procura di Taranto debba valutare il sequestro conservativo e
cautelativo dei beni del gruppo della famiglia Riva".
’’Il decreto che trasforma l’Aia (autorizzazione integrata ambientale)
in legge sospende di fatto l’efficacia di alcune norme del codice di
procedura penale e consentirà per 24 mesi una libertà di inquinare. Si
tratta - precisa - di una sorta di commisariamento che incide su 4
articoli della Costituzione: il 3, il 9, il 32 e il 112 dove si parla di
obbligatorietà dell’azione penale’’.
’’Sono passati oltre due mesi e non si sa chi deve fare il commissario
per fare le bonifiche: se c’è un’emergenza - si chiede il leader dei
Verdi - il commissario non deve essere nominato subito?".
’’Quella dell’Ilva è una questione drammatica per Taranto, che offre un
segnale dell’importanza della conversione ecologica in Italia’’
aggiunge, presentando alcuni dati: ’’Il 26 luglio la procura ha
sequestrato il polo siderurgico dove si produce acciaio perché a Taranto
l’inquinamento provoca malattie e morte’’.
’’L’indice di mortalità della città è fra i più elevati d’Italia e il
livello di aspettativa di vita è minore che nel resto del Paese’’
sottolinea Bonelli, che parla di un ’’+75% di mortalità infantile per
alcune malattie, cioè dell’insorgenza di tumori infantili rispetto alla
media del Paese, e +406% per il mesotelioma’’.
E prosegue: ’’Nella zona c’è il divieto di pascolo e di coltivazione per
la presenza della diossina. Sono stati anche abbattuti 300 capi di
bestiame e molti mitilicoltori hanno perso il lavoro’’.
’’Se avessimo responsabilità di governo - illustra Bonelli - i Verdi
presenterebbero prima di tutto un decreto di ’area no tax’ per Taranto
perché la città è svantaggiata economicamente per la crisi ambientale; e
questo provvedimento - aggiunge - potrebbe portare nuove imprese’’. E
ancora: ’’Faremmo bonifiche, che portano anche dei posti di lavoro’’.
Ma, dice il presidente, "chi inquina deve pagare".
’’Non vogliamo chiudere tutto - sottolinea - l’area a freddo che
determina la laminazione dell’acciaio è un centro di innovazione e può
rimanere; anche perché il 98% delle diossine prodotte proviene dall’area
a caldo’’ Insomma, ’’l’acciaio serve, non dico che non deve essere
prodotto’’ ma ’’sono anche schierato dalla parte della salute e non vedo
sponde politiche che possano difendere i diritti dei cittadini in
quella zona’’. E conclude: l’Italia è un paese "pieno di aree da
bonificare. Sono oltre 50 i siti di interesse nazionale. Siti che sono
stati dimenticati". (AdnKronos)
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