La decisione del presidente Cusani sulla base di una relazione
Canoni «sgraditi»
L’Ato4 va al Consiglio di Stato contro i Consorzi
L’azione legale autorizzata
dai sindaci che hanno accettato un pegno
NON finisce più la guerra
legale tra l’Autorità d’am -
bito Ato4 e i consorzi di
bonifica sui canoni per la
manutenzione dei canali.
Il presidente dell’autorità,
Armando Cusani, ha appena
dato mandato legale per
impugnare in secondo grado
il verdetto del Tar che,
di fatto, imponeva al gestore
del servizio idrico
integrato di
versare i canoni
per gli
anni dal 2006
a l 2 0 1 1 .
Dunque si va
al consiglio
di stato per
un contenzioso
che è
già passato
a l l ’ e s a m e
della giustizia
amministrativa.
La
storia comincia
praticamente
in cont
em p or a ne a
con l’av v i o
del servizio
idrico integrato;
la convenzione
stipulata
tra Acq
u a l a t i n a
spa, l’Ato4 e
i C o m u n i
prevede che
una parte della
tariffa per
l’acqua sia
destinata alla
man uten zione
dei canali,
per cui sono competenti i
Consorzi. Dunque una
certa somma deve essere
girata ai Consorzi ma
sull’ammontare della
somma si scatena una
guerra legale con pochi
precedenti tra Ato e Consorzio
con l’inserimento
della stessa Acqualatina
spa. L’Ato soccombe sempre
e infatti per gli anni dal
2006 al 2011 un commissario
ad acta impone ad
Acqualatina di versare cirac
8 milioni di euro, rateizzati
e recuperati tramite
Equitalia. Ciò nonostant
e Acqualatina non
demorde e annuncia ulteriori
azioni legali in altre
sedi. Ma ad aprile scorso
arriva la delibera regionale
che regola il versamento
delle somme per la manutenzione
dei canali per il
triennio fino al 2014. Ovviamente
il presidente
dell’Autorità d’a mbito,
Cusani, propone ricorso al
Tar anche contro quella
delibera chiedendone l’an -
nullamento. Il Tribunale
dice che è legittima e adesso
si va al Consiglio di
Stato, «considerato che a
fronte del contenzioso in
essere tra Ato4 e Consorzi
di Bonifica, la conferenza
dei sindaci con deliberazione
numero 9 del 21
luglio 2010 prendeva atto
della relazione di aggiornamento
sullo stato del
contenzioso nonché della
relazione rimessa dal consulente
tecnico dell’Ato4,
professor Magini, per il
calcolo del contributo di
bonifica a carico della tariffa
del servizio idrico integrato
». Il consulente cui
fa riferimento il presidente
Cusani riduce l’importo
die canoni dovuti di un
sesto circa. Si comprende
dunque qual è l’interesse
specifico dell’Ato a procedere
davanti al Consiglio
di Stato. Anche perché
l’Ato rappresenta i Comuni
che sono esposti con un
pegno sui loro patrimoni
verso i debiti di Acqualatina.
E se Acqualatina dovesse,
alla fine, pagare
quanto stabilito dalla convenzione
e dalla Regione Lazio potrebbe rischiare il
fallimento. E con essa i
Comuni.http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4da0bedce/pag04latina.pdf
Nessun commento:
Posta un commento