Al via la campagna «Ridurre si può»: arrivare a ridurre la quantità, per poi rilanciare i servizi di raccolta differenziata. Il nodo di Malagrotta Bis
Una protesta contro la prevista discarica di Monti dell'Ortaccio (foto Jpeg)
ROMA - Nella Capitale che vanta un «ottavo colle» - la discarica
di Malagrotta, tra le più grandi d'Europa - prende il via venerdì 23
novembre la nuova campagna di Legambiente per promuovere la riduzione
degli sprechi «Ridurre si può»: l'idea fondante è quella di arrivare -
mentre da anni si tenta inutilmente di risolvere l'emergenza delle
discariche insufficienti - a ridurre la quantità di rifiuti prodotta
dalle comunità. Per poi rilanciare i servizi di raccolta
differenziata. Serve, spiegano gli ambientalisti, «un cambio di passo
nella produzione e nella distribuzione dei prodotti per contrastare
l'aumento della produzione dei rifiuti». Ma a Roma resta da sciogliere
il nodo della scelta del sito per Malagrotta Bis, la nuova discarica
che dovrà sostituire quella esaurita di Valle Galeria.
RIFIUTI ALL'ESTERO - Fino a domenica 25, Legambiente sarà nelle piazze della Capitale e di numerose città italiane con i suoi consigli dedicati alle buone pratiche per la riduzione di rifiuti, così da non doversi porre il problema di dove conferire l'immondizia. Intanto a Roma il sindaco Gianni Alemanno si affretta a ribadire che l'ipotesi di portare i rifiuti all'estero «è solo l'extrema ratio per scongiurare l'emergenza nell'Urbe continuando a conferire rifiuti tal quale dentro la discarica di Malagrotta o quella di Monti dell'Ortaccio». E spiega che «in ogni caso va sottolineato che questo trasferimento all'estero potrà riguardare nel 2013 al massimo il 20% e nel 2014 il 15% del totale complessivo dei rifiuti prodotti a Roma».
Corrado Clini (Fotogramma)
CLINI: COLLEFERRO UN REBUS - «Sto cercando di capire perchè a
Colleferro, vicino Roma, vengono conferiti i rifiuti di altre Regioni e
non quelli di Roma - ha detto in audizione alla Camera il ministro
dell'Ambiente Corrado Clini -. È paradossale che questi ultimi vadano
all'estero. La situazione presenta aspetti non chiari». Secondo Clini,
non si può correre il rischio di avere la Capitale con le strade invase
dai rifiuti, «l'Italia non se lo può permettere», ed è per evitare
questo scenario che il governo è pronto ad emanare un provvedimento
sulle discariche.
POLEMICA DEI RADICALI - E sul
tema della mega discarica di Roma e dei ritardi nell'individuazione di
un sito per Malagrotta Bis, intervengono polemicamente i Radicali: «Il
ministro Clini ha perfettamente ragione quando afferma che una
discarica individuata e costruita secondo le normative europee non
produce danni alla salute - scrivono i consiglieri regionali Giuseppe
Rossodivita e Rocco Berardo, del Gruppo Lista Bonino Pannella -, il
problema sopraggiunge quando nell'invaso si smaltiscono la stragrande
maggioranza dei rifiuti prodotti e allorquando buona parte di questi
neanche vengono trattati. Questo è proprio il caso di Roma, dove la
discarica ha avuto, e continua ad avere, un ruolo predominante».
Una protesta anti-rifiuti (foto Jpeg)
CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI - «La Capitale non ha un ciclo
integrato dei rifiuti visto che la riduzione non esiste, la raccolta
differenziata è lontanissima dalle percentuali imposte dalla legge, gli
impianti di trattamento non lavorano a pieno regime e l'unica linea di
gassificazione è spenta - aggiungono i Radicali -. Il risultato di
questo non-ciclo è che oltre il 70% della spazzatura della Capitale
finisce a Malagrotta (ndr. nel vecchio sito ormai esaurito da tempo): un
quantitativo enorme che contravviene alle normative europee che
delimitano lo smaltimento in discarica come forma residuale dell'intera
filiera».
PROCEDURE D'INFRAZIONE - Sul tema
della raccolta differenziata e del conferimento in discarica, il
ministro dell'Ambiente è stato drastico: «Più delle polemiche mi
preoccupano «le procedure di infrazione, che saranno molto più dolorose
di quelle sulle discariche abusive. Quello che faremo, con il
provvedimento, sarà riallineare gli obiettivi e stabilire un criterio
secondo cui chi non li raggiunge è penalizzato. Altrimenti il
commissario Europeo, a cui dobbiamo dare delle risposte, 'strabuzza gli
occhi' e dice 'allora in Italia chi governa?'. Questa è la situazione di
Roma, e anche di Napoli che pure ha fatto dei passi avanti ma non
sufficienti».
23 novembre 2012 | 14:53© RIPRODUZIONE RISERVATA
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