IL REGALO DEI V I TA L I Z I
CI COSTERÀ
170 MILIONI DI EURO
LA NORMA HA SALVATO I CONSIGLIERI REGIONALI
E COINVOLGE 17 ENTI. RISARCIMENTO A CHI NON SARÀ
RICANDIDATO E ANCHE AI VARI FIORITO E MINETTI
di Sara Nicoli Continueremo a pagare
i vitalizi dei consiglieri
di ben 17 regioni italiane.
E, soprattutto,
continueremo a pagare quello
di personaggi come Franco Fiorito
e Nicole Minetti. Almeno
fino alla prossima legislatura,
quando le cose cambieranno. E
anche per chi fa parte degli organi
degli enti locali scatterà
quella che, nelle intenzioni del
governo, doveva essere la tagliola
anti “er Batman”, ossia
quella norma inserita appositamente
nel decreto dei tagli ai costi
della politica (il 174) per eliminare
i vitalizi dei consiglieri
regionali che non abbiano compiuto
almeno 66 anni di età e 10
anni di lavoro, anche non consecutivo,
nelle Regioni.
A partire dalla prossima legislatura
ci saranno solo pensioni
contributive che i vari enti decideranno
autonomamente come
calcolare, ma per quanto riguarda
“questa” legislatura, tutto
resta come prima. Chi, insomma,
ha chiuso con gli scandali
la propria carriera politica
negli enti locali (è il caso del Lazio
e della Lombardia, ma non
del Molise, che aveva provveduto
al taglio netto dei vitalizi già
da adesso) e non sarà ricandidato,
potrà comunque contare
sulla pensione: un modo, insomma,
con cui la politica ha
scelto ancora una volta di “pa -
gare” chi non potrà più sedere
sugli scranni della Pisana o del
Pirellone. E non solo lì, ovviamente.
Nel dettaglio, si tratta di
un mancato taglio di spesa pubblica
molto pesante. Da un calcolo
orientativo che è stato fatto
dal Tesoro “a caldo” della modifica
apportata alla norma poco
prima dell'approvazione in
aula martedì scorso, si tratta di
oltre 170 milioni di euro (le cifre
si riferiscono a un conto fatto
sulla base dei costi 2011) che sarebbero
dovuti rientrare nelle
casse dello Stato e che invece
non ci torneranno affatto.
I COSTI DEI VITALIZI incidono
in modo pesante sui bilanci delle
Regioni: nella “top ten” dei costi,
al primo posto c'è la Sicilia con
21 milioni di euro l'anno, seguita
dalla Sardegna con 16,8 milioni,
dal Lazio con 16,4 milioni,
dalla Campania con 14,4 e quindi
dalla Puglia, con 12,6 e dal Veneto
con 16,2. Fanalino di coda,
la Valle d'Aosta, con soli 1,4 milioni
di euro. Questa regione,
peraltro, sarebbe l'unica, secon-do quanto noto alla conferenza
Stato-Regioni, a non aver mai
affrontato la questione dei vitalizi
e dunque è anche l'unica i cui
consiglieri si vedranno applicare
la nuova norma approvata
dalla Camera. Se resterà tale anche
dopo il passaggio al Senato.
Un’altra Regione che resterà
fuori dal novero del mancato taglio
dei vitalizi è il Trentino Alto
Adige. Proprio nei giorni in cui
si discuteva la legge in Parlamento,
la giunta a statuto speciale
ha approvato un provvedimento
che obbliga i consiglieri
regionali a ricevere la pensione
non prima dei 66 anni di età e
dopo dieci anni di anzianità. E a
partire da questa legislatura. Insomma,
grazie a un cavillo,
prenderà la pensione persino Er
Batman. E anche Nicole Minetti.
Il primo, secondo l'attuale
legge regionale sui vitalizi, potrà
ricevere 4 mila euro al mese a
partire dai 55 anni e solo pagando
autonomamente i contributi
che restano da qui a quella che
doveva essere la fine “naturale”
del mandato (2013). Stessa cosa
per la Minetti. Che – certo – ve -
drà la sua pensione a 60 anni e
dovrà comunque versare alcuni
contributi perché la legislatura
ha chiuso in anticipo (la scadenza
naturale sarebbe stata 2014),
ma in caso non lo volesse fare
avrà comunque anche un privilegio
in più rispetto ai normali
lavoratori iscritti all'Inps con
contratti autonomi, ovvero
quello di vedersi restituire tutti i
contributi finora versati. Uno
scandalo. Che ora passa al Senato
e dovrà essere approvato entro
il 9 dicembre, pena la decadenza.
E in molti hanno seri
dubbi che si possa arrivare a una
modifica della norma approvata
dalla Camera in tempi così ristretti.
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