giovedì 1 novembre 2012
Latina commissione acqua e arsenico incidenza tumori crea preoccupazione
Ieri mattina la commissione Ambiente in Provincia sull’a rg o m e n t o
Acqua e arsenico,
cifre contrastanti
Asl e gestore rassicurano ma non convincono L’incidenza dei tumori
crea preoccupazione
Ma gli addetti ai lavori
sostengono che i livelli
siano in diminuzione INDICAZIONI positive
sull’allarme arsenico. O almeno
questo è quanto hanno
affermato ieri mattina i rappresentanti
di Arpa
Lazio, Asl e
Acqualatina ieri
mattina nel corso
della seduta della
c o m m i s s i o n e
Ambiente in Provincia.
I commissari
hanno deciso
di chiedere l’isti -
tuzione di un tavolo
di confronto per
esaminare il registro
tumori e soprattutto
per analizzare
le iniziative
per ridurre
ulteriormente la
percentuale di arsenico
nell’a cqua.
La riunione è stata
richiesta dal
presidente della
commissione provinciale
Enrico
Della Pietà. Sia
l’ordine dei medici
sia la Asl hanno
dato rassicurazioni sia rispetto
all’indagine epidemiologica
effettuata dall’ordine di
Viterbo sia rispetto all’attuale
percentuale di arsenico nella
risorsa idrica della provincia
pontina. «L’indagine sulla
presenza di casi di tumore
mostrava dati aggregati - ha
spiegato il presidente della
commissione consiliare Della
Pietà - Resta comunque il
fatto che siamo di fronte a un
problema serio che bisogna
continuare ad affrontare con
le giuste armi di contrasto.
Del resto - ha aggiunto Della
Pietà - questa commissione
fino a oggi 13 milioni di euro
per il problema arsenico.
L’opposizione in commissione
Ambiente non è stata
però tenera con gli interventi
dei tecnici. Domenico Guidi,
capogruppo di Provincia Futura,
ha fatto presente come
«le indicazioni sono contrastanti.
I dati sull’arsenico sono
altalenanti e comunque
lontani dalla soglia di 6 microgrammi
che l’Unione europea
pretenderà per il prossimo
anno. Inoltre, gli investimenti
della spa segnano il
passo, perché sono anni che
si discute di arsenico e ancora
non siamo arrivati alla soluzione,
anche parziale, del
problema».
Anche fuori
dalla commissione,
il caso
arsenico continua
a far parlar
e . « I d a t i
emergenti dal
rapporto del
di part imen to
del servizio sanitario
regionale
della Regione
Lazio
arrivano solo a
c o n f e r m a r e
con cifre ed elementi puntuali
quello che da tempo si temeva
e che già era stato previsto
da istituti di ricerca (ISDE),
circa gli effetti sulla salute
umana in conseguenza della
esposizione all’Arsenico -
spiega il segretario di Sel Beniamino
Gallinaro - È qui che
sta la responsabilità di una
politica (Provincia e Regione)
asservita al gestore Acqualatina,
di un organismo
tecnico e specialistico come
l’Asl che non fornisce dati
certi e chiari sulla situazione.
Assurdo, alla luce del rapporto
del Dipartimento di Epidemiologia
del Lazio, pensare
che i nostri politici, a tutti i
livelli, come unica azione politica,
hanno chiesto la deroga
alla UE per aumentare, al
raddoppio, i livelli massimi
ammissibili, con una abitudine
tutta italiana di pensare
che se per legge si alzano i
limiti il pericolo non c’è
più».
Tonj Ortoleva http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0beccb/pag12latina.pdf
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