domenica 9 dicembre 2012
i verdi e l'ecopolitica: Friburgo senza auto l'etica della responsabilità
Da Friburgo
a Vienna,
prova dei fatti
per l’ecopolitica
SENZA AUTO
Nella città tedesca
l’esempio più riuscito
di gestione
ambientalista
Merito di una
tradizione di lotte
ma anche della visione
calvinista che privilegia
l’etica della
responsabilità
di Salvatore Cannavò Il fatto quotidiano 10 dicembre 2012
Verde non è solo propaganda.
È anche governo.
Governo del
territorio o governo
nazionale, come in Francia in
questo momento. Certo, i risultati
sono oscillanti, le mediazioni
che l’ambientalismo governativo
si è costretto a sostenere
sono notevoli e, spesso, hanno
vanificato anni e anni di battaglie,
marce, sit-in e lotte anche
più dure.
L’esperienza italiana è probabilmente
quella più fallimentare
e i Verdi nazionali stanno ancora
leccandosi le ferite. Con la
vittoria di Hollande, invece, i
Verdi francesi ci riprovano.
SULL’O N DA del grande successo
ottenuto alle ultime europee
con la lista Europe Ecologie, capeggiata
dal celebre Daniel Cohn
Bendit, gli ecologisti francesi
hanno stipulato un patto di governo
con i socialisti che ha permesso
loro di formare un gruppo
parlamentare e di ottenere
visibilità nell’esecutivo nonostante
il misero risultato ottenuto
dalla loro candidata, Eva Joly,
il 2,3 per cento al primo turno.
Pochi, ma decisivi. E ora i verdi
occupano la scena mediatica,
non solo in Francia, dopo l’an -
nuncio della loro ministra, Cecile
Duflot, di requisire, entro la
fine dell’anno, alcuni edifici appartenenti
alla Chiesta per offrire
riparo ai senza tetto durante il
freddo invernale. Proposta tacciata
di propagandismo, e di anticlericalismo,
ma che forse rappresenta
l’unico tono vivo nella
grigia gestione del presidente
Hollande.
PER MISURARSIdavvero, però,
con i Verdi al governo occorre
salire più a nord in Europa, là
dove esistono le esperienze più
significative. Del resto, la città
più “verde” d’Europa è Copenaghen,
seguita da Stoccolma e poi
Oslo, Vienna e Amsterdam.
Uno studio sulle città verdi
d’Europa realizzato dalla tedesca
Siemens colloca Oslo al pri-
Da Friburgo
a Vienna,
prova dei fatti
per l’ecopolitica
mo posto per basse emissioni di
Co2 , per politiche energetica
mentre Berlino primeggia nelle
costruzioni ecologiche e Stoccolma
nella politica dei trasporti.
Amsterdam , invece, per la gestione
dell’acqua e dell’utilizzo
del territorio. Copenaghen, tra
l’altro, ambisce a divenire “libe -
ra dal carbone” entro il 2025. La
forza dei paesi scandinavi è data
da un reddito più alto della media
che consente di investire di
più sull’ambiente. “Ma c’entra
anche una cultura di stampo
calvinista - spiega il presidente
dei Verdi italiani, Angelo Bonelli
- in cui primeggia l’etica
della responsabilità a cui l’eco -
logismo è strettamente correlato”.
Il cuore dell’iniziativa governativa
dei Verdi, però, resta ancora
la Germania e segnatamente Friburgo
dove il sindaco, Dieter Salomon
è stato eletto dopo aver
ottenuto il 35 per cento dei voti.
Con 200 mila abitanti, di cui oltre
20 mila universitari, la città
conta ben 13mila occupati nella
Green economy. Simbolo della
città è il quartiere Vauban , zona
ecosostenibile e autosufficiente
dal punto di vista energetico. Se
in Germania l’utilizzo medio
dell’automobile è del 67 per cento
e a Friburgo del 50, Vauban
scende al 19 per cento. Anche il
Land di Friburgo, il Baden-Wuttemberg,
è governato da un presidente
verde di stampo pragmatico
e governativo.
Tra le principali città verdi
d’Europa c’è Vienna dove gli
ecologisti sono al governo. E
non è quindi un caso se la qualità
della vita in città sia le più alte.
Più della metà del territorio urbano
è costituito da aree verdi.
UN PROGETTO del tutto innovativo
è quello che potrebbe
unire fra qualche anno Vienna e
Bratislava con la prima autostrada
verde d’Europa. Il progetto
prevede la realizzazione di
9 stazioni di ricarica, normali e
rapide, per le auto elettriche
lungo un percorso autostradale
di 79 chilometri tra le due capitali
europee.
Gli ecologisti iniziano ad avere
un’influenza diretta nelle scelte
governative anche nell’inso -
spettabile Svizzera . Qui, il Consiglio
nazionale, la Camera bassa
dello stato federale, è presieduta
dallo scorso novembre da
un’ecologista dalla carriera lunga
e brillante, Maya Graf che nel
1988 è la più giovane rappresentante
nel consiglio comunale di
Sissach. Viene eletta nel 2001
nel Consiglio nazionale dove
presiede il gruppo dei Verdi ma
il suo successo più importante è
del 2005 quando sottopone al
voto popolare il divieto, per l’agricoltura
svizzera, di utilizzare
organismi geneticamente modificati.
Vince
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