il magistrato siciliano scioglie la riserva per la candidatura a Palazzo Chigi e presenta la sua lista "Rivoluzione civile". Poi attacca Bersani e l'ex procuratore nazionale antimafia: "Nel maggio del 2012 voleva dare un premio a Berlusconi per meriti nella lotta alla criminalità". E a Grillo dice: "Porte aperte"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 dicembre 2012http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/29/elezioni-2013-ingroia-mi-candido-come-premier-per-rivoluzione-civile/457505/
Il magistrato, in aspettativa confermata dal Csm dal 19 dicembre, si è detto sicuro di “conquistare Palazzo Chigi con milioni di consensi perché vogliamo fare una rivoluzione pacifica dei cittadini, una rivoluzione civile”. “Da magistrato non avrei mai creduto di dovermi ritrovare qui per continuare la mia battaglia per la giustizia e la legalità in un ruolo diverso – ha spiegato Ingroia davanti a una platea che vedeva assenti i leader di Prc, Idv, Pdci sostenitori comunque dell’iniziativa politica – Quando giurai la mia fedeltà alla Costituzione pensavo di doverla servire solo nelle aule di giustizia. Ma non siamo in un Paese normale e in una situazione normale. Siamo in una emergenza democratica dovuta allo strapotere della criminalità organizzata e all’inadeguatezza della politica. E allora, come ho detto, io ci sto“.
Secondo Ingroia “è venuto il momento della responsabilità istituzionale e politica. Alla società civile e alla buona politica dico ‘grazie’ perché hanno fatto un passo avanti”. Il magistrato ha poi presentato il suo simbolo, un tondo arancione che sfuma verso il basso per lasciare il posto alla scritta “Rivoluzione civile. Ingroia” sotto cui si stagliano delle silhouette rosse di persone in piedi. “Ringrazio i partiti che hanno fatto un passo indietro e non hanno presentato il loro simbolo”, ha detto il pm, arrivato in conferenza stampa accompagnato dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dal primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris. Nella lista, ha annunciato, saranno candidati Franco La Torre, figlio di Pio, Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, Gabriella Stramaccioni coordinatrice di Libera.
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