giovedì 27 dicembre 2012
Roma favori agli speculatori nuovo stadio e 70 mila alloggi
2013, i re del mattone
brindano a champagne
OLTRE ALLE PISTE DI ATTERRAGGIO IL MENU DEL BANCHETTO
SI COMPONE DEI LAVORI PER IL NUOVO STADIO E 70 MILA ALLOGGI
FAVORE ELETTORALE
Le migliaia di nuove case sono una specie di risarcimento di
fine legislatura del sindaco Alemanno a favore dei costruttori
per le molte promesse non mantenute in ambito edilizio
TAPPETO VERDE
Per il “nuovo” Olimpico della Roma c’è in pista l’astro
nascente, Parnasi, già preso di mira dal Messaggero
per l’affare della sede provinciale all’Eur.
di Daniele Martini
Il 2012 è stato micragnoso
come non mai,
ma il 2013 si apre all’insegna
della ritrovata
fiducia per i costruttori romani.
Nel giro di pochi giorni
l’umore nero che deprimeva
quasi tutti è parzialmente
virato verso il rosa per effetto
di tre fatti destinati a segnare
nel bene e nel male il futuro
della Capitale. Il primo fatto
è il raddoppio dell’aeroporto
di Fiumicino (articolo a fianco),
il secondo è la promessa
preparata dalla giunta in scadenza
del sindaco Gianni Alemanno
e condensata in 64 delibere urbanistiche
per costruire nei prossimi
anni la bellezza di quasi 70 mila
nuovi alloggi.
IL TERZO fatto che dispone i costruttori
ad una speranzosa attesa è
la costruzione del nuovo stadio della
Roma. Si tratta di affari assai diversi
tra loro. L’edificazione di decine
di migliaia di nuovi alloggi, per
esempio, ha un forte sapore elettorale,
come una specie di risarcimento
in articulo mortis del primo
cittadino a favore dei costruttori per
le molte promesse non mantenute
in ambito edilizio. Agli occhi dei
padroni del mattone il duo Alemanno
sindaco-Renata Polverini presidente
di Regione, ha più sfatto che
fatto. I casi sono tanti: la soppressione
delle tre gare per il raddoppio
della ferrovia Roma-Viterbo, la
sforbiciata all’“appaltone” per la
manutenzione stradale, l’annulla -
mento della gara per il parcheggio
del Pincio, i ritardi della metro
C-tratta T da San Giovanni al Colosseo
(Caltagirone-Vianini, Astaldi
e Cooperativa muratori e braccianti
di Carpi).
La colata di cemento di Alemanno
riguarda una miriade di aree e interessa
molti soggetti, grandi e piccoli,
dall’Atac, l’azienda comunale
dei trasporti, che con le superfici
delle 15 rimesse situate in zone centrali
della città spererebbe di rinsanguare
un po’ il bilancio ai quasi 2
milioni di metri cubi alla Romanina
del costruttore-immobiliarista Sergio
Scarpellini, proprietario di palazzi
che ospitano uffici di Camera,
Senato, Tar e Authority delle comunicazioni,
dai 334 proprietari
agricoli non compresi nel piano regolatore
ai parcheggi dei mercati
rionali Pinciano, Trieste e Metronio
a San Giovanni affidati alla Cam. In
pratica Alemanno chiama in extremis
i costruttori romani alla edificazione
di una città nuova di zecca,
spezzettata tra centro e periferie
e che sarebbe tirata su nonostante
non ci sia affatto bisogno di nuove
residenze perché la Capitale casomai
soffre per il problema opposto,
e cioè un enorme fardello di invenduto.
Come dimostra uno studio
del sindacato Cgil delle costruzioni
ci sono più di 250 mila appartamenti
che nessuno vuole, o meglio, che
nessuno è in grado di comprare,
compresi alloggi di un certo
pregio come quelli del parco
Leonardo tra l’Eur e l’aero -
porto.
Lo stadio della Roma è affare
diverso. Proprio negli ultimi
giorni si sono create le premesse
perché dopo un lungo
prologo di chiacchiere tocchi
al cemento e ai tondini di ferro.
Nella sua visita prenatalizia
romana, il nuovo proprietario
della squadra, l’americano
James Pallotta, ha
fatto capire di aver preso una
decisione per quanto riguarda
il luogo che dovrebbe ospitare
l’impianto. Non c’è ancora
niente di ufficiale, ma la scelta
sembra indirizzata sull’ippodromo
Snai di Tor di Valle, mentre sarebbero
scartate le ipotesi dell’area Eni
a Testaccio e quella di Tor Vergata
in mano a diversi immobiliaristi. La
superficie di Tor di Valle è nelle disponibilità
dei Parnasi, famiglia destinata
a scalare molte posizioni
verso la vetta dei costruttori nel caso
in cui l’affare andasse effettivamente
in porto.
IL GIOVANE Parnasi, Luca, è la promessa
mattonara del momento con
le radici piantate attraverso Parsitalia
in quel bendiddio immobiliare
che fu la Sogene di Michele Sindona.
Nel settembre 2010 ha sposato,
ovviamente “in gran segreto”, com’è
d’obbligo a quei livelli, Christiane
Filangieri, terza classificata a
Miss Italia, attrice della serie tv “Ho
sposato uno sbirro”. Per via dell’af -
fare da 263 milioni di euro della sede
della Provincia da spostare nella
nuovissima torre dell’Eur, nei mesi
passati il giovane Luca è stato cannoneggiato
a lungo dal Messaggero,
giornale di cui è editore un altro
costruttore di rango, Francesco
Gaetano Caltagirone. L’idea era stata
elaborata d’intesa con Nicola
Zingaretti, ex presidente provinciale
e ora candidato Pd alla Regione
Lazio. Parnasi ha molti programmi
in pista, tra cui il terzo polo commerciale
a Pescaccio, tra la Pisana e
Malagrotta, un insediamento enorme
(250 mila metri quadrati), di cui
la mastodontica terza Ikea romana
occuperebbe meno di un quinto. Il fatto quotidiano 27 dicembre 2012
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