L'emergenza http://www.paesesera.it/Cronaca/Ama-aveva-risorse-ma-ha-fallito-Rifiuti-nuovo-dossier-in-Procura
Nessuno degli obbiettivi posti all'interno del Piano
industriale 2009 è stato raggiunto. E' la denuncia del consigliere
capitolino De Luca (Pd) che sarà depositata alla Procura della
Repubblica. Oltre 20 milioni erano stati previsti per la realizzazione
della discarica, mai costruita e che avrebbe mandato in pensione
Malagrotta già nel 2010 DI V. MORENO
ALEMANNO "Proroga di Malagrotta anche per pochi mesi"
GOVERNO Clini: "Rifiuti all'estero messaggio negativo"
RIFIUTI ALL'ESTERO Senatori Pd a Clini "Fermi il progetto insensato"
DIFFERENZIATA "Nessun progetto", a rischio 52 milioni DI V. MORENO
Alemanno: "No a discarica dentro Roma" Provincia: "Le mappe ci sono"
L'INTERVISTA/PECORELLA "Né condizioni e tempi per l'Ortaccio"
L'INCHIESTA Malagrotta, “Così ci siamo ammalati” DI E. F.
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L'INTERVISTA/PECORELLA "Né condizioni e tempi per l'Ortaccio"
L'INCHIESTA Malagrotta, “Così ci siamo ammalati” DI E. F.
“Benché Ama disponesse delle
risorse”, nessuno degli obbiettivi posti all'interno del Piano
industriale 2009 “è stato raggiunto”. Questo il contenuto del dossier
redatto da Athos De Luca, consigliere capitolino Pd e vicepresidente
della commissione Ambiente, pronto ad essere inviato alla Procura della
Repubblica. “La domanda alla quale il sindaco e Ama non sono in grado di
rispondere, è per quale ragione non si sia attuato il Piano industriale
del 2009 – dice De Luca - Escludendo la mancanza di risorse, resta
l’incapacità e la volontà di creare l’emergenza rifiuti, per favorire la
scelta dell’incenerimento. L’interesse a non trattare i rifiuti per
portare l’indifferenziata a Malagrotta ad un costo inferiore,
risparmiando 15 milioni nel solo 2012”.
IL PIANO INDUSTRIALE 2009-2013 – Gli
obbiettivi principali che Ama si era posta, e che sono all'interno del
Piano industriale, sono quattro: raggiungere il 35% di differenziata
(con un incremento in 5 anni del 15%), realizzare un impianto di
pretrattamento dei rifiuti di 400 mila tonnellate, potenziare gli
impianti esistenti, individuare entro il 2010 una nuova discarica di
proprietà di Ama. È tutto messo nero su bianco. Con una previsione di
investimenti di 748 milioni di euro, 505 milioni solo per
l'impiantistica. Oltre 20 milioni erano stati previsti per la
realizzazione della discarica, mai costruita, e che avrebbe dovuto
mandare in pensione Malagrotta già nel lontano 2010. Ma che ne è stato
di questo piano e di questi fondi?
IL FALLIMENTO DI AMA –
Questa inadempienza della municipalizzata, ha dunque spinto il
consigliere capitolino De Luca, a predisporre un dossier da inviare alla
Procura della Repubblica, che “accertarti i reali motivi di questa
colposa e (o) dolosa mancanza da parte del Campidoglio e di Ama, che ha
comportato e comporterà gravissime conseguenze ai danni dell’erario, dei
cittadini e dell’ambiente”. “La differenziata è aumentata di soli 6
punti in 5 anni, dal 19 al 25%, e gli impianti di trattamento non sono
stati potenziati – continua De Luca - Non è stato neppure presentato un
progetto alla Regione per accedere ai 52 milioni stanziati per la
differenziata e si sono impiegati cinque anni per scoprire che il così
detto sistema duale era un totale fallimento”. Una situazione che
colpisce, soprattutto perchè, negli ultimi mesi lo stesso presidente
Piergiorgio Benvenuti parla di una grande “rivoluzione per Roma”,
riferendosi alla differenziata da poco partita nel IV municipio. Anche
questa formulata in emergenza e che, a detta dei residenti, stenta a
decollare.
RIFIUTI ALL'ESTERO – Il
sindaco Alemanno, nelle dichiarazioni degli ultimi giorni, continua a
sostenere con forza che “Roma non è in emergenza”. Eppure, i rifiuti
andranno all'estero a partire da gennaio 2013, Malagrotta sarà
ulteriormente prorogata e il commissariamento sulla gestione dei rifiuti
capitolini potrebbe essere prolungata. Ma se il Piano industriale fosse
stato eseguito, avremmo potuto evitare il “collasso”? “La realizzazione
di questi obbiettivi, avrebbe assicurato il trattamento di tutti i
rifiuti – continua De Luca - evitando il trasferimento all’estero al
costo di 180 euro a tonnellata, che comporterà un ulteriore aumento
della Tari per i cittadini romani, che già oggi è la più alta d’Italia
con Napoli”.
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