La commissione attività produttive chiede un ulteriore confronto prima di varare la delibera
Terme, l’addio difficile
La Provincia vuole cedere le quote, ma prima l’audizione del liquidatore
PRIMA che la Provincia
dismetta le sue quote nella
società Terme di Fogliano
ci vorrà un altro passaggio
in Commissione
Attività
pr odu ttive.
Nella prossima
riunione
sarà sentito
in audizione
il liquidatore,
S a l v a t o r e
D’Amico, su
richiesta spec
i f i c a d i
com missa ri,
formulata nel
corso dell’ul -
tima riunione
che si è tenuta
mercoledì
in Provincia.
L’ente, come
si sa, ha già
pronta la delibera
che lo
porterà ad
a bb an do na re
l a s o c i e t à
Terme di Fogliano
spa, liberando
le
quote che
aveva acquistato
all’ini -
zio dell’atti -
vità quando il
progetto per
la realizzazione di un polo
termale sembrava una
realtà a portata di mano.
Nella delibera si annuncia
dunque la cessione del
pacchetto del 14,58% delle
azioni al Comune di
Latina, che detiene il resto,
ossia l’ 85, 42% ,
operazione con la quale la
Provincia cede al Comune
di Latina 168.247 azioni
posto che ciascuna azione
ha un valore di 0.52 euro
(vale a dire le vecchie mille
lire). Il valore complesnico
che più di tutti può
spiegare tecnicamente cosa
succederà dopo la cessione,
ossia il liquidatore.
Cosa resta intanto del «sogno
delle Terme». Nulla.
Come vyoto è il capitolo
del patrimonio, eccezion
fatta per i 70 ettari a Capoportiere,
terreno che, però,
è stato pignorato dalla società
Condotte per l’Ac -
qua di Roma a fronte di un
credito di oltre 4,5 milioni
di euro maturato in seguito
alla escavazione di due
nuovi pozzi di captazione
delle acque salso-bromoiodiche
di cui il sottosuolo
di Fogliano è ricco. La
società Condotte va pagata
al massimo entro i prossimi
due anni; dopo i terreni
delle terme potrebbero andare
all’asta per recuperare
i soldi del credito riconosciuto
a Condotte. E chi
compra potrà inventarsi un
altro progetto per quella
fetta di territorio. Dunque
con questa cessione di
quote intanto la Provincia
si tira fuori da un groviglio
burocratico ed economico
niente male. In più sta alla
larga dal futuro disastroso
della vendita all’asta. E
inoltre rinuncia per sempre
alla possibilità di realizzare
le terme in
quell’angolo di territorio.
G. D. M.http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4da0beeca/pag07latina.pdf
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