Commissariamento di tutte le procedure di autorizzazione bloccate alla Regione Lazio entro la fine dell'anno e nomine ad acta per intervenire con poteri ordinari sulla gestione dell'intero ciclo dei rifiuti
Commissariamento
di tutte le procedure di autorizzazione bloccate alla Regione Lazio
entro la fine dell'anno, cioè alla scadenza del mandato del prefetto, e
nomine ad acta per intervenire con poteri ordinari sulla gestione
dell'intero ciclo dei rifiuti «subentrando alle amministrazioni che non
fanno quello che devono». Il ministro all'Ambiente Corrado Clini, ospite
al Salone del libro al Palazzo dei Congressi dell'Eur, interpellato sul
nodo rifiuti di Roma è tornato a bocciare l'intera gestione del ciclo
di smaltimento nonché della successiva fase emergenziale, annunciando
però una svolta alla fine dell'anno, quando si concluderà l'incarico del
prefetto Sottile, nei fatti non aderente con la linea sostenuta nei
giorni scorsi da Alemanno, che aveva chiesto di «estendere i poteri del
commissario non solo all'individuazione del sito provvisorio (che per
Sottile resta Monti dell'Ortaccio, ndr) ma anche di quello definitivo».
Intenzione del ministro, crisi di governo permettendo, è intervenire con
più incarichi mirati partendo da un piano operativo che «spero possa
evitare di aprire una nuova discarica». Ha spiegato Clini, tra gli altri
ai residenti della Valle Galeria che non hanno mancato il dibattito,
che «ora dobbiamo commissariare tutte le procedure per le autorizzazioni
degli impianti che sono bloccati nella Regione Lazio, di cui abbiamo
finalmente la lista, e senza bisogno di fare commissari straordinari ma
applicando la legge ordinaria e nominando dei commissari ad acta ritengo
di chiudere tutte le procedure di autorizzazione di modo che la
frazione umida dei rifiuti di Roma, il 30%, venga separata e trattata
fuori». Poi, sul fronte differenziata, puntare sulla «partecipazione
diretta delle filiere di recupero perché il ciclo dei rifiuti di Roma
diventi un progetto industriale»: il recente accordo firmato col Conai,
dice, «non basta, stiamo lavorando perché diventi più attivo». Così, con
la «realistica prospettiva» che la differenziata diventi una risorsa,
«si potrebbe anche fare a meno di questo secondo stramaledetto buco». In
sintesi «noi alla fine dell'anno, quando finisce il ruolo del
commissario, subentriamo con poteri ordinari e con commissari ad acta».
Una notizia positiva, la fine della logica dell'emergenza, per il
residenti della Valle Galeria, da mesi in lotta contro l'ultimazione del
sito di Monti dell'Ortaccio: «Il conferimento in discarica del "tal
quale" - ha ripercorso Clini le tappe degli ultimi mesi - che per Roma è
anche la causa della procedura di infrazione europea, è continuata ad
avvenire perché sono state rallentate, per non dire bloccate, le
procedure di autorizzazione degli impianti per il trattamento della
frazione umida». Da chi?, lo incalzano pubblico e giornalisti: «Da chi
ha la responsabilità dell'autorizzazione». Col nuovo anno si riparte da
qui.
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Erica Dellapasqua
11/12/2012
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