venerdì 14 dicembre 2012
Condono edilizio per il post sisma, insorgono gli ambientalisti
Un emendamento al ddl Stabilità propone di riaprire i termini della sanatoria edilizia del 2003, Legambiente: 17 tentativi dal 2010 di Paola Mammarella 13/12/2012 - Riaprire i termini del condono edilizio del 2003. E' il contenuto di un emendamento al disegno di legge stabilità presentato dal senatore PdL Carlo Giovanardi, che ha giustificato la sua iniziativa con il reperimento di fondi per la ricostruzione dell’Emilia Romagna. Secondo Giovanardi, dalle sanatorie edilizie si potrebbero ricavare circa 3 miliardi di euro. Le risorse verrebbero devolute alle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna e della Lombardia, superando “i farraginosi adempimenti burocratici che rendono problematica la ricostruzione e rischiano di affossare una economia locale che produceva quasi il 2% del Pil italiano”. Come già accaduto in casi analoghi, la proposta ha inevitabilmente sollevato un’ondata di polemiche da parte di altri parlamentari e delle associazioni ambientaliste. Per il deputato del Pd e ambientalista Ermete Realacci, il tentativo del PdL di riaprire i termini del condono è “senza vergogna”. “L’emendamento di Giovanardi - ha dichiarato Realacci - riprende fedelmente i contenuti pro sanatoria edilizia del ddl presentato lo scorso ottobre dal parlamentare PdL Nitto Palma” (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2012/10/normativa/condono-edilizio-la-maggioranza-riprova-a-riaprire-i-termini_30041_15.html). Realacci ha inoltre sottolineato che “il testo Giovanardi estende la possibilità di condono anche alle violazioni dei beni ambientali e paesaggistici. Un favore all’illegalità e all’ecomafia”. A giudicare l’emendamento “ridicolo quanto preoccupante” in un contesto che paga ogni anno un pesante tributo in termini di dissesto idrogeologico, ci pensa invece Legambiente. Il presidente dell’associazione, Vittorio Cogliati Dezza ha ricordato come, a partire dal 2010, la proposta di integrazione al ddl stabilità rappresenti il diciassettesimo tentativo di riapertura dei termini per la presentazione delle domande di sanatoria degli abusi edilizi. Critiche alle quali, come si apprende da fonti di agenzia, i senatori PdL eletti in Campania avrebbero risposto lamentando una sorta di disparità di trattamento. A loro avviso gli esponenti del mondo ambientalista non avrebbero opposto resistenza all’articolo 3 del DL 74/2012, che per consentire il superamento delle difficoltà post sisma in Emilia Romagna ammetterebbe “la ricostruzione di immobili abusivi con contributi pubblici'”. Allo stesso tempo, i senatori sottolineano che durante la conversione in legge del DL 174/2012, contenente misure a sostegno della ricostruzione in Emilia Romagna, non sarebbe stata chiesta l’abrogazione della sanatoria precedentemente introdotta. A parte l’acceso confronto sul tema, non è detto che ci sia effettivamente il tempo per discutere le proposte emendative al ddl stabilità. Data la crisi di Governo in atto, l’approvazione del disegno di legge dovrebbe avvenire al massimo entro il 21 dicembre, in modo da consentire lo scioglimento delle Camere prima di Natale. Meno di due settimane potrebbero quindi non essere sufficienti alla valutazione degli oltre millecinquecento emendamenti presentati. (riproduzione riservata)
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