mercoledì 5 dicembre 2012
concessioni balneari proroga 5 anni, ci costerà 1 miliardo € governo si piega alle lobby
Emendamenti
elettorali, il governo
si piega alle lobby
DALLE CONCESSIONI BALNEARI
ALLA VENDITA DELLE CASE DEGLI ENTI LA BEFFA
La proroga di 5 anni
per i gestori delle
spiagge potrebbe
costarci fino a un
miliardo di multa
da parte dell’E u ro p a di Marco Palombi
Alla fine Mario Monti si è ritirato in buon ordine dimostrando
ancora una volta che non controlla più la sua
maggioranza. Ci si riferisce alla questione delle concessioni
sulle spiagge, ovvero quella sorta di affitto che paghi chiunque
abbia uno stabilimento o un’attività commerciale in riva al
mare. Il Senato ha ceduto alla pressione della lobby dei “bal -
neari” – 30mila imprese, 600mila occupati, indotto compreso,
miliardi di fatturato a fronte di canoni spesso ridicoli – pro -
rogando le attuali concessioni di cinque anni, dal 2015 al 2020
(la minaccia, all’inizio, era di allungarle fino al 2045, l’unica
soluzione che piaceva agli imprenditori del settore). Il governo
s’era dichiarato contrario soprattutto perché questa disposizione
viola la direttiva Bolkenste in , che prevede la messa a gara
dei servizi su suolo pubblico appunto entro il 2015. Stavolta,
però, la formula rituale “ce lo chiede l’Europa” non è bastata:
l’esecutivo non ha avuto il coraggio di rovesciare il voto bipartisan
della commissione Industria di palazzo Madama nel
maxiemendamento al decreto
Sviluppo su cui stamattina
verrà votata la fiducia.
La proroga è rimasta
al suo posto, nonostante le
parole rivolte dal ministro
Passera all’aula del Senato:
“Mi corre l’obbligo di segnalare
il rischio di non
trovarsi in linea con le normative
europee in termini
di concessioni”. Niente da
fare, i senatori – special -
mente quelli del Pdl - hanno
chiarito all’ex banchiere
e ai suoi colleghi che, se si
azzardavano a toccare la proroga sulle concessioni, il tempo dei
tecnici al governo sarebbe finito all’istante. Non è servita a
niente nemmeno la relazione tecnica arrivata dalla Ragioneria
generale dello Stato (Rgs). “L’ulteriore estensione temporale
delle concessioni – vi si legge - risulta verosimilmente passibile
di essere oggetto di una nuova procedura d'infrazione” eu -
ropea e la condanna - certa visto che già ce n’è una sospesa -
sarebbe amarissima: “Il pagamento di una somma compresa
tra euro 10.880 e 652.800 euro al giorno per ogni giorno di
ritardo successivo alla pronuncia del Tribunale di prima istanza
della Corte di Giustizia Ue” più una multa forfettaria di 8,85
milioni di euro. Se, per dire, la multa fosse di “soli” 100mila
euro al giorno per cinque anni, la proroga del Senato ci costerebbe
190 milioni, se la pena fosse il massimo consentito,
invece, il conto supererebbe di parecchio il miliardo. Niente
paura, rispondono i senatori, basta “fare una nuova trattativa
in Europa”. Come che sia, le imprese del settore balneare hanno
vinto, mentre gli affittuari delle case degli enti previdenziali
(pubblici e privati) no: un emendamento approvato in commissione
prevedeva la vendita degli appartamenti agli inquilini
a prezzi agevolati, il governo aveva detto sì, ma poi s’è scoperto
che non c’era copertura finanziaria. Succede così coi rilievi
della Rgs: a volte si devono rispettare, altre no. Il fatto quotidiano 6 dicembre 2012
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