sabato 1 dicembre 2012
anche il giornale dell'udc a favore dell'inquinamento dell'Ilva di Taranto
Le penne al servizio dell’azienda
NELLE CARTE DELL’INCHIESTA GIORNALISTI E DIRETTORI COMPIACENTI
VICINI ALLA FONTE
Il rapporto
dell’addetto alle
relazioni esterne
dell’azienda, Archinà,
con le testate locali
Interviene l’O rd i n e di Sandra Amurri
inviata a Taranto
Per raggiungere i suoi
obiettivi, l'addetto alle relazioni
esterne del gruppo Ilva,
Girolamo Archinà, veniva
supportato da due direttori di
quotidiani locali, Pietrangelo
Putzolu, responsabile della
sede tarantina del Nuovo Quotidiano
di Puglia” che fa capo
alla Caltagirone Editore spa,
presidente Azzurra Caltagirone,
moglie di Casini e “Michele
Mascellaro, direttore di
Taranto Sera” scrive nell'ordinanza
la gip Patrizia Todisco.
MA NON È TUTTO: il dottor
Archinà, arrestato nell'ambito
dell'inchiesta “ambiente svenduto”
per una mazzetta di 10
mila euro che sarebbe stata
corrisposta all’ex consulente
della procura Lorenzo Liberti
(finito ai domiciliari), incaricato
di redigere una perizia
sull'Ilva, sarebbe il titolare della
rubrica sul Nuovo Quotidiano
di Puglia firmata Angelo Battista,
indicato come esperto
delle tematiche ambientali. Il
24 agosto del 2010 ha scritto
l'articolo “L'allarme berillio e i
fondi per la bonifica” che
smontava l'allarme seguito al
rilevamento dell'Arpa nel
quartiere Tamburi del berillio,
sostanza cancerogena causa
della berilliosi cronica (malattia
polmonare), affermando
che si trattava di una bufala
per ottenere finanziamenti
pubblici per la bonifica. Il
Gruppo Riva, in fondo, come
emerge dalle intercettazioni,
lo pagava anche per convincere
gli amministratori a giungere
a più miti consigli, per
oliare le penne, per pilotare
l'informazione televisiva e
usare le maniere forti con chi
aveva l'ardire di fare semplicemente
il suo dovere: porre
domande al suo padrone.
Esattamente come accadde in
occasione della presentazione
alla stampa del “rapporto Sicurezza
ed Ambiente
2009”
quando, il solo
giornalista tra
tutti i presenti, il
collega Luigi
Abate di Blu star
tv si permise di
rivolgere al patron
dell'Ilva,
Emilio Riva, la
seguente domanda:
“Inge -
gnere qui è stata
descritta una
realtà paradisiaca,
ma non sembra proprio
così visti i tanti morti di tumori
che ci sono a Taranto”.
Riva: “Vede, il dibattito sui tumori
è una sua opinione. È
completamente inventata”
Abate: “Allora sono false le
voci di decessi per tumore, ce
le siamo inventate?” Riva: “Ve
le siete inventate”. Pronto l'intervento
del dottor Archinà
che alla stregua di un esperto
buttafuori, strattona il collega
e gli strappa il microfono dalle
mani. “Filma, filma tutto” gri -
da Abate al suo collega con la
telecamera in spalla “mi dia il
microfono subito” e quando
riesce a riaverlo, Archinà si
mette tra lui e Riva con fare da
guappo mentre Abate conclude:
“Civilmente ho detto che a
Taranto ci sono morti per tumori,
sto parlando democraticamente”.
Ora, grazie all'in -
chiesta “Ambiente svenduto”,
abbiamo appreso che i giornalisti
graditi ad Archinà dovevano
essere di ben altra stoffa,
come quella di Gaspare
Cardamone, editore della tv
tarantina Studio 100 e del direttore
delle news Walter Baldacconi.
Archinà, intercettato
al telefono, racconta a Michele
Mascellaro, direttore di Taranto
Sera, che il responsabile comunicazione
dell'Ilva, Alberto
Cattaneo, è rimasto “impres -
sionato dal fare estorsivo di
Cardamone finalizzato a ricevere
congrue somme di denaro
da parte dell'Ilva come contropartita
a una linea editoriale
favorevole”. Che sarebbe
consistita nel mandare in onda
spot, come escamotage per
mascherare “la dazione di denaro
da parte dell'Ilva al gruppo
di Cardamone”. A riprova
del fatto che l'Ilva non è un
ente caritatevole quando finanzia
una campagna elettorale
o una televisione.
È DI IERI la notizia che l''Ordine
dei giornalisti della Puglia
ha convocato i giornalisti,
che non risultano al momento
indagati, affinché forniscano
la loro versione dei fatti. Mentre
a dare conto dei loro nomi
e dei fatti è stato solo il giornale
on line di Taranto Inchiostro
verde, il sito dalla parte della
salute e dell'ambiente, fondato
e diretto dalla collega
Alessandra Congedo. Che abbia
prevalso la consolidata regola
del cane non morde cane
quando a essere adulato è il
dio potere? Il fatto quotidiano 1 dicembre 2012
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