giovedì 26 luglio 2012
la guerra dell'acqua tra Dondi e Acqualatina: ci rimettono i cittadini di Sezze
Sezze, il contenzioso tra la Dondi ed Acqualatina al centro delle riflessioni politiche
La «guerra» dell’acqua
Rinascita Civile solidarizza con i cittadini costretti a subire i disagi
SE gli amministratori locali
sembrano non avere più argomenti
sull’acqua, dopo l’esito
del Lodo parziale, sull’argo -
mento ritorna la cosiddetta società
civile che esprime la sua
solidarietà ai cittadini del Comune
di Sezze, ma questa volta
l’associazione Rinascita Civile,
lo fa proprio «per denunciare
ciò che stanno subendo a
causa della vicenda tristemente
nota, che vede in guerra i
due gestori della rete idrica - le
società Acqualatina e Dondi».
In cui la prima rivendica il
pagamento di un debito che la
seconda, concessionaria del
servizio idrico a Sezze, avrebbe
maturato per la fornitura di
acqua dall’impianto delle Sardellane,
gestito direttamente
da Acqualatina.
«Ma tra i due litiganti - sottolinea
il movimento civico - il
terzo ci rimette, in tutto e per
tutto, giacché sono i cittadini a
pagarne le conseguenze sulla
propria pelle. Il debito della
Dondi non sarebbe stato pagato
e quindi, per tutta risposta,
Acqualatina decide di ridurre
il flusso idrico dell’acqua al
Comune di Sezze».
I fatti -per RinascitaCivile -
dimostrano ancora una volta
come l’acqua sia trattata come
una merce qualsiasi, e che i
soggetti privati ai quali è affidata
la gestione delle reti idriche
«possono chiudere i rubinetti
come e quando vogliono,
lasciando la popolazione in
una condizione di grave disagio,
con implicazioni anche a
livello sanitario».
Così il movimento ricorda come
i gestori dell’acqua abbiano
messo letteralmente in ginocchio
un’intera comunità
facendo prevalere gli interessi
privati sull’interesse pubblio-
Le fonti delle Sardellane a Sezze
E SUL LODO PARZIALE PARLA IL MLIS
«L’ente rischia
il dissesto»
La sede della Dondi spa
«UN contratto-capestro
dalla validità trentennale,
che esporrà l'ente comunale
al dissesto finanziario» è
il rapporto che lega la Dondi
spa ed il Comune di
Sezze, lo ricorda il Movimento
Libero di Iniziativa
Sociale che spiega come
«nonostante le enormi responsabilità
attuali e pregresse,
gli
a mm in is tr atori
setini ancora
scherzano
col fuoco.
Ma soprattutto
continuano
a prendere in
giro gli utenti
del disservizio
idrico-fognario
». La
querelle sul lodo arbitrale -
spiegano -dal quale l'amministrazione
vorrebbe
svincolarsi, è risibile. «Chi
Sonnino, richiesta di chiarimenti sui fondi destinati alla crescita
Spesa pubblica fuori controllo
L’accusa dell’ex consigliere di minoranza Del Monte
Una clausola
frutto del contratto
aggiuntivo
LA CONVENZIONE
SEZZE
Il futuro
dei rifiuti,
a convegno
«RIFIUTI. Quale futuro?
» E’ il titolo del convegno
sulla «gestione
del ciclo dei rifiuti: dal
Piano Regionale alle
realtà locali» che la Legautonomie
Lazio, ha
promosso nel Comune
di Sezze e l’amministra -
zione Provinciale di Latina
per domani alle 27
luglio e che si svolgerà
nella sala polifunzionale
delle “Colonne di Tito”
in via Roma).
All’iniziativa parteciperanno
il sindaco Andrea
Campoli, l'assessore
all'Ambiente ed alla
Qualità della vita della
Provincia di Latina, Gerardo
Stefanelli, il presidente
della società SPL
di Sezze, Vincenzo Rosella,
ed il presidente di
Legautonomie Lazio,
Bruno Manzi.
L’invito è rivolto
all’intera cittadinanza
chiamata a prendere atto
di quanto a livello
provinciale e regionale,
in questi giorni sta accadendo.
A Sezze, il servizio di
raccolta dei rifiuti è attualmente
svolto dalla
società a totale capitale
pubblico, il cui socio di
maggioranza è proprio
il Comune, questione
che, nei prossimi mesi
dovrà essere risolta,
stante l’imminente necessità
legislativa che
impone l’a ffi dam en to
attraverso gare pubbliche.
lo ha inserito e chi lo ha
fatto inserire, tramite un
atto aggiuntivo alla convenzione
con la spa, era
ben consapevole
di cosa si
stava determ
i n a n d o :
Sezze veniva
condotta in
un vicolo ciec
o , s e n z a
uscite». Sottolineano
ricordando
come
si trattò di
un atto politico, «non a
caso redatto da un legale di
area: l'ex senatore del PCI
Franco Luberti, che costò
al Comune decine e decine
di milioni di vecchie lire.
Inutile aggiungere, perché
ormai è sottinteso, che chi
andò a denunciare e a tentare
di contrastare l'operazione,
nel silenzio connivente
di tutta la classe politica
setina, fu la destra
sociale locale, che naturalmente
non solo non fu
ascoltata, ma come al solito
fu osteggiata ed accusata di
" sfascismo" » .
Il meccanismo - sottolineano
- ha stritolato gli
utenti di Sezze e sta mettendo
fortemente a rischio
le casse comunali mentre i
responsabili dei fatti oggi
Necessario
combattere
l’evasione
LA PROPOSTA
co.
Fatto che per l’associazione ha
costretto il sindaco a chiedere
l’intervento della Protezione
fanno orecchie da mercante:
«come se si fossero trovati
a passare per caso nel
palazzo comunale e fossero
stati altri a mettere su, questa
impalcatura costosissima
ma traballante. Così -
concludono -i soliti noti
continuano a recitare a soggetto
».
Civile, per tamponato l’emer -
genza con 13 autobotti. Mentre
il Prefetto di Latina, «sino
ad allora inascoltato nonostante
i suoi appelli a non
ridurre la fornitura dell’acqua
- sottolineano - è stato costretto
ad intervenire con un’ordi -
nanza, imponendo stavolta il
ripristino del flusso idrico almeno
nelle case di riposo degli
anziani».
Bollato come uno strapotere
vergognoso, quello dei privati,
dimostrerebbe ancora di più
come «il problema della gestione
dell’acqua sia di vitale
importanza e debba essere risolto
a garanzia dei diritti fondamentali
di ogni essere umano.
La volontà popolare si è
già espressa attraverso il voto
referendario ed è tempo che si
dia attuazione a tale scelta. Ci
chiediamo chi pagherà le conseguenze
e i danni di questa
situazione - concludono - e
come sia possibile che un privato
si reputi legittimato a tenere
sotto scacco un’intera popolazione,
senza per questo
essere richiamato alle gravi
responsabilità che tale atteggiamento
comporta». Latina Oggi 26 luglio 2012
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