Giovedì prossimo nuovo sopralluogo dell’Istituto di Vulcanologia, oggi il «caso» in Commissione
Scavi a Montello, primo step
Ieri la consegna dei lavori per la ricerca dei fusti tossici nel vecchio sito S0
E’ cominciato ieri l’iter
non breve ma forse definitivo
per la ricerca dei fusti
tossici interrati nel più vecchio
sito della discarica di
Borgo Montello. Il Comune
ha, infatti, consegnato i
lavori per l’al le st im en to
dei cantieri del sito nel
quale verranno effettuati
gli scavi, passaggio preliminare
indispensabile a dividere
in tre aree l’intera
zona, in ognuna andrà una
tipologia di materiale di
riporto, compreso il deposito
per i fusti veri e propri
che dovranno poi essere
inviati in un impianto di
stoccaggio specializzato. I
lavori di allestimento, a cura
della società Poseidon
che ha vinto l’appalto, andranno
avanti per due settimane
e nello specifico verranno
realizzate le piattaforme
di supporto agli
scavi che cominceranno il
prossimo 11 agosto
E’ sarà quella in fondo la
data-verità perché finora ci
sono solo tracce indicative
della presenza di masse
ferrose anomale, rilevate
dall’Enea e dall’Arpa, nonché
le dichiarazioni di un
pentito del clan dei casalesi,
ossia il gruppo criminali
che i fusti a Montello ce li
avrebbe portati materialmente
tra la fine degli anni
80 e l’inizio dei 90.
Ma intanto, come annunciato
ieri dall’assessore comunale
all’ambiente, Fabrizio
Cirilli, giovedì ci sarà
un ulteriore sopralluogo
dell’Istituto Nazionale di
Vulcanologia, «come stabilito in conferenza di servizio
due settimane fa;
l’obiettivo è quelli di confermare
con precisione
quali saranno i punti nei
quali si dovrà scavare. Salvo
imprevisti, le operazioni
di scavo dovranno terminare
nel mese di novembre,
data in cui si farà definitivamente
luce sulla vicenda
».
La storia in parte oscura
di Borgo Montello e le
iniziative messe in campo
negli ultimi anni saranno
illustrate questa mattina
dallo stesso assessore Cirilli
in audizione presso la Commissione speciale Sicurezza
e integrazione sociale,
lotta alla criminalità
della Regione Lazio presieduta
da Filiberto Zaratti.
«Ringrazio Zaratti - dice
Cirilli in una nota - per la
convocazione in audizione,
anche perché è proprio con
lui che abbiamo iniziato a
condividere questo percorso,
quando nelle vesti di
assessore regionale è stato
l’unico a suffragare la nostra
battaglia sull’indivi -
duazione dei fusti, riaperta
grazie al ritrovamento dello
studio scomparso
dell’Enea Unichim. In tale
sede, oltre alla ricostruzione
storica della vicenda ed
agli sviluppi rispetto
all’imminenza delle operazioni
di scavo, cercheremo
di definire anche la situazione
legata ai tempi ed ai
modi dell’erogazione del
finanziamento regionale,
in modo tale da non avere
intoppi rispetto all’it er
d el l ’in t er a
o p e r a z i one
». Come
è noto la
Regione ha
s t a n z i a t o
500mila euro
per gli
scavi nella
vecchia discarica.
Il
sito S0 negli
anni cui ci
si riferisce per l’interra -
mento dei fusti era di proprietà
del Comune di Latina,
il quale oltre ad aver
« p e r s o » l o s t u d i o
dell’Enea ha anche avallato
per lungo tempo l’ipote -
si che le masse ferrose riscontrate
siano, in realtà,
ciò che resta di un carico di
omogeneizzati sequestrato
d a l l a m a g i s t r a t u r a
dell’epoca e stoccati, con
autorizzazione della Asl,
proprio nella discarica
pubblica. Una tesi che in
realtà ha sempre fatto acqua
eppure difesa fino a
due anni fa dall’ammini -
strazione.
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