domenica 16 settembre 2012

scandalo pdl regione Lazio "fatture di Fiorito tutte false, rimborsi gonfiati"

Battistoni: “Le fatture di Fiorito? Tutte false” IL NUOVO CAPOGRUPPO PDL: RIMBORSI GONFIATI Nel dossier anche 50mila euro per un ex c o l l a b o r a t o re di Battistoni. La replica: “Ne ha presi solo 8.500” Il fatto quotidiano 16 settembre 2012 di Loredana Di Cesare e Valeria Pacelli Fatture false e denaro mai corrisposto. Dopo il j’accuse di Franco Fiorito, i suoi ex compagni rispondono. Siamo solo alle battute iniziali dello scontro tra l’ex capogruppo Pdl e il suo successore Francesco Battistoni, che ieri tramite il suo legale ha già annunciato un esposto per diffamazione a mezzo stampa. Sembra di ripercorrere le stesse tappe del caso Lusi, l’ex tesoriere della Margherita finito in manette per associazione a delinquere finalizzata all’appropr iazione indebita. Uno scontro combattuto a colpi di accuse reciproche e querele. Ma di fronte alle dichiarazioni di Fiorito rivelate al Fatto Quotidiano, il neo capogruppo del Pdl si difende e giustifica molte delle spese a lui addebitate. Come i 50mila euro che Fiorito dice di aver pagato all’Associazione Lazzaroni. Ci sono infatti cinque fatture contenute nel dossier del consigliere regionale. L’associazione politico-culturale a cui si fa riferimento si chiama “Rugg iero Marino Lazzaroni”, ed è stata fondata nel 2005 da Pietro Lazzaroni, che politicamente nasce nelle schiere Udc, per poi passare dalla parte dei berlusconiani nel 2008. Oltre essere stato ex componente della segreteria politica di Francesco Battistoni. Secondo il dossier, l’associazione vicina al centrodestra avrebbe ricevuto migliaia di euro. Ma Battistoni nega. “All’associazione Lazzaroni – spiega attraverso la voce del suo avvocato Enrico Valentini – sono stati corrisposti circa 8.500 euro, divisi in due tranche. Il restante non è stato mai da me presentato tantomeno corrisposto ad alcuno. L’associazione si occupa di attività politica e ha divulgato notizie relative alla mia attività e a quella del gruppo Pdl”. INSOMMA, secondo Battistoni, le restanti fatture sono tutte false. E se ieri Fiorito affermava che molti dei documenti presentati dai suoi avversari non erano veritieri temendo la galera per voto di scambio, ora viene ricambiato con la stessa moneta. Anche quelle relative alla Majakovskij non sarebbero mai esistite. “La Majakosvkij – spiega Battistoni – è una società di Viterbo che si occupa di pubblicità e creazione di siti Internet. Allo stesso modo, le fatture per 23mila euro sono vere, le altre (che in totale ammontano a 37mila euro) invece no. Non sono state mai fatte”. E ci sarebbe una ricevuta falsa anche tra quelle presentate per il rimborso di pranzi e cene. “Per esempio, quella del 29 giugno 2010 presso il Pepe Nero, di circa 6 mila euro, è falsa. Per quanto riguarda le altre cene, invece, ci sono state. Questo perché in quei ristoranti si tengono moltissime riunioni tra esponenti politici. Per questo si tratta di cene di lavoro per rappresentanza politica, senza nessun altro scopo”. Ai microfoni di Tgcom 24, Francesco Battistoni ha chiarito anche molti aspetti di come funzionava quel partito che dal 2010 ad oggi ha speso circa 6 milioni di euro di soldi pubblici. Di cui 753mila euro sarebbero stati trasferiti su conti in Spagna dello stesso Franco Fiorito, che per questo è indagato dalla Procura di Roma con l’accusa di peculato. “Il gruppo funzionava male – ha dichiarato Battistoni – non c'era un'organizzazione politica, non facevamo riunioni, Fiorito gestiva tutto. Non sono nemico di nessuno, soprattutto di colui che, fino a ieri, era anche amico di partito. Non mi ritengo nemico ma credo di aver agito da buon amministratore e padre di famiglia”. IN REALTÀ questa vicenda ha tutto il sapore di uno scontro politico. Con le elezioni alle porte si è aperta la disputa tra ex forzisti ed ex An. Fiorito dalla parte del sindaco di Roma Gianni Alemanno, gli altri contro. Così, a luglio scorso con una documento firmato da 9 consiglieri, l’ex capogruppo viene defenestrato e al suo posto viene nominato Battistoni. “Appena sono succeduto a Fiorito – continua – ho visto quello che c'era e mi sono recato in banca per capire qualcosa della situazione contabile del gruppo e non essendo esperto in materia ho nominato due consulenti di fiducia. Ho visto degli estratti conto e i miei consulenti hanno redatto una relazione. Così ho convocato una riunione di gruppo e ho comunicato a tutti il suo contenuto, l'ho letta a tutti i presenti e l'ho inviata agli assenti”. E aggiunge: “Mi preme ricordare che noi non abbiamo mai fatto una elezione, quando all'inizio facemmo la prima riunione venne il coordinatore regionale e ci comunicò che, per la sua esperienza nel campo, veniva scelto Franco Fiorito. Da lì in avanti ha gestito tutto lui. Abbiamo ascoltato in questi giorni tante falsità e stiamo cercando anche di tutelare il nostro lavoro e la nostra immagine. Serve un regolamento interno al gruppo, per questo ho convocato per lunedì mattina una riunione, per fare chiarezza una volta per tutte. Dobbiamo portare all'esterno quello che facciamo”. E su Fiorito, Battistoni conclude: “Fino all'ultimo grado di giudizio è innocente. Non amo parlare degli altri, quindi non giudico i suoi compor tamenti”. A mettere un punto fermo sulla vicenda sarà la magistratura, che potrebbe chiarire come realmente vengono spesi i soldi dei contribuenti.

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