giovedì 27 settembre 2012
scandalo pdl con Storace arriva l'illegalità nella Regione Lazio
“CHE PERCENTUALE VI PRENDETE?”
BADALONI E IL LAZIO PRIMA DI RENATA
L’ex governatore: “Da Storace in poi sempre più illegalità” Il fatto quotidiano 28 settembre 2012 di Carlo Tecce “Il Giornale
voleva fare una
finta intervista
a un ex tossico
che doveva
dichiarare di
darmi cocaina”
Ex giornalista Rai, scrittore
e politico, in movimento
per l’Europa e mai stabile
nei partiti, Piero Badaloni
ha governato la Regione Lazio
(1995-2000), e ne è uscito indenne:
“Il motivo non fa notizia,
lo dico? Potrei apparire immodesto”.
Non si preoccupi, dica.
Io non ho mai ricevuto un avviso
di garanzia durante il mio mandato.
E com’è possibile?
La classe politica era diversa.
Non c’era Franco Fiorito né Renata
Polverini. Erano amministratori
affidabili, preparati, altruisti.
Cosa c’entra l’altruismo?
Se pensi a te stesso, arraffi amani
piene. Se pensi ai cittadini,
tronchi le mani ai malfattori.
Mica facile.
Ho cercato di curare un grosso
animale malato, e ne ho pagato il
prezzo. Ma è stato inutile, e mi
dispiace: l’arrivo di Francesco
Storace ha distrutto il paziente e
la Polverini lo ha tramortito.
Che medicina aveva prescritto?
L’onestà. Tutti si concentrano
sui miliardi per la sanità, ma sapete
che i fondi europei per la
formazione professionale sono
un generatore di tanti, tantissimi
soldi? E lì proliferava la corruzione.
Che non era un semplice reato,
peggio: una tradizione.
Come si batte la corruzione?
Con il coraggio. Il mio assessore
Piero Lucisano chiuse i rubinetti,
centinaia di milioni di lire spesi
per corsi inesistenti. Chi era
abituato a truffare, lo avvicinava
e domandava con estrema leggerezza:
“Allora, che percentuale
vi prendete?”. Piero ha ricevuto
minacce di morte che facevano
rabbrividire. La protezione di
una scorta era inevitabile.
E dal presidente non bussavano?
Spesso, venivano con quelle facce
di bronzo che a Roma vedi di
frequente e con fare sicuro facevano
proposte: “Se assumi mi figlia,
ti garantisco cinquemila voti”.
Badaloni, l’indipendente .
Sono un giornalista, nel ’95 la
politica aveva bisogno di nascondersi,
l’odore di Mani Pulite
era ancora forte. Mi candidarono
con la certezza di perdere, e il
centrosinistra non s’impegnò in
campagna elettorale. Ora potrei
dire che è stato un bene.
Nessuna pressione?
Tre anni in piena autonomia, poi
mi ordinarono di cambiare la
giunta perché dovevano accontentare
le correnti, gli amici, i
compari. Ne fecero le spese due
assessor i.
Quanti soldi davate ai gruppi?
Niente. C’era il rimborso elettorale,
e basta. Io prendevo otto
milioni di lire esattamente come
i consiglieri, che erano 60 e non
71. E gli assessor
i
e ra n o
12 e non
15. Le commissioni
8 e non
14.
La politica ha fame.
Portai il mio debito sanitario
da 5mila miliardi di lire
a 3mila. Storace l’ha triplicato
perché la sanità è una
macchina fondamentale per
il consenso elettorale. Per anni
mi dicevano di aprire un ospedale
San Raffaele a Roma, ma
non volevo neanche parlare con
don Verzé.
Come spiegare il fenomeno
Fiorito?
La colpa è di Renata Polverini.
Un presidente non può non conoscere
interamente la Regione
e i collaboratori. E poi la giunta e
il consiglio procedono in sintonia.
Questi signori non hanno
senso del pudore, e dunque dimenticano,
rimuovono e vanno
avanti comunque. Mi fecero
un’interrogazione per esaminare
il mio viaggio a Milano per un
congresso dell’Ulivo, mi accusavano
di aver raggiunto l’aero -
porto con l’automobile regionale.
Avevo le fatture del parcheg-gio e le presentai. Ma avvertivo
un disagio, non volevo sbagliare
.
Non è riuscito a convincere i
laziali, perse contro Storace.
Avevo 1,2 miliardi di lire per la
campagna elettorale e lui ne aveva
dieci. Il partito (Ds-Ulivo)
non mi fu di grande aiuto, decise
di gestire tutto. E dietro Storace
si muoveva una struttura che voleva
annientare la mia immagine.
Dossier fuffa?
Ricordo che bloccai un articolo
su il Giornale, una finta intervista
a un ex tossico che doveva dichiarare
di avermi portato la cocaina.
E poi è semplice spingersi
ai festini e a chissà che cosa di
diffamatorio, scatenare la valanga.
Storace disse addirittura che
avevo messo i pomelli d’oro nei
miei bagni in Regione.
Ha sprecato tempo, Badaloni?
Ci ho provato. La magistratura è
tornata a dover sistemare la Regione,
le inchieste scoprirono
quel movimento di corruzione e
illegalità che io avevo momentaneamente
sospeso. Adesso quel
movimento è in piena salute. Ma
presto i partiti si vergogneranno
e cercheranno sempre lì, fra tutti
quelli che non rappresentano
la politica e quasi quasi la detestano.
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