martedì 25 settembre 2012
Udc scandalo regione Lazio: i fondi e l'arresto del segretario Cesa
I fondi affidati
al segretario
e al figlio Matteo Oltre 1 milione
AFFIDATI ALLA BORGHI SRL
IN TRATTATIVA PRIVATA, CON DUE
DELIBERE DI GIUNTA, NEL 2011
800 mila euro
LA GLOBAL MEDIA, GIÀ DAL 2001,
LI INCASSA DA REGIONE LAZIO,
COMUNE E PROVINCIA DI ROMA
1.280 milioni
LA ARCUS, SOCIETÀ CONTROLLATA
DAL TESORO, GLI FINANZIA
UNA RISTRUTTURAZIONE
TUTTI GLI AFFARI DI CESA, FINANZIATO
DALLA REGIONE LAZIO GIÀ DAL 2001
Le società del leader Udc incassano milioni (pubblici) da anni
di Antonio Massari Il fatto quotidiano 26 settembre 2012
A r re s t a t o
per le mazzette
Anas nel 1993
è condannato
a 3 anni e 3 mesi
Vuota il sacco ma
lo prosciolgono
Il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa
C’è una certa continuità,
tra le società riconducibili
al segretario dell’Udc,
Lorenzo Cesa, e i
conti della Regione Lazio. A spulciare
tra i conti, infatti, si scopre
che è almeno dal 2001 – senza
soluzione di continuità – milioni
di euro, tutti soldi pubblici, entrano
nelle casse delle sue società.
Le ultime notizie riguardano
la “Borghi srl”. Ma questa società
è soltanto l’ultima della serie: 1
milione e 324mila euroaffidati
in trattativa privata, con due delibere
di giunta, nel solo 2011.
Tra i soci della Borghi srl si conta,
oltre Lorenzo Cesa, anche su figlio
Matteo. È la stessa società
che, nel 2006, ottiene dal Vaticano,
in cambio della sua ristrutturazione,
la concessione esclusiva
dell’Auditorium in via della
Conciliazione, a Roma, fino al
2017. E a finanziare la ristrutturazione,
con 1 milione e
280mila euro, è la Arcus, società
interamente controllata dal
ministero del Tesoro: il governo,
in quegli anni, è saldamente in
mano al centrodestra, inclusa
l’Udc di Cesa. La storia della Borghi
srl, quindi, impegna Cesa per
un periodo che va dal 2004 al
2011. E prima, segretario dell’Udc,
non è rimasto con le mani
in mano. Anzi. Un’altra sua creatura,
la Global Media, società che
si occupa di comunicazione, ottiene
almeno 800mila euro da
comune e provincia di Roma e,
soprattutto, dalla Regione Lazio.
Conti che furono setacciati dai
consulenti di Luigi De Magistris,
quand’era pm a Catanzaro, e indagava
sui fondi pubblici europei.
TRA IL 2001 e il 2003, dalla
Regione Lazio, la Global Media incassa
550mila euro. Circa
300mila euro arrivano dalla Provincia
di Roma e altri 510mila
e u ro dal Comune. Secondo gli inquirenti,
la Global Media, è il
“polmone finanziario” dell’Udc
guidata dallo stesso Cesa. In base
alle indagini di De Magistris, la
Global Media fattura circa 7 milioni
di euro l’anno, organizzando
eventi per società pubbliche –
Anas, Enel, Finmeccanica, Lottomatica,
Alitalia – per un totale di
30 milioni tra il 2001 e il 2006. I
clienti principali, però, sono Udc
e Ccd: con ben 3 milioni e 200
mila euro. E in fondo il legame tra
soldi e politica – con procedimenti
giudiziari inclusi – sono da
sempre il marchio di Cesa.
Nasce ad Arcinazzo, in provincia
di Roma, il 16 agosto 1951. Dopo la laurea in Scienze politiche, passando
come dirigente in varie
aziende, approda al cda dell’Anas
e al consiglio comunale di Roma
in quota alla Dc: diventa il braccio
destro di un potente ministro democristiano,
Gianni Prandini,
che occuperà il dicastero dei Lavori
pubblici. Nella sua carriera
politica raggiungerà poi la dirigenza
del Ccd, poi dell’Udc, di
cui diventa segretario nel 2005, e
siederà sia nel parlamento italiano,
sia in quello europeo. Le sue
rogne giudiziarie iniziano nel
1993 e finiscono sempre con un
nulla di fatto: nel ’93 – dopo una
latitanza d’un paio di giorni – vie -
ne arrestato per lo scandalo mazzette
Anas e condannato in primo
grado a 3 anni e 3 mesi per corruzione
aggravata. Il tutto, per un
cavillo procedurale, si risolve
con un non luogo a procedere.
Ma restano nella storia i suoi tre
verbali d’interrogatorio: “Inten -
do svuotare il sacco…”, dice al
pm, spiegando che alcune aziende
si rivolgevano a lui, da dirigente
Anas, affinché le segnalasse al
ministro Prandini che, in un’oc -
casione, gli risponde che, in cambio
dell’appalto, doveva chiedere
il 5 per cento dell’importo. La
più classica delle mazzette con
annessa trattativa dell’imprendi -
tore che porta la tangente al 3 per
cento. Testimonianze su testimonianze.
Ammissioni su ammissioni.
Una condanna che pare sicura
finché il processo non subisce
una battuta d’arresto, per una
questione d’incompatibilità nei
ruoli dei giudici: il processo ricomincia,
ma arriva la prescrizione
e gli atti diventano inutilizzabili.
Siamo nel 2003. Nel frattempo
Cesa ha messo in piedi la Global
Media e, nello stesso anno, Pier
Ferdinando Casini affida alla sua
società l’organizzazione del congresso
Udc: l’anno dopo Cesa siede
all’Europarlamento. E come
abbiamo visto, la Global Media,
già dal 2001, incassa 800mila euro
da Regione Lazio e comune e
Provincia di Roma. Ma è proprio
durante il suo mandato da Europarlamentare
che Cesa riesce in
un altro colpo politico e imprenditoriale:
mette su la Digitaleco
Optical disk che, proprio grazie
ai soldi stanziati dall’Europa, s’a ggiudica
un finanziamento per
produrre cd e dvd in Calabria. Ricevuto
il finanziamento, la Digitaleco,
che nel frattempo non ha
prodotto nulla, viene venduta a
un imprenditore che la rileva in
questo stato.
IN TEORIA, la Digitaleco, oltre
ad aver incassato i soldi, ha anche
superato il collaudo. Ed ecco,
invece, in quali condizioni viene
acquistata dall’imprenditore che
rileva l’impresa: “L’azienda era
ancora in fase di costruzione,
mancava persino il tetto e non
c’era allacciamento alla rete fognar
ia”. Eppure secondo gli accordi
con l’Ue e la Calabria, l’azienda
di Cesa, avrebbe dovuto
già realizzare l’occupazione di almeno
40 operai. E se qualcuno –
fittiziamente per l’accusa – è stato
assunto, la produzione, per la
data prevista, il 2004, non è mai
partita. Per questo Cesa sarà indagato,
prima a Catanzaro, poi a
Roma, salvo ottenere l’archivia -
zione. Di lui parla anche Francesco
Campanella, giovane massone
siciliano, famoso per aver fornito
la carta d’identità falsa che
consentì a (…) Provenzano di farsi
operare in Francia. Campanella
dice di aver incontrato a Roma,
nel 2003, Giovanni Randazzo che
si occupa, per conto di Cesa, delle
elezioni europee del 2004:
“Randazzo – dice Campanella ai
pm siciliani - mi disse che Cesa
era la mente finanziaria dell’Udc,
aggiunse che l’aveva inserito in
un sacco d’affari e mi chiese:
‘vuoi diventare il mio uomo in Sicilia?’”.
E Campanella accettò.
di Gianni Boncompagni
Alle province
LE DIMISSIONI IRREVOCABILI della Polverini
hanno scatenato una vera e propria orgia
mediatica da suscitare nel suo collega milanese una
invidia così spaventosa da stare sul punto da dimettersi
anche lui. La povera Polverini nel frattempo si è
concessa una breve vacanza a Damasco in Siria che
rispetto alla Regione Lazio è un paradiso terrestre. Si
dice anche, ma forse è solo un pettegolezzo, che la
vacanza siriana sarebbe pagata dal munifico Fiorito con
denaro pubblico/privato come nella tradizione. Le
ultime notizie da Milano dicono che il consigliere
spirituale di Formigoni ha tassativamente vietato le
dimissioni del presidente perché, così almeno sostiene
in un articolo di fondo su Famiglia Cristiana, sarebbe un
peccato mortale.
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