sabato 29 settembre 2012
consigliere di Alemanno indagato non lascia la poltrona
L’ASSESSORE DI ALEMANNO: MARCHETTE? NON ME NE VADO
di Chiara Paolin
I l tono è rilassato, esperto, da uomo di
mondo: “Queste so’ cose che se so’ sempre
fatte, sia chiaro. Ma chi ricopre un ruolo
da assessore, purtroppo, marchette sue
ne può fare veramente poche. Io stavo al
Patrimonio e la mia compagna è entrata
con Bertucci, le ho dato una mano ai Trasporti,
non l'ho mandata alle Risorse per
Roma''. Parola e aplomb di Marco Visconti,
assessore all’ambiente di Roma, beccato
in una conversazione telefonica con il
consigliere Francesco Maria Orsi (già indagato
per altro procedimento).
Dunque nel 2010 l’assessore Pdl confessava
al collega che, nel suo ruolo istituzionale,
non era in grado di fare grosse marchette
per sé, o a uso familiare: “Cioè, se tu
assessore te metti 10-12 persone tutte da
anni riconducibili a te, e te le sistemi tutte,
sei un deficiente punto, e crei scompiglio
a tutti”. Infatti, per dare una mano alla moglie
(dirigente Atac addetta agli “Eventi sanitar
i”), ha dovuto fidarsi del citato amministratore
delegato Atac, Adalberto Bertucci,
accusato di aver piazzato parecchia
gente grazie alle famose assunzioni a chiamata
diretta.
MA ADESSO che l’intercettazione rimbalza
tra giornali e lanci d’agenzia, Visconti
si mostra improvvisamente formale: “Ho fiducia
assoluta nella magistratura - ha esordito
ieri l’assessore - e non consentirò a nessuno
di infangare vent’anni di onorata carriera
politica per una frase di una conversazione
telefonica che, nei fatti, non corrisponde
alla realtà”. Ergo, al telefono con
l’amico Orsi stava scherzando. E, in ogni
caso, Visconti nota che “in una fase delle
indagini in cui non si può ipotizzare se ci
sarà o meno un rinvio a giudizio, è inaccettabile
che qualcuno già pensi di processarmi
e condannarmi. Lotterò con tutte le forze
per dimostrare la mia totale estraneità ai
fa t t i ”. Insomma la regola è negare, negare
tutto e sempre. E Gianni Alemanno crede
alla buona fede del suo uomo: "Ho incontrato
l'assessore Visconti - ha detto ieri il
sindaco -. Dopo aver ribadito la sua estraneità
ai fatti, mi ha offerto la disponibilità a
dimettersi per evitare strumentalizzazioni
politiche contro la giunta capitolina: ho respinto
tale ipotesi". Niente dimissioni, e lodi
del capogruppo di Roma Capitale, Luca
Gramazio: “É ora di finirla, Visconti è persona
perbene e politico con la schiena dritta.
Il suo grande lavoro non rappresenta solo
un valore aggiunto per questa amministrazione
ma una garanzia per tutta la città
di Roma”.
INTANTO con la chiusura delle indagini
sull’Atac sono in otto a rischiare di finire
sotto processo con l’accusa di abuso d’ufficio
per assunzioni “prive dei requisiti di
legge richieste per le mansioni loro destinate”.
Sono tutti dirigenti. E oltre al suddetto
Adalberto Bertucci, nella lista degli indagati
c’è anche lui, l’assessore al telefono
Marco Visconti. Il fatto quotidiano 30 settembre 2012
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