domenica 16 settembre 2012

Roma scandalo pdl Alemanno giochi di guerra, animali impagliati in area vincolo archeologico

Giochi di guerra e animali impagliati, ecco la “Cultura romana” IN UN’AREA SOTTOPOSTA A VINCOLO ARCHEOLOGICO ALEMANNO FA SFILARE GLADIATORI, SACERDOTI E PONY. COSTO: 100 MILA EURO di Silvia D’Onghia Il fatto quotidiano 16 settembre 2012 M ilites, muvète!” urla il comandante alla truppa in perfetto latino. Poi aggiunge, rivolto a un sol uomo: “Aò, t’ho detto de tenerlo arto quelo scudo”. Villa di Massenzio, Parco dell’Appia antica, Roma. Ecco la promozione della cultura nell’era Alemanno. Un’immensa area archeologica (sottoposta, in teoria, a severissimi vincoli) trasformata in un campo di battaglia per gladiatori in cerca di gloria o in un mercato per ancelle che riproducono le acconciature delle imperatrici. “Ma non capisco perché dobbiate associare le rievocazioni storiche dell’antica Roma all’ideologica nostalgica del Ventennio”, si affretta a dire il consigliere Pdl Federico Rocca mentre accanto a lui sfilano i fasci littori. Rocca è il principale sponsor – pubblico – di quest’iniziativa, 30 mila euro –p u bbl i c i – donati attraverso il bando per l’Estate romana e un passato da segretario del Fronte della Gioventù. Gli altri “spicci”, 70 mila euro, racimolati attraverso la Camera di Commercio, il cui stand vuoto accoglie gli sparuti visitatori, e qualche sponsor, privato, con sede a Verona. “Questo è il primo festival sulla cultura romana, siamo tutti storici e archeologi, siamo stati invitati persino a Tarragona” spie - ga Giulio Ranaldi, il fondatore della società Basileia, che organizza i Ludi. UNA SOCIETÀ che inizia a lavorare nel 2008, anno dell’avven - to del sindaco Alemanno, e che in 4 anni riesce a inserirsi in ben 60 istituti pubblici della Capitale con laboratori didattici. “Nessun folklore, è cultura”. Infatti poco oltre c’è Dario Battaglia, “nomen omen“, occhi azzurri, barba e codino ingrigiti e petto nudo. Anzi, a dire il vero è nudo quasi tutto, se non fosse per un cinturone formato famiglia e per fazzoletto triangolare che copre le pudende. Napoletano di nascita, bergamasco di adozione, quattro anni in polizia, è stato fino al 2011 presidente di “Ars dimicandi”, un’associazione che va in giro “per l’Italia e l’E u ro p a ” a esportare l’arte romana dei combattimenti. “Fin da bambino ero appassionato di arti marziali e antichità romane – racconta –. Il successo è cominciato 22 anni fa, quando un professore di Bologna mi chiamò per una consulenza. Da allora faccio il gladiatore. Di m e s t i e re ”. Accanto a lui si forma un capannello di “colleghi”, più o meno giovani, ma vestiti, loro sì, con tanto di armatura. Un signore anziano mostra con orgoglio il tatuaggio sul braccio: una corona d’a l l o ro e al centro la scritta “H501”. Il codice catastale di Roma. I gladiatori, “questi gladiatori, mica quelli del Colosseo”, combattono davvero, ma hanno lance e pugnali spuntati, “sennò ero in galera da 20 anni” ride Dario presentando la sua legione. Per chi volesse, c’è il laboratorio per bambini, “Arruolati nella legione ro m a n a ”, se sopravvivi alla vista degli animali impagliati. E però ci sono anche i più tradizionali “Par - vi equites”, i pony, con buona pace delle rovine romane e del divieto di accesso ai cani. Chissà se qualcuno, dalla Sovrintendenza ai beni archeologici, ha dato il via libera a una manifestazione di questo genere, in un’area già tanto compromessa. RANALDI giura di sì, anzi c’è anche un funzionario che ricorda la Conferenza dei servizi che si è svolta in Campidoglio il 7 settembre. Due giorni prima dell’inizio, quando già Roma era tappezzata di pubblicità. “Peccato che non abbiano coinvolto nè me, nè la sovr intendente” confessa Andrea Catarci, presidente – di centrosinistra – dell’XI municipio. Le ancelle danzano sulle note delle antiche musiche, alcuni improbabili sacerdoti inneggiano alla Triade romana – tre statuette appoggiate su un trespolo – dif fondendo incenso ecclesiastico e parole latine. Poco più in alto le botteghe, vere, vendono nostalgici prodotti in cuoio e merchandising vario. All’improvviso cala il silenzio: sono arrivati i greci per il combattimento.

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