“Disgustata dal partito”. Stefania Prestigiacomo lascia il Pdl
L'ex ministro dell'Ambiente e parlamentare siciliana, come annunciato dal quotidiano "la Repubblica", ha confermato l'intenzione di voler lasciare il Pdl. "E' solo una lotta fra bande" ha scritto in una nota. Sono ormai avviati i contatti per passare con Fli o Udc anche se dietro la mossa, secondo voci insistenti, c'è una sua esclusione alle prossime politiche

Dalle parole riportate dal quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, la Prestigiacomo si è detta “sconcertata da tutto. Del sogno berlusconiano in questo partito non c’è più traccia. Siamo circondati – ha confidato a delle amiche – da piccoli gruppi di potere che passano le giornate a litigare”. Quindi si definisce “disgustata” e descrive il Pdl ormai “un partito inesistente“. La Prestigiacomo però, secondo la ricostruzione del quotidiano, non ha ancora rotto con Silvio Berlusconi: “Con lui i rapporti sono sempre ottimi”.
Se a livello nazionale, l’ex forzista approdata in parlamento nel ’94 viaggia a fari spenti, c’è un disimpegno ancora più pesante nella sua Sicilia. Per le elezioni regionali infatti, non solo non supporta il candidato del centrodestra, Nello Musumeci, ma è molto vicina al transfuga del Pdl, Gianfranco Micciché, in corsa anche lui per Palazzo d’Orleans con il suo partito, Grande Sud e appoggiato anche da Fli di Gianfranco Fini. Il presidente della Camera insieme ai centristi di Pierferdinando Casini, - secondo la Repubblica – sta convincendo la Prestigiacomo ad aderire al progetto per le elezioni, sebbene secondo i maligni tale scelta sia motivata da una sua probabile esclusione alle prossime politiche tra le liste del Pdl.
”Sono convinta che Stefania tornerà sui suoi passi”, è stato il commento alla notizia dell’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. “Evidentemente – ha aggiunto – c’è qualche problema da risolvere ma siamo tutti al lavoro e confidiamo che il Pdl possa andare avanti”. Non appare particolarmente preoccupato nemmeno un altro ex ministro, Paolo Romani. “Ho l’impressione che ci sia qualche problema in Sicilia – ha spiegato – io non lo conosco”, la sua convinzione però è che non si tratti di un problema di rilevanza “nazionale”.
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