Lazio, lo scandalo fondi travolge Polverini
la governatrice presenta le dimissioni
La presidente ha annunciato la sua intenzione "irrevocabile" a fare un passo indietro. Inutile il pressing di Alfano e Berlusconi. L'ultimo attacco da Casini: "Uno schifo, bisogna ridare la voce ai cittadini"
ROMA - Renata Polverini ha rotto gli indugi e ha deciso di dimettersi comunicando ai componenti della giunta la sua decisione "irrevocabile". Il passo arriva dopo una giornata in cui si erano rincorse le voci sulle mosse della governatrice del Lazio travolta dallo scandalo sui faraonici fondi per i gruppi regionali."Comunico solo stasera ciò che avevo comunicato ieri alle 18 a Napolitano e alle 19.30 a palazzo Chigi a Monti e che ho atteso per comunicarlo a voi prima di incontrare i leader della coalizione che mi sostiene. La decisione è irrevocabile", ha poi ripetuto nel corso di una conferenza stampa.
A un certo punto, come era già avvenuto la scorsa settimana, pareva che il pressing congiunto di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano avesse convinto la presidente a restare al suo posto.
A fare piazza pulita di qualsiasi tentatazione a resistere è stato probabilmente l'affondo di Pier Ferdinando Casini dai microfoni del Tg3. Mentre i consiglieri laziali dello Scudocrociato erano orientati ad aspettare la fine dell'iter dei tagli per ritirare il loro sostegno alla giunta, le parole di Casini hanno chiuso definitivamente il discorso.
"Il mio giudizio - ha spiegato il leader centrista - è che dopo il marcio che è emerso, con la cupola che è venuta fuori, qualcosa di schifoso, bisogna restituire la parola ai cittadini. Questa è la mia opinione, posso anche andare in minoranza". "Io mi auguro - ha aggiunto - che il presidente Polverini
Tra i primi a commentare il passo compiuto dalla Polverini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno che parla di "fiera delle ipocrisia". "Mi sembra clamoroso - afferma - che un presidente eletto dal popolo debba anche solo essere messo in discussione per dimettersi senza aver ricevuto neanche un avviso di garanzia o provvedimento simile".
(24 settembre 2012)
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