lunedì 17 settembre 2012
scandalo pdl adesso i conti nella Regione Lazio non si trovano più
Il caso Fiorito e ora alla Pisana non si trovano i conti
Iconti non si trovano. Il primo a cercarli, nel
caos lasciato lo scorso luglio da “Francone”
Fiorito, il ciociaro approdato in via della
Pisana grazie a 30mila preferenze, fu Francesco
Battistoni subito dopo averlo defenestrato da
capogruppo. Poi ci ha provato la Polizia valutaria della
Gdf, quando i pm Caperna e Pioletti hanno ordinato di
perquisire gli uffici e le abitazioni di Fiorito. Niente. Dei
fondi pubblici gestiti dal Pdl non è stata trovata traccia
di contabilità, soltanto fatture in disordine, rimborsi
siglati con uno scarabocchio, carte di credito ovunque.
E pensare che Fiorito era anche presidente dalla
Commissione Bilancio. La Gdf sabato scorso si è recata
in casa di Bruno Galassi, lo “spicciafaccende” dell’ex
capogruppo, uomo che eseguiva gli ordini senza farsi
troppe domande. Motivo per il quale Fiorito, nel
dicembre 2011, lo aveva chiamato al suo fianco
sostituendolo nel ruolo di capo segreteria a Pierluigi
Boschi, uno che invece gli “creava problemi”. Ieri
Galassi e Boschi sono stati convocati in procura e
ascoltati per ore. Il primo a uscire dalla stanza di
Caperna è stato Galassi. “Sono uno che esegue ordini,
ho sempre agito nella convinzione di fare il mio dovere
nel rispetto di chi è sopra di me. Quanto ai 109 bonifici
che sono al centro dell’inchiesta, Fiorito mi ha sempre
assicurato che si trattava di operazioni regolari, anche
perché erano tracciabili”, aveva detto prima di entrare.
Fiorito, a differenza di Lusi, di cui ormai è considerato
un epigono, non si è preoccupato di occultare in alcun
modo le operazioni con cui ha succhiato dalle casse del
partito 753mila euro finiti sui suoi 12 conti in Italia e
Spagna, tutti tramite regolari bonifici. A parte i prelievi
fatti a man bassa e senza giustificazione. Insomma, alla
Pisana si rubava alla luce del sole, come questo sia
potuto accadere è quanto, ieri pomeriggio, i pm hanno
cercato di ricostruire interrogando i due segretari.
Appena arrivato in Regione, Fiorito aveva acceso due
conti nella filiale Unicredit della Pisana che portano i
numeri 72130 e 72093. Il primo destinato a saldare i
mandati di pagamento necessari al gruppo. Il secondo,
ai rimborsi delle spese sostenute dai 17 consiglieri Pdl.
In un anno i due conti perdono complessivi 7 milioni e
mezzo di euro, su entrambi ha la delega a operare
proprio Galassi, l’uomo ombra. Dai rendiconti bancari
di Unicredit emergono migliaia di operazioni in uscita
sui due conti, 300 in soli due mesi. Intanto la contabilità
è sparita. Non era mai successo neppure ai tempi di
Tangentopoli. Rita Di Giovacchino Il fatto quotidiano 17 settembre 2012
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