La locandina della protesta di sabato
ROMA - Sospendere l'iter per la realizzazione del «Raccordo bis»
sino a quando non verrà insediata la nuova giunta regionale. E' questa
una delle richieste avanzate sabato da Angelo Bonelli, consigliere dei
Verdi uscente, in una lettera inviata al presidente del consiglio Mario
Monti ed al ministero dei trasporti guidato da Corrado Passera. La nuova
infrastruttura, per un costo di 48,2 milioni di euro a chilometro, è
funzionale a migliorare l'ingresso all'aeroporto di Fiumicino e prevede
la gara nel 2013 a la fine dei lavori nel 2019. (
Guarda il progetto)
I LAVORI - La fase di concertazione si è ufficialmente avviata
nella conferenza dei servizi del luglio scorso, ed interessa 38 soggetti
tra cui enti locali, soprintentendenze e società. I primi no sono
arrivati dal Comune di Frascati e dalla provincia di Roma ( critica
soprattutto in virtù dell'attuale crisi economica) , mentre il
Campidoglio si è riservato di approfondire. Anche i cittadini chiedono
di dire le loro: sabato il primo confronto pubblico a Spinaceto.
La discussione sul progetto
VERSO IL RICORSO - La nuova e discussa opera - già cinquemila
firme per dire no sono state raccolte dal vicesindaco di Roma Sveva
Belviso che ha intenzione di presentare un ricorso al tar - è un vero e
proprio anello autostradale per il collegamento da Tor de’ Cenci alla A1
Milano Napoli. L'opera attraverserà molti quartieri esterni nell'area
sud est di Roma ed i comuni limitrofi: Vallerano, Trigoria Selcetta,
Castel di Leva, Casal Fattoria, Divino Amore, Fioranello, Ciampino,
Morena, Anagnina, Tor Vergata, Torrenova, Vermicino, Casilina, Laghetto,
Fontana Candida, Valle Martella.
L'ASSEMBLEA - A spiegare nel dettaglio il progetto, con tanto di
video realizzato dall'Anas, sono gli esponenti dei Verdi in un'assemblea
pubblica indetta sabato 29 alle 10 presso la cooperativa Agricoltura
nuova, via Valle di Perna 315 Roma Spinaceto (zona via Pontina – area
rivendita autocaravan e camper). Presenti il presidente dei Verdi del
Lazio Nando Bonessio e gli esponenti Angelo Bonelli, Paolo Berdini e
Domenico Finiguerra. Non manca davvero nulla: 9 chilometri di galleria,
8,6 di viadotto ed altrettanti in trincea (al di sotto del livello del
terreno, ndr). «Vogliono proporci un’altra grande opera inutile
nel Lazio - dicono gli ambientalisti - e a pagarla saranno un’altra
volta i cittadini, sia economicamente che socialmente. Non c’è stato
alcun confronto con i residenti delle località coinvolte. Ci dicono che è
la soluzione migliore, e invece consumeranno altro territorio
proponendoci un modello di sviluppo che appartiene al secolo scorso.
Informiamoci e organizziamoci per fermare questo progetto
immediatamente».

COSTI E PERCORSI - Come racconta Nando Bonessio: «Si tratta di un
nastro d’asfalto di 35 chilometri a 6 corsie più 2 di emergenza (40
metri di larghezza) con pedaggio a pagamento che solcherà il territorio
di 8 comuni ad elevata densità abitativa. Il costo complessivo, dicono,
sarà di 1miliardo e 660milioni di euro per una spesa di circa 48 milioni
a chilometro, mentre ancora non si destina un euro al potenziamento del
trasporto su rotaia. Tutto ciò avrà un forte impatto su quel che rimane
di 12 aree protette, quali: Litorale romano, Castel Porziano, Decima
Malafede, Acqua Acetosa, Agroromano, Parchi Castelli Romani e Appia
Antica, Prataporci, Pantano Secco, Gabi, Fosso Malafede e Passetano.
Attraverserà zone pregiate dell’Agro romano di produzione del pecorino
Dop e del vino Doc e Docg di Frascati. Avrà svincoli complessi e molto
estesi a Tor de Cenci, Laurentina, Anagnina e Casilina. Prevede
complesse gallerie, come quella di quasi 6 chilometri che da Fioranello,
passando sotto il Parco dell’Appia Antica e Ciampino, vomiterà le auto
all’Anagnina. Porterà un nuovo carico sul fragile e già compromesso
sistema idrogeologico dei Colli Albani.

RICHIESTA DI SOSPENSIONE - Da Angelo Bonelli la richiesta,
inoltrata al governo, di sospendere la nuova colata d'asfalto, anche in
ragione della mutate condizioni politiche in regione, e per la necessità
di coinvolgere i cittadini: «La situazione - scrive Bonelli - dovrebbe
imporre un serrato e costruttivo confronto con la cittadinanza che ad
oggi non risulta essere avviato. Segnalo inoltre- recita la lettera al
Governo- le vicende che hanno mutato le normali attività istituzionali
delle Regione Lazio. In considerazione di questo, in via del tutto
straordinaria, chiedo di valutare l'opportunità di sospendere ulteriori
convocazioni delle conferenza dei servizi, almeno sino all'insediamento
delle nuove rappresentanze della Regione Lazio».
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