domenica 16 settembre 2012

acqualatina: il gestore che può rimandare sempre... senza pagare penali

LOGO COMITATO ACQUA colore LRComitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia
Comunicato stampa del 15 settembre 2012
 
ACQUALATINA: IL GESTORE CHE PUO’ RIMANDARE SEMPRE … SENZA PAGARE PENALI
 
Applicazione penali per servizio inadeguato … rinviate e mai pagate!
Piano emergenza idrica pieno di buchi … nessuna penale!
Paino anti-inquinamento arsenico in ritardo … nessuna penale!
E’ molto più lungo l’elenco degli inadempimenti che se contestati avrebbero già sfrattato il gestore, ma i sindaci finora hanno solo alzato la voce per tenere buoni ignari cittadini, mentre hanno approvato ogni favore possibile pur di salvare l’acqua(politica)latina.
I sindaci che oggi fanno la voce grossa dopo lo la crisi idrica nel sud pontino, hanno votato in conferenza dei sindaci ogni atto per poter giustificare e salvare il gestore.
Così prendono in giro i loro concittadini 2 volte!
Ecco l’ultima burla: il gestore vuole ancora 6 mesi per restituire le somme per la depurazione non dovute!
La Corte Costituzionale con sentenza 335-2008 del 8/10/2008 dice che la depurazione non va pagata se il servizio è inesistente ed il 20/12/2008 il ministro decreta l’obbligo di restituzione delle somme.
Il 22/1/2009 il gestore e l’ATO individuano già un primo nucleo di utente che devono essere rimborsate, però la conferenza dei sindaci il 28/2/2009 NON discute e NON delibera la proposta di restituzione.
A gennaio 2011 il gestore rende disponibile anche sul sito la lista di chi ha diritto al rimborso. I sindaci dormono e non deliberano sulla restituzione, cosa necessaria affinché il gestore proceda. Un bell’aiutino!
Solo il 20/12/2011, su impulso dell’OTUC (organismo associazioni dei consumatori), si decide di procedere.
Passano ancora 6 mesi, e solo il 28/6/2012 la conferenza dei sindaci con atto n.3 delibera ed ordina al gestore di procedere alla restituzione.
E’ fatta? E invece NO!
Il 5/9/2012 la segreteria dell’ATO[1] si lamenta per le continue richieste dei cittadini che reclamano il rimborso delle somme non dovute e quindi … approva un fantomatico “piano di lavoro” che prevede ancora 6 mesi per ottenere la restituzione.
E’ mai credibile che nell’era dei computer ci voglia un “piano di lavoro” (… magari a spese degli utenti..) per scalare da una bolletta un rimborso e restituire l’indebito?
La verità è un’altra: i fatti dimostrano come con la complicità dell’acqua(politica)pontina sono sempre i cittadini ad avere la peggio!
Quindi suggeriamo a chi deve avere il rimborso di mettere in mora il gestore e nel caso attivarsi subito in tribunale[2] per ottenere giustizia.
Comitato cittadino acqua pubblica di Aprilia
 


[1] Circolare STO prot. 1481 del 5 SET 2012 Rimborso quota depurazione procrastinata di 6 mesi
[2] Ad Imperia il giudice di pace ha condannato il gestore a rimborsare il canone di depurazione  incassato senza che l’impianto di depurazione fosse attivo. L’azienda ha impugnato la sentenza in appello, ma anche il tribunale ha dato torto alla società e confermata la sentenza del giudice di pace, confermando inoltre  il risarcimento, in conformità con la sentenza della Corte Costituzionale n.355/2008.

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