venerdì 15 giugno 2012
Lazio la casta della Polverini fabbrica consulenti
Renata e la fabbrica dei consulenti Il fatto quotidiano 15 giugno 2012 di Paola Zanca
Nella Regione
Lazio
i posti
assegnati
a politici
t ro m b a t i
e vicini di casa
Compaesani, vecchi collaboratori,
aspiranti politici
rimasti senza poltrona:
non disperate, nella
Regione Lazio c'è posto anche
per voi. Basta sfogliare gli atti
del Consiglio pubblicati sul
Bollettino ufficiale: in sei mesi
sono stati conferiti 42 incarichi,
per un totale di 987 mila
euro, a cui vanno aggiunti altri
500 mila euro per le consulenze
esterne assegnate dalla
Giunta. Tradotto, più di un milione
di euro ogni anno per
trovare quelle professionalità
che tra i dipendenti della Regione
Lazio non ci sono. Per
esempio alla Pisana, sede del
consiglio regionale, per valutare
“i rischi da stress da lavoro
correlato” non c'è nessuno
meglio del geometra di Monte
San Giovanni Campano, provincia
di Frosinone, Antonio
Buttarazzi. Dalla regione
prende 15 mila euro l'anno.
Cifre da poco conto, che lievitano
con il moltiplicarsi degli
incarichi. Dalla Ciociaria, il
Pdl Mario Abbruzzese (presidente
del consiglio regionale)
ha portato l'avvocato M a rc o
Lavalle . E poi l'ingegnere Arturo
Losi, l'avvocato Rita
E v a n ge l i s t a e Ofelia Palombo,
che prima di arrivare in
Regione era la sua addetta
stampa quando era presidente
del Cosilam. Tutti da
Cassino, fatalità, come lui.
In forze alla presidenza
del consiglio anche il
giornalista Enrico
Fontana , già consigliere
regionale per Sinistra
e Libertà. La sua
consulenza è scaduta
cinque giorni fa, ma
può essere rinnovata
per un altro anno. È
già successo a 28 dei
42 incarichi affidati
nel 2011. Tra questi
non c'è l'ex ministro
Franco Bassanini
che però, fino al marzo
scorso, si è occupato di
“ricerca sul tema delle politiche
delle regioni contro il
digital divide”, 20 mila euro
per dodici mesi. È passato
per le stanze della Pisana
(ma solo a 6 mila euro l'anno)
anche l'avvocato
Francesco Saverio Marini,
ora capo della segreteria
tecnica del sottosegreta-
rio Catricalà. Confermata invece
Alessandra Tibaldi. Il
suo curriculum sul sito della
regione non c'è, lo sanno
tutti che, durante la
giunta Marrazzo, era
assessore regionale
al Lavoro. Ha già
avuto un contratto
di un anno per
33 mila euro. Ora
le è stato rinnovato
per soli 8
mesi, ma sempre
alla stessa cifra.
Affianca il
lavoro dell'Idv
Claudio Bucci,
che ha affidato
un incarico per
i problemi relativi
all'eGovernment
a Caterina
Leone:
nella precedente
consiliatura,
era segretaria
della Commissione
ambiente,
presieduta
guarda caso da
Claudio Bucci
in persona. A
Bruno Astorre,
v i c e p re s i d e n -
te del consiglio regionale in
quota Pd, invece è costata cara
(in termini di polemiche) la
nomina a consulente del
37enne Marco Bosso, aspirante
sindaco di Grottaferrata
nel 2010. Gli andò male, ma
un mese dopo era già seduto
alla scrivania della regione per
occuparsi (guarda il destino)
delle problematiche relative
all'inserimento dei giovani
nel mondo del lavoro. Sul Messaggero,
due anni fa, il consigliere
regionale de La Destra
Roberto Buonasorte azzardò
un'ipotesi: non è che quei 33
mila euro l'anno sono “r isarcimento
politico a fronte dell’atteggíamento
tenuto da
Bosso in sede di ballottaggio
al Comune di Grottaferrata”?.
Marco Bosso aveva preso il 27
per cento con la sua lista civica
ma al secondo turno non
espresse nessuna preferenza
e favorì, secondo Storace e i
suoi, la vittoria del Pd.
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