lunedì 18 giugno 2012

Class action contro acqualatina, quote depurazione da restituire

Circa 1200 utenti hanno pagato per un servizio che non ricevono
E ora class action
Il Codici non molla: restituire le quote di depurazione non dovute
 L’iniziativa
dell’associazione
dopo il ricorso
rigettato
per difetto
di competenza
Nuovo
giudizio
civile
 Serviranno risposte urgenti
per evitare la class action
contro Acqualatina. Il Codici
non ha più dubbi sulla
possibilità di
in tr ap ren de re
u n ' a z i o n e
c o l l e t t i v a
contro l'ente a
meno che non
vengano deliberate
entro
la fine di giugno
misure
sul caso delle
somme indebitamente
pagate
da oltre
1200 residenti
pontini. Risposte
che
p o t r e b b e r o
arrivare dalla
conferenza
dei sindaci, la
cui prossima
convocazione
è attesa appunto
entro il
31 di questo
mese. Ma se da quell’in -
contro non dovesse emergere
la quantificazione della
cifra da restituire per le
carenze nel servizio di depurazione,
l'associazione
dei consumatori procederà,
già dai primi di luglio con
l'azione legale. La conferma
è arrivata nei giorni
scorsi dalla capitale, dopo
che il Tar del Lazio aveva
dichiarato la sua incompetenza
sulla materia, respingendo
il precedente ricorso
in sede amministrativa.
Secondo quanto sostenuto
dall'Ato 4 (relativo a Latina)
e da Acqualatina stessa,
è infatti dalla conferenza
dei Sindaci che dovrebbe
arrivare il provvedimento
necessario per procedere
con i rimborsi. Proprio per
questo motivo, il Codici ha
deciso di attendere ancora
due settimane prima di depositare
l'atto formale alla
Procura del capoluogo e
completare la raccolta firme
in tutta la provincia.
Un'iniziativa che culminerà
nel «class action day», due
giorni dedicati all'informazione
e alla raccolta di adesioni
di tutti gli utenti interessati.
La probabile causa collettiva,
curata dagli avvocati
Ivano Giacomelli e Carmine
Laurenzano, punta infatti
a recuperare circa trentamila
euro complessivamente
versati nelle casse di
Acqualatina da numerosi
utenti negli ultimi anni;
somme non dovute, stando
a quanto sancito da una
sentenza della Corte Costituzionale
che, in una recente
pronuncia, ha dichiarato
illegittime le quote richieste
in tutti i casi di mancata
realizzazione o temporanea
inattività degli impianti legati
ai servizi di depurazione.
E proprio sulla scorta di
quel dispositivo, il Codici
si era rivolto ai giudici amministrativi
in risposta al
rifiuto dell'Ato 4 di provvedere
alla determinazione
degli importi da rimborsare.
Lucia Guarano Latina Oggi 18 giugno 2012

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