lunedì 25 giugno 2012
la guerra dell'acqua tra Acqualatina e Consorzio di bonifica
Ancora polemiche con il Consorzio di Bonifica sui mancati pagamenti
Acqua, guerra infinita
«Il canone non va determinato in maniera unilaterale»
Chiesta la mediazione della Regione: decidano loro
SCONTRO aperto tra Acqualatina
ed i Consorzi di
Bonifica.
Ad accendere la miccia sono
state le dichiarazioni della
società e del presidente
dell’Ato 4, che hanno spiegato
di non poter pagare gli
enti consortili perché il rischio
è il fallimento. Parole
che non sono piaciute ai
vertici dell’ente consortile
ed al presidente della Coldiretti
Massimo Gargano, che
hanno ricordato la sentenza
del Tar del novembre 2011
dove sono state sconfitte le
tese di Acqualatina riguardo
il pagamento dei canoni di
bonifica in quanto l’onere
deve essere a carico del gestore
del servizio e quindi
inserite nelle bollette.
Una battaglia tutt’altro che
terminata visto che l’opi -
nione della società in merito
è molto diversa. «Nella sentenza
del Tar si stabilisce
che il canone da corrispondere
ai Consorzi non è un
contributo di bonifica ma un
corrispettivo per servizi resi
da determinare, perciò, in
contraddittorio. In linea con
quanto sostenuto prima dalla
Cassazione e poi anche
dal Tribunale di Latina ed
annulla, di conseguenza,
parte della convenzione tra
Ato e Consorzi. Il canone
non va quindi determinato
in maniera unilaterale, come
invece ha fatto la Regione
Lazio, ribaltando i contenuti
extragricoli che prima
venivano che prima venivano
corrisposti dai singoli. Il
canone deve essere in funzione
all’acqua effettivamente
scaricata dal gestore
con i propri tubi, reti ed
impianti e quindi in base al
beneficio diretto ottenuto».
Una difesa arriva anche
agli oneri sulle bollette degli
utenti dell’Ato 4. «Al contrario
di quanto affermato
da alcuni comitati - spiega
l’azienda - gli utenti non
hanno mai pagato tali voci
in tariffa, poiché sono state
ritenute ingiustificate
dall’autorità di ambito, in
quanto non rispondenti ad
un metodo di calcolo opportuno
ed equo».
Tuttavia è chiaro che non si
può continuare con questo
ostracismo. Anche perché il
mancato pagamento dei canoni
metterebbe a rischio
l’attività degli enti consortili.
Tuttavia per risolvere la
questione Acqualatina chiede
un intervento istituzionale.
«Come gestore di un servizio
pubblico essenziale auspichiamo
che la Regione
Lazio metta fine a tale conflitto
che ci vede come parte
avversa dei
Consorzi di
Bonifica - afferma
l’a mm
in i st ra t or e
delegato Raimondo
Luigi
Besson - In
realtà, come
ho avuto modo
di spiegare
più volte, noi
siamo al fianco
dei Consorzi
affinché
venga individuata
una soluzione
che
salvaguardi le
parti in causa:
da una parte i
Consorzi ed il
mondo agricolo
che devono
avere le
risorse per
svolgere funzioni
indispensabili
di
difesa del suolo, dall’altra
gli utenti del servizio idrico
integrato che non deve essere
gravati da costi anomali
ed ingiustificati».
Insomma in realtà Acqualatina
e consorzi di bonifica
sarebbero in conflitto «loro
malgrado», ed il problema
risiederebbe tutto nella Regione
che dovrebbe trovare
una soluzione. Difficile però
spiegarlo agli enti consortili
che, a causa di questo
blocco rischiano il collasso Latina oggi 25 giugno 2012
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