AUDIZIONE OGGI POMERIGGIO, UN PASSATO INGOMBRANTE rifiuti
Veleni e coperture,
le ultime verità
L’ex direttore Cester in Commissione
L’appuntamento è fissato per le
14 e l’audizione di Achille Cester,
già direttore della seconda
discarica di Borgo Montello
non si annuncia facile. Soprattutto
perché arriva a circa dieci
giorni di distanza dalle rivelazioni
che lo stesso ingegnere ha
sottoscritto a il fattoquotidiano.
it e che, se verranno confermato
oggi pomeriggio, potrebbero
aprire le porte non solo ad
una nuova indagine su Borgo
Montello ma fare luce su quello
che è accaduto a metà degli anni
90. Quando, cioè, già la camorra
aveva interrato comodamente
fusti tossici nella vecchia discarica
comunale S0 e le industrie
locali (molte se non tutte)
buttavano veleni dentro il sito
S4. Dice infatti Achille Cester
nell’intervista a ilfattoquotidiano:
«Quando arrivai nel 1997 a
Borgo Montello era un vero Far
West... l’invaso S4 galleggiava
sul percolato, mai recuperato,
mentre quel poco che prelevavano
si diceva lo buttassero direttamente
nel fiume Astura.
L’estrazione e produzione di
biogas, pur altamente remunerativa
ed ecologicamente indispensabile
era abbandonata.
L’invaso S4 era il grande contenitore
dove tutte le aziende della
zona, oltre ai Comuni, sversavano
i loro rifiuti. Spesso
questi rifiuti erano assimilabili
ai rifiuti urbani ma più spesso
era necessario controllare ogni
automezzo in ingresso per evitare
abusi, specialmente da parte
dei cosiddetti terzisti». Il sito
di cui parla Cester era della
Indeco, la società che oggi gestisce
la discarica in cui confluiscono
i rifiuti di tutti i Comuni
della provincia di Latina, eccetto
il capoluogo. La stessa Indeco,
congiuntamente all’al tr o
gestore EcoAmbiente, era stata
individuata in una conferenza
di servizi del 2009 come il soggetto
che pro quota avrebbe
dovuto contribuire alla bonifica
di una parte della discarica, poiché
l’Arpa Lazio ha accertato
che lì esiste un grave problema
di inquinamento delle falde acquifere
soggiacenti, quelle che
vengono utilizzate in agricoltura.
Bonifica che non è mai partita
a causa del contenzioso che
è nato sulle responsabilità e, in
definitiva, sui costi da sopportare.
A questo punto, però, sorge
un dubbio: è possibile che l’in -
tervento di bonifica sia slittato
anche per evitare di «scoprire»
cosa c’è veramente sotto la
montagna di rifiuti di Montello
e tutti i segreti criminali che ha
nascosto fino ad oggi.
Achille Cester nella sua recente
intervista ha fatto i nomi delle
ditte che gestivano il trasporto
rifiuti all’epoca dei fatti cui si
riferisce: «... se ne occupava
Carmine Mirante, un calabrese
trapiantato qui da generazioni,
titolare di un locale notturno sul
litorale romano... lavorava lì
anche Luigi Bontempi... e la
ditta Ambroselli Maria Assunta
della zona di Formia...». La
discarica diretta da Cester è
stata gestita negli anni dai maggiori
gruppi del settore, tipo la
società dei fratelli Pisante
(gruppo Acqua) poi dalla Green
Holding di Giuseppe Grossi.
Proprio quest’ultima società
nei giorni scorsi ha affermato in
una nota che i «rifiuti industriali
non pericolosi non finivano
nell’invaso di Indeco, bensì in
un altro» gestito da Ecotecna
posto in un’area adiacente affidata
al gruppo Acqua. Secondo
la nota lo sversamento del percolato
era autorizzato ed è durato
«solo» due anni, dal 1992 al
1994. Secondo l’ex direttore
fusti dal contenuto non identificabile
continuarono ad arrivare
a Montello per tutti gli anni 90.
«Per evitare controlli e la facile
identificazione a partire dalla
metà degli anni Novanta, i fusti
non venivano più smaltiti tal
quali ma triturati e mischiati
con plastica, carta e legno, tanto
che tra gli addetti ai lavori era
stato coniato un neologismo
con il suo prezzo di riferimento.
Il ‘triturato misto’».
Se Cester confermerà tutto
questo ce ne è abbastanza per
un’ispezione della Commissione
parlamentare, un ripensamento
dell’Arpa sulla bonifica
e qualche mea culpa da parte di
tutti quelli che si sono occupati
di politica ambientale in provincia
di Latina negli ultimi
diciotto anni.
Graziella Di Mambro Latina Oggi 27 giugno 2012
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